Immobile e la Lazio: “Vicino al Napoli prima di arrivare qui”

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Nel corso della lunghissima diretta Instagram con Damian Er Faina, il capocannoniere del campionato si è soffermato sulla Lazio.

ROMA – Ciro Immobile, nella lunghissima diretta con Damiano Er Faina, si è soffermato molto sulla Lazio. Queste le sue parole: “Il primo anno il partner fondamentale fu Felipe Anderson, era in formissima. Anche Milinkovic-Savic, si vedeva il suo potenziale. Ogni anno c’è stato un giocatore che mi ha aiutato molto. Milinkovic e Luis Alberto sono fondamentali, come Correa. Anche Keita mi ha dato una grande mano nel primo anno e all’inizio non stava benissimo. Caicedo ci ha aiutato tanto, è stato importante quando mi sono fatto male. Il mister è in difficoltà a lasciarne uno fuori, è complicato. Giocare tutti insieme? No, è snaturare la nostra idea di gioco. Non è facile, parliamo di calciatori fortissimi. Il gruppo è sempre stato unito”.

Sulla svolta di questa stagione: “Il primo anno il partner fondamentale fu Felipe Anderson, era in formissima. Anche Milinkovic-Savic, si vedeva il suo potenziale. Ogni anno c’è stato un giocatore che mi ha aiutato molto. Milinkovic e Luis Alberto sono fondamentali, come Correa. Anche Keita mi ha dato una grande mano nel primo anno e all’inizio non stava benissimo. Caicedo ci ha aiutato tanto, è stato importante quando mi sono fatto male. Il mister è in difficoltà a lasciarne uno fuori, è complicato. Giocare tutti insieme? No, è snaturare la nostra idea di gioco. Non è facile, parliamo di calciatori fortissimi. Il gruppo è sempre stato unito”.

Sul Derby: “I derby del primo anno sono stati relativamente tranquilli per me. Poi ho capito veramente bene la situazione e c’è stata molta più tensione. È una partita speciale, i tifosi ti parlano di quella gara da subito. Tutti vogliono vincerla e per fortuna qualche soddisfazione me la sono tolta. Sono state tutte stracittadine combattute. Quello finito 3-0 con gol mio, di Caicedo e di Cataldi è sicuramente uno dei più belli in assoluto”. Sul rapporto con Lotito: “Con lui ho un bellissimo rapporto, c’è massimo rispetto e stima. Stessa cosa con Tare e Peruzzi, con tutti i dirigenti. La Lazio per me è destinata a rimanere al vertice negli anni, è una società seria con tifosi fantastici. Anche nei momenti di difficoltà ho visto come ha reagito, come in una famiglia. Ti mandi a quel paese e torna tutto come prima; anche noi abbiamo avuto tanti problemi ma li abbiamo sempre risolti guardandoci in faccia”.

Il gol più bello: “Forse quello a Cagliari, anche per come si è concretizzato. Quello più facile che ho sbagliato? Ce ne sono tantissimi. Il rigore con il Napoli in cui sono scivolato, ma anche un possibile 3-2 contro la Dinamo Kiev. Ho rosicato tanto perché era facile da mettere dentro, su un bel passaggio di Milinkovic”.

Progetti futuri: “Sono stato vicino al Napoli e fino a quando non sono arrivato alla Lazio ho sperato di giocarci. Però mi sono trovato talmente bene qua che non ci ho più pensato, non sarebbe nemmeno stato corretto per i tifosi biancocelesti. Già sto pensando a cosa faremo con questa maglia nel futuro. Non so se chiuderò qua la carriera, magari a 33 anni la Lazio sarà talmente forte che avrà bisogno di giocatori importanti e non mi va di essere di peso. Fino a quando indosserò questa maglia darò il massimo. Mi danno spesso dello juventino perché non sono andato a giocare a Napoli, ma non è così”.