Amarcord sportivi

Igor Protti: Il bomber autentico, che ha fatto innamorare tutti

Nel calcio moderno, fatto di contratti milionari e fugaci fedeltà, la storia di Igor Protti, (recentemente ricoverato in ospedale per una grave malattia), brilla come un’eccezione luminosa. Attaccante di provincia, capace di segnare in ogni categoria e di diventare leggenda senza mai indossare la maglia della Nazionale, Protti è stato molto più di un goleador: è stato un simbolo di passione, lealtà e cuore.

Nato a Rimini, Protti debutta giovanissimo in Serie C1 con la squadra della sua città. Il Milan ne intuisce il talento e lo acquista, ma lo gira in prestito al Livorno, dove inizia a farsi notare. Dopo tre stagioni in amaranto e una parentesi alla Virescit Bergamo, approda al Messina, dove esplode definitivamente.

A Messina, in Serie B, segna 31 gol in tre stagioni, diventando l’erede di Totò Schillaci. Dopo la retrocessione del club, passa al Bari per 6,5 miliardi di lire.

Con i pugliesi conquista la Serie A e nella stagione 1995-1996, realizza 24 gol, diventando capocannoniere del campionato a pari merito con Beppe Signori.

Un’impresa storica: mai un capocannoniere era retrocesso con la propria squadra.

Dopo il miracolo barese, Protti passa alla Lazio, ma non riesce a imporsi come titolare fisso. Segna comunque 7 gol, incluso uno nel derby contro la Roma. L’anno successivo va in prestito al Napoli, dove indossa la maglia numero 10: sarà l’ultimo a farlo prima che venga ritirata in onore di Maradona. Nonostante i problemi fisici, segna 4 gol. Dopo una parentesi alla Reggiana in Serie B, torna dove tutto era cominciato.

Nel 1999 Protti torna a Livorno, in Serie C1. In tre stagioni segna 58 gol, vince due titoli di capocannoniere e riporta il club in Serie B dopo 31 anni.Nella stagione 2002-2003 è capocannoniere anche in Serie B con 23 reti, insieme a Dario Hübner, l’unico,ad aver vinto la classifica marcatori in Serie A, B e C1.

Nel 2003-2004, in coppia con Cristiano Lucarelli, segna 24 gol e trascina il Livorno in Serie A dopo 54 anni. A 37 anni, gioca la sua ultima stagione nella massima serie, segnando 6 gol. Si congeda dal calcio con un gol alla Juventus e la fascia da capitano lasciata a Lucarelli.

Dopo il ritiro, Protti intraprende la carriera dirigenziale. Lavora con Tuttocuoio e Livorno, e nel 2021 diventa club manager della rinata Unione Sportiva Livorno 1915, contribuendo alla promozione in Serie D. Conclude la sua esperienza nel 2023.

Nonostante i suoi numeri, Protti non ha mai vestito la maglia azzurra. Una scelta che ancora oggi fa discutere. Questa assenza rende la sua leggenda, una leggenda tra le più romantiche del calcio italiano, un campione del popolo, che ha scritto la sua storia lontano dai riflettori, con il cuore e con i gol. Forza Igor Protti!

A cura di Francesco Forziati

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