Il mercato del Milan ad oggi: il punto della situazione

277

Il calcio è fatto di cicli. Non c’è dubbio che uno di questi al Milan si sia chiuso definitivamente questa estate, così come non c’è dubbio che un nuovo ciclo non si aprirà almeno nell’immediato: i rossoneri hanno stravolto la squadra, e contemporaneamente hanno reinvestito una piccola parte dei soldi intascati dalle cessioni operate. Svecchiamento della rosa e abbattimento del monte ingaggi sono stati gli obiettivi di riferimento che Galliani ha preso in considerazione per quest’anno; contemporaneamente sono arrivati a Milanello alcuni giocatori che nell’immediato nessuno si illude possano rendere come gli uomini che hanno abbandonato i colori rossoneri, ma che in prospettiva possono costituire una base per un nuovo ciclo di successi. Il tifoso rossonero che cerchi di valutare quindi l’operato sul mercato della dirigenza rossonera non deve dimenticare questi fondamentali parametri:

1) Non si può confrontare il Milan di quest’anno con il Milan dell’anno scorso: quello della passata stagione era un Milan che puntava a vincere il campionato di Serie A, ma era anche composto da giocatori sui quali era chiaro che non si potesse aprire un ciclo; Ibrahimovic e Cassano sono 30enni, per non parlare dei vari Nesta, Gattuso, Inzaghi eccetera. I rossoneri hanno obiettivi diversi quest’anno: la squadra è costruita per arrivare almeno terza in campionato e garantire quindi la Champions League anche per l’anno prossimo.

2) Il nuovo corso del Milan andrà ricostruito su una base di più anni: è indubbio che a questa squadra manchino alcuni giocatori in grado di fare il salto di qualità, ma il Milan ha intenzione di sfruttare questa stagione per valorizzare alcuni elementi giovani che potranno costituire dei punti di riferimento per il futuro: per realizzare tutto ciò era inevitabile privarsi di elementi di sicuro rendimento, ma che avrebbero tolto spazio alla crescita dei giovani presenti in rosa.

Tenendo presenti tutti gli aspetti appena elencati, cercheremo di condurre una dettagliata analisi reparto per reparto, volta a capire se il tifoso rossonero ha ragione di essere deluso oppure se farebbe meglio a guardare la situazione da un punto di vista più ampio, prendendo come riferimento una scala pluriennale per valutare l’operato della società

PORTIERI

Confermati Abbiati ed Amelia in organico, i rossoneri hanno messo le mani su Gabriel, estremo difensore brasiliano titolare nella nazionale olimpica di Londra che si è classificata seconda in quel torneo: Dietro a due portieri di sicuro affidamento il Milan punta dunque a far crescere senza fretta e responsabilità elevate un giovane che potrebbe costituire un titolare per il futuro. VALUTAZIONE DEL MERCATO NEL SETTORE POSITIVA

DIFESA

E’ il reparto nel quale i cambiamenti apportati dalla società ci hanno meno convinto. Posto come dato di fatto che due come Nesta e Thiago Silva sono difficilmente sostituibili, i rossoneri hanno operato forse con troppa sufficienza nel settore centrale: Acerbi è un buon prospetto per l’avvenire e Zapata ha già dimostrato che nel campionato italiano può essere considerato un difensore affidabile; rimangono perplessità sul trio dei reduci Mexes, Bonera e Yepes: non sembra in sostanza che almeno nell’immediato uno di questi cinque abbia la personalità sufficiente per guidare la retroguardia rossonera, e in un campionato come quello italiano, dove la difesa conta parecchio, abbiamo paura che questo pacchetto difensivo possa rivelarsi inadeguato. In questo settore un rinforzo di esperienza e di sicuro affidamento potrebbe fare comodo per permettere ad Acerbi di crescere con calma.

Sugli esterni invece, in realtà è cambiato poco: Abate e Antonini dovrebbero partire ancora titolari, e viste le difficoltà che ci sono negli ultimi anni nel reperire interpreti affidabili nel ruolo approviamo la scelta: dietro a loro verrà concesso spazio a De Sciglio, uno dei ragazzi rossoneri che sembrano più pronti ad affrontare la Serie A. Le cessioni hanno cambiato poco: Taiwo non veniva comunque mai utilizzato dall’allenatore, Didac è infortunato ma comunque vale lo stesso discorso fatto per Taiwo e, se si dovesse concretizzare il passaggio di Mesbah al Palermo in questi ultimi giorni di mercato poco male; il ragazzo ha dimostrato in più di un’occasione l’anno scorso di non essere un giocatore affidabile per il ruolo. Meglio puntare su De sciglio e l’usato sicuro degli ultimi anni. VALUTAZIONE DEL MERCATO NEL SETTORE NEGATIVA

