Il Pagellone della Serie A 2010/2011

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Chiusa la stagione sportiva, diamo i voti alle squadre di serie A che hanno partecipato al torneo. Male le retrocesse, su tutte la Sampdoria, ma anche qualche big delude. Napoli ed Udinese l’esempio da seguire. Ecco i giocatori da tenere sott’occhio, soprattutto gli scontenti della possibile serie B e quelli da cui ripartire.

Bari voto 2: Rivelazione al suo ritorno in A nel 2009/2010: celebrata in individualità e collettivo come la squadra capace di proporre il miglior calcio dell’intera serie A; tifoseria riappacificata con la proprietà; Mister Ventura nuovamente sugli scudi dopo la retrocessione col Pisa, per nulla travolto dall’eredità lasciata da Conte. Quest’anno? Tutto è andato a rotoli, e non è stato certo solo colpa delle cessioni di Bonucci e Ranocchia. Dirigenza in affanno coi pagamenti, squadra appagata e troppo certa dei propri mezzi, infortuni, torti arbitrali, avvicendamento tecnico tardivo, tifosi inviperiti da una retrocessione annunciata già al giro di boa. Naturale l’ultimo posto.

Occhio a: Ghezzal, Rivas e Bentivoglio.

Brescia voto 3: Eder, Diamanti, due colpi importanti ma il resto della squadra? Pochi elementi interessanti, troppi senatori. Il presidente Corioni fa come al solito di testa propria e, lasciando inascoltate le richieste di Iachini, spreca la possibilità di confermarsi in A nell’anno del centenario e dopo una così lunga risalita. Il cambio con ritorno Iachini – Beretta – Iachini, da’ conto della “programmazione” societaria.

Occhio a: Diamanti, Eder.

Sampdoria voto 0: La partecipazione ai preliminari di Champions ha montato la testa più al presidente Garrone che non ai giocatori. Immaginando di poter far a meno di Cassano e Pazzini, li vende entrambi a Gennaio dando il via alla parabola calante della squadra, che si trova smarrita, senza punti di riferimento e con un modulo da inventare. Le colpe Di Carlo e Cavasin sono ben poche, e lo dimostra l’improvvisa sparizione del Presidente doriano da giornali e teleschermi: è il figlio a far da parafulmine. La retrocessione è un disastro.

Occhio a: Pozzi, Guberti, Mannini, Palombo, Biabiany, Gastaldello, Tissone, Poli.

Lecce voto 5.5: Determinanti i punti contro le grandi squadre strappati al Via del Mare. Mezzo voto sotto la sufficienza sol perché la permanenza in A l’ha conquistata più per demeriti della Sampdoria che non per assoluti meriti propri. Ciò è dimostrato anche dagli eventi immediatamente successivi all’avvenuta salvezza: Mister De Canio lascia, la famiglia Semeraro anche, che ne sarà del Lecce?

Occhio a: Chevanton, Corvia, Mesbah, Benussi.

Cesena voto 6: Grande partenza, poi la discesa e la necessità di importanti investimenti a Gennaio. Squadra quadrata che ha fatto delle propria compattezza l’arma principale con la quale conquistare la permanenza. Ficcadenti andrà via, probabilmente anche Jimenez e Rosina; serviranno altri investimenti per riconfermarsi per il terzo anno in serie A.

Occhio a: Parolo, Giaccherini.

Bologna voto 6: Al di là del calo verticale patito sul finire del Campionato, i felsinei sono riusciti a salvare la categoria con una formazione sulla quale nessuno avrebbe mai scommesso alcunché, presidenti compresi che davvero poco hanno investito. Tutto merito di Malesani, capace di render impermeabili i suoi uomini alle beghe societarie prolungate, che sono valse persino la penalizzazione di tre punti.

Occhio a: Portanova, Viviano, Gimenez.

Chievo Verona voto 6: Una realtà da prendere ad esempio. Sa quel che vuole e dove può arrivare sin da inizio anno e non perde mai d’occhio l’obiettivo, centrato anche quest’anno. Il salvatore è Pellissier, che ogni anno deve finire.. ma ogni anno si conferma scialuppa di salvezza.

Occhio a: Marcolini.

Parma voto 4: Salvarsi con un colpo di coda nelle ultime sei giornate non può certo definirsi un merito per una squadra costruita con ben altre aspettative ed investimenti ingenti. E’ il più evidente fallimento dell’ex tecnico rossazzurro, Pasquale Marino, e del d.s. Ec Udinese, Leonardi.

Occhio a: Marques

Cagliari voto 5.5: Perdere Matri a Gennaio non è una decisione che possa passar senza conseguenze. Squadra già salva con largo anticipo, poco mordente nel finale di Campionato. Provvidenziale il cambio d’allenatore imposto dal presidente Cellino, un tipo autoritario ma assolutamente competente.

Occhio a: Missiroli, Ragatzu.

