Hamsik: il Napoli si gusta il nuovo “leader”

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Marek Hamsik ha preso per mano il Napoli, e lo sta portando dove nessuno, probabilmente, si sarebbe aspettato. La Repubblica oggi in edicola lo celebra a giusta ragione in questo modo: Classe, grinta e quella vistosa fascia blu sul braccio sinistro, che ne ha ratificato anche simbolicamente il salto di qualità. Niente è più efficace di una fotografia, quando c’è da cogliere un attimo e svelarne col fermo immagine tutte le sfumature. E allora occhio a Marek Hamsik, pazzo di gioia dopo il bel gol segnato all’Udinese, domenica scorsa al San Paolo. La cresta alta non è un inedito: c’è sempre stata ed è l’emblema di un talento che quando calcia non ha bisogno d’osservare il pallone, perché lo “sente”.

Di nuovo c’è invece lo sguardo del fuoriclasse slovacco: rivolto direttamente al pubblico, da trascinatore, mai visto nelle precedenti stagioni. Nei cinque anni di Napoli tutti gli avevano riconosciuto doti tecniche fuori dalla norma e di gran lunga superiori alla media. Ora, però, sta venendo finalmente fuori pure il carattere del centrocampista azzurro: indiscusso leader del presente e capitan futuro, perché i gradi indossati con merito da Paolo Cannavaro tra qualche anno diventeranno i suoi. Si tratta soltanto di una questione di tempo. Hamsik non ne fa una priorità, anche se la fascia sul braccio gli ha regalato una carica ancora maggiore, durante la partita contro l’Udinese. Ma è dall’inizio della stagione che il talento slovacco si è messo a viaggiare con un’altra marcia, più alta, dimostrando al Napoli e ai suoi tifosi di avere ulteriori margini di miglioramento: tutti da scoprire. Di sicuro, pur apprezzandone le doti tecniche e comportamentali, da bravo ragazzo, al San Paolo non lo avevano mai visto così motivato e continuo.

Da bell’anatroccolo a cigno, grazie a una metamorfosi che ha almeno tre spiegazioni plausibili. Serenità: grazie al rinnovo del contratto con De Laurentiis fino al 2016, che ha dissipato ogni dubbio sul futuro del centrocampista azzurro. Nuovo ruolo: e in questo caso il merito va condiviso con Mazzarri, che ha avanzato Marekiaro alle spalle delle due punte e gli ha consegnato di fatto le chiavi della squadra, trasformandolo in una specie di regista offensivo. Con licenza di segnare. Il terzo segreto è invece l’addio di Lavezzi: ombra e parafulmine per tutti i compagni, fino alla sua cessione, che è stata l’epilogo di un’era. Era il Napoli del Pocho, fino all’estate scorsa. E anche Hamsik, tradito dal suo carattere umile, s’era sentito deresponsabilizzato in tante occasioni. Adesso, invece, i leader sono Cavani e lui. E lo slovacco ha dovuto per forza gettare la maschera, facendo quel salto di qualità che gli imponeva il suo talento. Non stupisce, dunque, la nuova carica agonistica con cui il centrocampista si avvicina al faccia a faccia del 20 ottobre. «Saremo pronti: vogliamo reggere il passo della Juve».

[Redazione Tutto Napoli – Fonte: www.tuttonapoli.net]