Il solito, brutto, Bari

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Che barba, che noia. Difficile commentare una partita come BariVerona: e non tanto perchè in campo si son visti chissà quali aridite mosse e contromosse tattiche difficile da spiegare ai lettori, quanto perchè una gara così ottenebra i sensi obnubilando chi assiste al pietoso spettacolo. Insomma, fa dormire. Certo, qua andrebbe fatto un lungo discorso su ciò che è diventata la serie B o più in genere su ciò che è diventato il calcio italiano. Per carità di patria, e per non andare fuori tema, glissiamo sull’argomento.

La partita, quindi. Poco o nulla da dire perchè in campo non s’è visto praticamente nulla. Il Bari ha fatto la solita pietosa gara casalinga. Il Verona, la solita mediocre squadra di questa mediocre cadetteria. I biancorossi confermano di non avere un gioco nè un’anima e passi avanti non se ne vedono. I problemi, poi, sono anche squisitamente tecnici: cinque degli undici giocatori scesi oggi in campo dal primo minuto con la maglia del Bari l’hanno scorso giocavano in Lega Pro (poi c’era Rivaldo, che l’hanno scorso militava nella cadetteria argentina). Insomma, il livello tecnico della squadra è onestamente basso e i problemi che emergono sono (sportivamente parlando) delle tragedie annunciate. Parliamo ovviamente dell’attacco, il peggiore della cadetteria. Torrente continua a insistere su Marotta, che però – numeri alla mano – francamente sembra inadatto alla serie b. Un gol su azione in quattordici gare e un rendimento in costante calo: nelle ultime gare l’attaccante napoletano sembra aver perso anche quello spirito indomito mostrato in altre occasioni con addosso la maglia del Bari. Ad affiancare Marotta, ancora una volta, Caputo e Defendi: il primo parte bene ma poi si spegne; il secondo,  più coerentemente, non combina nulla per tutta la gara.

In conclusione, la squadra si è esibita nel solito spettacolo insulso, se non a tratti irritante. A Torrente concediamo l’alibi della assenze: tante, troppe, per una squadra gracile come il Bari. E, anche durante la gara, la fortuna ha voltato le spalle all’allenatore campano, costretto a fare sostituzioni forzate a causa degli infortuni di ScavoneBellomo (prova opaca la sua) e Ceppitelli. Forse, senza questi cambi forzati, l’allenatore avrebbe tentato la carta Rivas, ma tant’è. Contro questo Verona fare punti era d’obbligo. Così non è stato. Che tristezza però.

[Diego Fiore – Fonte: www.tuttobari.com]