Inter-Bologna 2-1: tutto nel finale

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I nerazzurri si sbloccano con l’uno-due firmato Perisic-D’Ambrosio, Brienza entra troppo tardi

MILANO – La voglia del Bologna di non concludere la stagione in maniera anonima, dopo una splendida rimonta. Le speranze dell’Inter di agguantare il terzo posto, dopo un periodo con poche luci e molte ombre. Ma anche altre sfide nella sfida: Donadoni contro Mancini, Destro contro Icardi, Saputo contro Thohir. Al Meazza di Milano va in scena un match tra due squadre e due società più vicine di quanto l’attuale situazione di classifica non racconti, specialmente in proiezione futura. Padroni di casa schierati secondo l’ormai consueto 4-2-3-1, con Eder, Ljajic e Perisic alle spalle dell’unica punta Icardi. Nel 4-3-3 degli ospiti, supportati da oltre mille splendidi tifosi, Masina di nuovo titolare sulla sinistra in difesa e Rizzo a completare il tridente offensivo al posto di Mounier, febbricitante e per questo non convocato.

IL MATCH – Nel primo quarto d’ora di gara parlare di calcio è difficile, tra ritmi bassi e continui fischi arbitrali a spezzettare il gioco. In aggiunta, uno dei duelli della serata si chiude anzitempo, perché prima Icardi per una distorsione al ginocchio e poi Destro per un fortissimo pestone di Miranda sono costretti a lasciare il campo, sostituiti da Kondogbia e Floccari. I nerazzurri, trascinati dalla verve di Ljajic e Perisic, provano a fare la partita e a mettere pressione sulla retroguardia felsinea con una serie di velenosi traversoni, tutti peraltro neutralizzati in bello stile dalla coppia Gastaldello-Maietta, ma l’occasione più ghiotta capita al 20’ sul piede di Donsah: lanciato a rete da un tocco volante di Giaccherini, il ghanese si presenta a tu per tu con Handanovic ma sul più bello lo grazia calciando malamente a lato.

L’Inter risponde al 22’ con un colpo di testa di Eder sul cross del solito imprendibile Ljajic, che al 34’ si ripete scheggiando il palo alla destra di Mirante con una rasoiata dalla distanza. Nel finale di frazione il Bologna si abbassa troppo e permette all’Inter di rendersi ancora pericoloso, al 45’ con un colpo di tacco di Miranda che si perde sul fondo di un soffio e al 48’ con un corner di Perisic smanacciato alla disperata da Mirante per evitare l’inzuccata vincente dello stesso centrale brasiliano. Si va così al riposo sullo 0-0, punteggio tutto sommato giusto ma che non può lasciare tranquillo Donadoni, visto soprattutto l’andamento degli ultimi minuti.

Capitan Gastaldello e compagni, evidentemente sollecitati dal proprio allenatore, approcciano alla ripresa con più coraggio e determinazione, e i padroni di casa iniziano a risentirne, andando spesso in affanno in fase d’impostazione. Donsah e Rizzo si propongono bene sugli esterni, Floccari entra maggiormente nel vivo delle azioni e lo stesso fa Giaccherini, che al 22’ si invola tutto solo in campo aperto ma viene fermato in extremis da un fantastico recupero di Medel e Nagatomo. Al 28’, però, su azione da calcio d’angolo, cambia tutto: D’Ambrosio svetta di testa, Diawara resta immobile sul secondo palo e tiene in gioco Perisic, che si inserisce e insacca l’1-0 di testa a porta pressoché sguarnita.

In svantaggio nel momento migliore, ma purtroppo non è finita, perché al 31’ i rossoblù subiscono il 2-0 in modo identico, sponda di Miranda da corner e tap-in vincente dello stesso D’Ambrosio. Non era giusto essere sotto, figuriamoci esserlo con un parziale del genere, ma i felsinei dimostrano un grande carattere e non demordono, ributtandosi con orgoglio in avanti e rischiando di rientrare immediatamente in partita al 40’ con Rizzo, che calcia per due volte verso Handanovic da posizione favorevole e in entrambe le occasioni trova il corpo di D’Ambrosio, sempre lui, a negargli la gioia del gol. Gol che però arriva al 45’ con il neo entrato Brienza, controllo in corsa e mancino secco nell’angolino a freddare il portiere avversario.

L’ultimo disperato tentativo di agguantare un pareggio ormai insperato ma comunque meritato è un cross in spaccata di Masina al 48’ sul quale si avventano le mani sicure di Handanovic, che fa sua la sfera e consente all’Inter di conquistare tre punti preziosi e molto pesanti, contro un avversario che anche oggi ha dimostrato di potersela giocare alla pari contro tutte le prime della classe. Un Bologna non più brillante come quello ammirato fino a qualche settimana fa ma comunque ordinato e volenteroso, fatta eccezione per quei due maledetti corner che stasera hanno fatto decisamente la differenza. Rabbia e amarezza, ma nessun dramma.

Fonte Simone Minghinelli – Zerocinquantuno