Il sorriso del Profeta: “C’era bisogno della vittoria, il mio è un gol speciale…”

299

Il gol e la chiamata del suo Brasile: Hernanes è uno che ha sempre il sorriso stampato sul volto, stavolta ha due motivi in più per essere felice. La rete con il Cesena l’ha sbloccato, è stata un’iniezione di fiducia. La convocazione di Menezes è stata una liberazione, il Profeta si era quasi arreso dopo sette mesi e una Coppa America da spettatore. E’ felice Hernanes, aspettava questo momento, tiene tanto alla maglia verdeoro. “La solita fortuna della Lazio, Hernanes in Nazionale nella settimana precedente il derby”, si è lamentato qualche tifoso sul web. Reja avrà a disposizione Hernanes solo tre giorni prima della stracittadina, ma spera che la Nazionale dia carica positivae convinzione al brasiliano.

Sta entrando in forma, Hernanes. La preparazione effettuata in Italia è per lui una cosa tutta nuova. In Brasile la fase precampionato è diversa, differenti sono i metodi e i carichi di lavoro. Le gambe del talento di Recife stanno cominciando a girare, ci vuole tempo, il miglior Hernanes lo si vedrà fra qualche tempo. Come riporta il Corriere dello Sport, a firma Daniele Rindone,  il gol di Cesena può essere un primo tassello. E’ arrivato a quota 12 in Serie A, spera di ripetere la scorsa stagione a livello realizzativo. Non sarà facile, Reja gli chiede più sacrificio in copertura, soprattutto quando la Lazio si schiera con il 4-2-3-1. Non fa drammi il Profeta, non è un problema aiutare i compagni. In Romagna si sono visti dei progressi, il 4-3-1-2 dà anche più libertà al numero 8. “Siamo alla ricerca di un equilibrio –ha dichiarato Hernanes alla stampa brasiliana-, con il Milan siamo andati bene in avanti ma non abbiamo dato continuità all’azione. A Cesena, invece, abbiamo giocato in modo compatto, siamo stati decisamente più bravi” Il gol lo ha rigenerato.

Quel rigore, segnato con un po’di brivido, gli ha dato morale. Vuole giocare da protagonista le tre partite prima della sosta. Priva della fantasia di Mauri, la Lazio deve affidarsi totalmente a lui. “Segnare è sempre bello, ti fa sentire bene. Poi vincere era troppo importante, avevamo bisogno di quel risultato e io del gol”. Ha rilasciato un’intervista anche a MediasetPremium, per “la tribù del calcio” in onda stasera alle 23. “Aver raggiunto Nedved come centrocampista goleador, è per un onore. Sono convitno che la Lazio migliorerà rispetto allo scorso anno“. Il suo soprannome è ormai un cult tra i tifosi della Lazio. “Spesso usavo frasi tratte dalla Bibbia, così un giornalista brasiliano un giorno mi ha chiamato così“. Come scrive la Gazzetta dello Sport, a firma Davide Stoppini, Roma lo ha accolto a braccia aperte. Umile e talentuoso, i tifosi lo amano. “A Roma sto benissimo, li città è fantastica e la gente mi vuole bene. L’unica paura dal Brasile era il cambio di alimentazione, ma mi sono ricreduto presto. Ho imparato anche a cucinare il risotto, la carbonara, la crostata e le bruschette“.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]