Genoa voto 5.5 Una piazza come Genoa merita altri palcoscenici, merita di combattere fino all’ultima giornata non solo nel tentativo, riuscito, di mandar in B la Sampdoria: unico e vero traguardo stagionale raggiunto. Esaurito il ciclo Gasperini, Preziosi trova in Ballardini un ottimo traghettatore, che adesso dovrà lasciar però il posto.

Occhio a: Paloschi, Jankovic.

Fiorentina voto 4.5 Poche soddisfazioni in campionato, nessun risultato clamoroso, stadio quasi sempre deserto, tecnico (Mihajlovic) contestato insieme alla proprietà. Non è facile partir bene senza Vargas, Mutu e Jovetic, strada facendo i viola raccolgono i cocci ma la stagione resta fallimentare, la prima pagina nera firmata Corvino che ha pronto il repulisti: via Montolivo, Gilardino, Frey, Mutu e la vecchia guardia.

Si riparte da: Jovetic e Liajic.

Palermo voto 6,5 L’anno del dopo-Cavani è funestato dalle incaute ed inopportune prese di posizione del presidente Zamparini che, convinto di spronare la squadra, altro non fa che metter i bastoni tra le ruote prima Rossi, poi a Cosmi, quindi nuovamente a Cosmi. Solo grazie alla Coppa Italia i rosanero si garantiscono gli introiti che derivano dalla partecipazione all’Europa League, sempre snobbata sul campo, ed il prestigio oltre all’entusiasmo di giocarsi la finale contro l’Inter.

Si riparte da: Pinilla, Ilicic.

Juventus voto 2: Fuori dalle coppe, come vent’anni fa quella allenata da Maifredi. Un progetto “a perdere” iniziato con l’esonero di Deschamps, quindi Ranieri, e proseguito con le scelte di Ferrara e Del Neri. Troppo pesante l’ingerenza dei senatori, troppi gli infortuni occorsi in stagione, unico acquisto utile: Matri. Krasic è durato un girone. Che disastro Martinez !

Si riparte da: Matri, Marchisio, Pepe, Krasic.

Roma voto 4: Non ha mai smesso di sognare la Champions, alla fine ha ricevuto in regalo l’Europa League grazie ad una Juventus incapace di vincere contro Parma e Napoli nelle ultime due giornate. Ammutinamento a metà stagione, figuraccia in Champions, fuori anche dalla Coppa Italia, Montella salva il salvabile in condizioni, anche societarie, d’assoluta incertezza.

Si riparte da: De Rossi, Caprari, Burdisso.

Lazio voto 6,5: Stucchevole il lagnìo di Lotito allorquando l’obiettivo Champions s’allontanava. L’Udinese ha meritato di più per costanza di rendimento ed investimenti oculati. Ai biancocelesti manca ancora un centravanti in grado di far la differenza, con Hernandes alle spalle non dovrebbe poi esser nemmeno troppo difficile buttar dentro il pallone. Zarate croce e delizia.

Si riparte da: Kozac, Hernanes, Zarate.

Udinese voto 9.5: Esempio di quanto sia importante una fitta e competente rete mondiale di osservatori. Quando Sanchez non c’è la barca affonda fino a che, senza il cileno né Di Natale, la formazione di Guidolin espugna il San Paolo. E’ il salto di qualità che vale la Champions. Benatia, Armero, Asamoah.. ex signor nessuno tutti prossimi protagonisti del mercato.

Si riparte da: Handanovic, Di Natale, Pinzi.

Napoli voto 9: Tanti investimenti, mirati, che per lungo tempo sono riusciti ad alimentare addirittura le speranze scudetto. Insieme all’Udinese è la squadra che più ha impressionato e fatto divertire in campionato. Peccato l’incidente contro il Villareal in Europa League e le incomprensioni chiarite tardivamente tra presidente ed allenatore.

Si riparte da: Cavani, Hamsik, Lavezzi, Campagnaro, De Sanctis.

Inter voto 7: Il fair play finanziario? Progetto che naufraga insieme alla gestione Benitez, palla al piede che vale lo scudetto alla controparte milanista. Delude Milito, l’unica conferma è Eto’o. Tanti infortuni a complicar l’inizio di campionato, poi l’arrivo di Leonardo, ma soprattutto di Pazzini, quando però il Milan è troppo più avanti e troppo più squadra per esser sopravanzato.

Si riparte da: Pazzini, Nagatomo, Sneijder.

Milan voto 8.5 Sfrutta come meglio non potrebbe l’annata storta dei cugini per imporre il proprio dominio, costante, sul campionato. La prova di forza nei due derby, vinti con autorità, e nella gara di ritorno col Napoli, per lunghi tratti del campionato apparsa come unica formazione in grado di insidiarne il primato. Vincere è sempre difficile, con gli arrivi di Ibrahimovic, Robinho, Cassano, Van Bommel, lo è sicuramente un po’ di meno.

Si riparte da: Abate, Thiago Silva, Robinho.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]