ImmorAlex!

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La Juventus sbanca San Siro 2-1 ed ammutolisce a sorpresa il Milan di Ibrahimovic. L’artefice principale del colpaccio è proprio capitan Del Piero, immortale ed invincibile come un “dio” in Terra! Per il fantasista è il 179° gol in A, stacca Boniperti e s’erge in solitario tra i bombers di A della Vecchia Signora! Intanto un altro campione, Cassano, ripiomba nel tunnel della follia: la love story con la Sampdoria è finita drammaticamente; a rischio anche il futuro in Nazionale…

Nei momenti topici salta sempre fuori, c’è poco da fare. Trascorrono gli anni, l’acqua ha fatto deteriorare i ponti e scavato le pietre. Il calcio è cambiato, transitando da Calciopoli ad un Titolo Mondiale per Nazioni, da Baggio a Raul, da Zidane a Batistuta, da Maradona a Ronaldo; dall’era del Grande Milan di Capello alla rediviva Inter di Mourinho.  Il Mondo è transitato dall’epoca del Computer all’11 Settembre; l’Europa dalle monete nazionali all’Euro; l’Italia da Tangentopoli al Bunga bunga. Tutto è mutato.

Tuttavia c’è qualcosa nel Pianeta che ancora rimane imperterrito dinnanzi alle pretese del tempo che non smette di battere cassa. Di cosa stiamo parlando? Di Silvio Berlusconi? Della Torre di Pisa? Della Statua della Libertà? Della Regina inglese? Del dollaro? Di Bin Laden? Di Dracula? Di Internet? No, no, niente di tutto questo. La fatica promette il premio e la perseveranza lo porge. Vi dice qualcosa?

Un aiutino: se vi dico che stiamo parlando del calciatore italiano più amato-odiato del secolo…(detestato solo in Italia) beh, forse già qualcuno starà intuendo l’oggetto di questo incensamento. Se aggiungo che malgrado le critiche che deve sobbarcarsi di giorno in giorno rimane il più grande (non si cura di loro ma guarda e passa)…se ribadisco come sia uscito indenne da cicloni mediatici che avrebbero steso un colosso…se poi asserisco che da 18 anni scrive pagine leggendarie di Juventus senza flessioni considerevoli…se continuo dicendo che la sua maglia è bianconera ed ha un bel 10 stampato dietro…se poi snocciolo i suoi gol, 278 (308 in carriera), beh, allora non rimane traccia di dubbio. Lui è Alex Del Piero.

Chi poteva decidere se non il Capitano la supersfida Milan-Juventus!? Chi poteva ergersi a paladino della rinascita Juve, che espugna San Siro mettendo a sedere i vari Robinho, Pato, Ibrahimovic e Seedorf, candidandosi per lo Scudetto, parola finalmente tornata di casa a Torino!? Chi poteva, se non il Re della Signora, adesso anche fra i bombers di A, dopo essersi lasciato alle spalle il mitico Boniperti, siglando il 179° gol in Serie A, nonché il 200° nei campionati professionistici!? Chi poteva sguainare la spada magica infilzando tutti i suoi detrattori (Delneri compreso?), affrancandosi da pseudo giornalisti che lo vorrebbero in pensione!?

Alex non tradisce, e sa farsi trovare al punto giusto al momento giusto. Alex – non scordiamolo – è colui che segnò una magica doppietta al Bernabeu di Madrid, impresa che ad un italiano non era mai riuscita, nemmeno a Sivori. Alex è colui che schiantò il River Plate in Intercontinentale e la Germania nella loro tana ai Mondiali 2006. È colui che ha vinto tutto e tutti. Alex non finisce mai. Alex è immortale! E pensare che al momento è soltanto un rincalzo di lusso in una Juve che non pare propensa a rinnovargli il contratto, causa anagrafe (il 9 di novembre ne compirà 36!). Lui stesso alla vigilia di questa classicissima ha per la prima volta vacillato dinnanzi alla prospettiva di un futuro ancora bianconero, paventando l’ipotesi che possa essere l’ultima partita a San Siro. In tal caso sarebbe stato un congedo col botto, di quelli che sanno concedersi solo i fuoriclasse assoluti qual è lui.

L’esatto contrario di Antonio Cassano, che sarà sì bravissimo coi piedi, ma per essere definiti dei fuoriclasse occorre essere dotati anche di una testa che supporti la classe che madre natura concede. Il sampdoriano negli ultimi 3 anni sembrava veramente cambiato. Si era lasciato alle spalle le proverbiali “cassanate” che ne avevano quasi precluso il prosieguo di carriera. Lui stesso s’era mostrato pentito del suo passato da – cito testualmente le sue parole – “pazzo scatenato”, dichiarando il suo intento a rimettersi sulla retta via. Con la Sampdoria stava vivendo un periodo d’oro, che gli aveva fatto riguadagnare persino la maglia azzurra, dopo un coro unanime di sostenitori che avevano duramente messo alla berlina l’ex CT Lippi proprio per averlo emarginato. Insomma, Cassano era diventato “Sant’Antonio”. Il futuro era finalmente dalla sua parte. Pochi giorni fa l’indole folle del talento blucerchiato è però tornata alla carica: litigio furibondo col Presidente Sampdoriano Garrone e messa al bando dell’attaccante, adesso fuori rosa e con la maglia azzurra che potrebbe tornargli anonima. Il passato ritorna, ed è più malevolo che mai. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.