Il Grifone imbriglia l’Aquila: la Lazio non sa più vincere e con il Genoa arriva il primo KO

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La terza giornata di Serie A (da calendario), mette di fronte Lazio e Genoa. Biancocelesti e rossoblu si sfidano in un Olimpico soleggiato e con trentamila tifosi a spingere i padroni di casa. Reduce dal preggio di giovedì contro il Vaslui, la Lazio di Reja cerca la prima vittoria in campionato. Il Genoa, dal canto suo, prova, come ribadito da Malesani, alla vigilia, di soprendere i romani puntando sulle tossine accumalate da questi ultimi in Europa League. E’ la partita degli ex, sono ben tre tra i laziali: Konko, Biava e Sculli, anche il tencico goriziano è un ex del Grifone. Voleva la vittoria Reja, lo aveva detto in conferenza stampa, ma la sua Lazio non vive un momento positivo. Il pareggio con il Milan era stato un lampo isolato, contro Vaslui e Genoa sono emersi tutti i limiti di una rosa che con qualche assente, fatica a reggere il doppio impegno. Il Genoa ha subito, è andato sotto, ma ha colpito i biancocelesti in modo letale, proprio qundo le gambe di Klose e compagni cominciavano a dare segnali di cedimento. Lazio spenta, abulica, un secondo tempo da tenere a mente in vista dei numerosi impegni che la Lazio dovrà affrontare da qui a due settimane.

LA CHIAVE– La Lazio paga la giornata no della sua difesa: sei gol subiti in tre partite sono veramente troppi. Con un Hernanes irritante, Matuzalem e Ledesma in ombra i biancocelesti vengono, nel secondo tempo, messi sotto e trafitti da un Genoa furbo e spietato. Si è sentita, e tanto, l’assenza di Mauri, giocatore fin troppo prezioso nello scacchiere tattico di Reja.

LAZIO– Reja, dopo aver sperimentato il 4-4-2 nel match contro il Vaslui, torna al vecchio e collaudato 4-2-3-1.  Il tecnico goriziano cambia ben cinque effettivi rispetto alla gara di Europa League  e sceglie Konko, Biava , Dias e Lulic  davanti a Marchetti. Brocchi e Matuzalem compongono la diga davanti alla difesa, Cisse, Hernanes e Sculli supportano l’unica punta Miro Klose. E’ un avvio double face quello biancoceleste con le discese di Lulic sulla sinistra a fare da positiva costante. Del bosniaco il cross che al 4′ libera Klose a centro area, il colpo di testa del tedesco, però, si spegne a lato. La costante negativa è la superficialità difensiva che permette prima a Costant e poi a Palacio di impensierire Marchetti. La partita è spettacolare con continui capovolgimenti di fronte. Al 10′ la Lazio trova il vantaggio: Klose si scatena sulla destra e mette dentro un pallone teso che Sculli corregge in rete anticipiando Mesto. Ma, come detto, la difesa biancoceleste è a dir poco svagata e due minuti dopo, a causa di un’indecisione della coppia centrale, Costant si divora il pareggio a due passi dal portiere laziale.  La Lazio risponde subito, Klose si beve mezza difesa del Genoa e mette al centro per Cisse che a pochi metri dalla porta genoana calcia al lato. Se Klose e Cisse si confermano protagonisti, la Lazio deve fare i conti con la giornata storta di Dias e Biava e solo l’imprecisione degli avanti liguri grazia i biancocelesti. Al 29′ ci prova Sculli, liberato da Matuzalem, ma il destro del jolly calabrese non crea ansie a Frey.

La marcatura a uomo di Seymour limita il raggio d’azione di Hernanes che, però, ci mette del suo risultando a tratti irritante. Il brasiliano è in evidente ritardo di condizione e il suo gioco ne risente risultando lento e poco pericoloso.  Il secondo tempo comincia con gli stessi effettivi del primo, Reja  tiene in campo il pur spento Hernanes.  Al 52′ Sculli invoca un calcio di rigore per mano di Veloso, ma il portoghese colpisce con il volto. Sul capovolgimento di fronte l’ennesima dormita della difesa laziale costa cara: Palacio scatta, sfrutta la palla filtrante di Jorquera e trafigge Marchetti con un tocco di esterno. Ancora una rimonta subita dai biancocelesti che al 62′ dopo uno scontro con Ledesma, devono rinunciare a Biava, al suo posto Diakitè. Il centrocampista argentino, subentrato ad Hernanes poco prima, riesce invece a rimanere in campo. Lazio svagata, senza energie, dopo il gol subito i biancocelesti non riescono a creare pericoli, ci prova Borcchi al 66′ ma il suo destro finisce di poco sul fondo. Frastornato per il colpo subito dopo l’impatto con Biava, Ledesma non riesce a orchestrare il gioco e il Genoa passa ancora con Kucka che dribbla un incerto Marchetti e deposita in rete per il meritato vantaggio rossoblu. La Lazio è ferma, le gambe non girano e la mente non è lucida. Reja si sbraccia ma non apporta correttivi alla squadra. L’unico pericolo è un cross di Cisse, deviato da Antonelli, che impensierice Frey. Al 95′ Diakitè si divora il pareggio, mandando alto un colpo di testa su cross di Ledesma. La Lazio non c’è, dagli spalti partono più cori che invitano Reja a lasciare la squadra. Partita da archiviare in fretta, in casa biancoceleste si deve subito ripartire. Nulla è compromesso, ma le aspettative, per questo inizio di stagione, erano decisamente altre. Cesena sarà già sfida decisiva, il clima nell’ambiente Lazio è rovente, a Klose e compagni il compito di far tornare il sereno, fin da mercoledì.

GENOA– La squadra rossoblu si presenta all’Olimpico reduce da un debutto in campionato con più ombre che luci. Malesani sceglie un  4-3-1-2 con Frey in porta, Mesto, Dainelli, Kaladze e Antonelli in difesa e Seymour, Kucka, Veloso  a formare il rombo in mediana, Constant è il rifinitore dietro a Palacio e Caracciolo. L’avvio dei genoani è fulmineo, Costant e Palacio si rendono pericolosi ma su cross teso di Klose, Mesto combina la frittata e infila Frey. La reazione del Genoa è immediata e ancora Constant va vicino al pareggio. La difesa balla e ancora un’incursione di Klose libera Cisse al tiro che, però, spreca. Il Genoa subisce l’infortunio di Mesto, Malesani inserisce Granqvist al centro, spostando Dainelli sulla destra. Il Grifone ci prova ma non riesce a pungere e Sculli lo grazia al 29′. La ripresa comincia con Jorquera al posto di Constant. Al 53′ Palacio trova il pareggio approfittando di una grande giocata di Jorquera e di una dormita della retroguardia capitolina. Il Genoa prende campo e ancora Palacio impensierisce Marchetti. Il Genoa è padrone del gioco, la Lazio è sulle gambe e Kucka lanciato ancora da Jorquera, supera Marchetti e fa 1-2.  Il team rossoblu amministra e porta a casa una vittoria meritata dopo un secondo tempo che ha visto il Grifone tenere sempre il pallino del gioco in mano e punire la Lazio nei momenti decisivi. Decisivo l’impatto sul match di Jorquera, autore di due assist e motorino inesauribile tra le linee laziali. Malesani si rilancia e mette a tacere le critiche, per il Genoa il campionato è iniziato solo oggi.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]