CENTROCAMPO

Allegri aveva chiesto un regista: salvo colpi dell’ultim’ora dovrà però accontentarsi di Montolivo. Traorè nelle prime uscite ha dato l’impressione di essere un giocatore del quale non sentiremo molto parlare; per il resto, attendendo il rientro di Muntari a Gennaio, il trio di centrocampo sarà prevalentemente composto da Montolivo, Ambrosini e Nocerino; manca il campione di levatura internazionale, ma l’ex-fiorentina è reduce da un ottimo europeo nel quale ha dimostrato di poter essere un giocatore importante, e chissà che con i colori rossoneri non possa trovare l’habitat ideale per la propria vera maturazione calcistica, come l’anno scorso è successo a Nocerino. Sulla trequarti invece confermatissimo Boateng il quale, infortuni permettendo, potrebbe essere uno dei nuovi punti di riferimento per l’avvenire. La sua esplosione è stata solo ritardata dagli infortuni, di questo ne siamo certi.  VALUTAZIONE DEL MERCATO NEL SETTORE NEUTRA

ATTACCO

Posto che come detto all’inizio, è totalmente inutile fare paragoni con il settore dell’anno scorso, l’attacco rossonero appare ben strutturato: dopo la Cessione di Cassano infatti, Allegri ha a disposizione due seconde punte [Robinho ed El Shaarawy, il quale in questo modo troverà molto spazio nel corso della stagione] e due prime punte [Pato e Pazzini] dalle caratteristiche abbastanza diverse tra loro: Pato è una punta mobile, che ama partire più lontano dalla porta, Pazzini invece è un centravanti che garantisce meno movimento ma un punto di riferimento utile in determinate partite e circostanze: una buona base di partenza su cui lavorare, che offre ad Allegri come già detto diverse opzioni in relazione alla partita che si andrà ad affrontare. VALUTAZIONE NEL MERCATO NEL SETTORE NEUTRA

Tirando dunque le somme, è inutile prendere in giro il tifoso che legge: i rossoneri hanno una squadra decisamente inferiore rispetto all’anno scorso: è chiaro che sulla carta Cassano, Ibrahimovic, Thiago Silva e tutti gli altri permettevano di avere prospettive decisamente differenti. Ma se guardiamo al momento economico, e all’obiettivo minimo dichiarato per questa stagione [il terzo posto più gli ottavi di Champions] dobbiamo dire che la squadra ha le carte in regola per centrare quantomeno il terzo piazzamento in campionato. Tre ulteriori considerazioni da tener presenti per il tifoso deluso:

1) Gli acquisti vengono come sempre valutati sulla carta, ma la reale valutazione la darà solo il campo. Alzi la mano chi l’anno scorso ha esultato all’arrivo di Nocerino e si è dovuto ricredere qualche mese dopo. Il mercato è pieno di esempi di questo tipo e non solo riferibili al Milan: molto spesso il rendimento dei giocatori è influenzato dall’ambiente in cui si trovano e il tipo di gioco adottato dalla squadra; aspettiamo prima di dare valutazioni frettolose sui nuovi arrivati. Gente come Acerbi e Pazzini non sono Nesta e Inzaghi e siamo tutti d’accordo, ma hanno di sicuro qualità individuali tali da permettergli di diventare giocatori importanti per questa squadra.

2) Non è vero che questa squadra non abbia individualità in grado di fare la differenza: Boateng come detto prima ha le potenzialità per diventare uno dei giocatori più decisivi dei prossimi anni, Pato è un prospetto che negli ultimi anni ha avuto grande sfortuna ma ha comunque qualità di primo livello e Robinho, anche se non apprezzato molto dalla tifoseria, è un giocatore di esperienza internazionale che ha vinto anche un mondiale e che difficilmente non è stato titolare nelle squadre in cui ha militato.

3) Non sempre si può vincere. Non esiste una squadra in tutta la storia del calcio che sia stata competitiva per i massimi traguardi tutti gli anni: anche il Barcellona, il Manchester, il Bayern Monaco hanno attraversato momenti di scarsa competitività. Non per questo dobbiamo smettere però di essere tifosi: tifare è come un sentimento, bisogna seguire la propria squadra nei momenti di gioia e assisterla nei momenti difficili. E se l’anno prossimo saremo in difficoltà poco importa: il supporto a questi colori non dovrà mai mancare.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]