Inter: credere nella rimonta

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Molti anni fa, correva l’anno 1983, allorché ero giovane studente universitario a Pisa, capitò una notte, di vivere attraverso la radio,la tanto amata radio, visto che il calcio in Tv non era quello di oggi, una di quelle partite che poi restano nella storia di una società, dei suoi tifosi.

L’Inter reduce da una sconfitta per due reti a Groningen in Olanda,nei sedicesimi di coppa Uefa doveva ribaltare il risultato di 2-0. Si giocava quella notte a Bari e fu trionfo. La piccola radio che avevamo posta sul frigorifero in cucina, sussultava ad ogni rete nerazzurra.

Erano i tempi del presidente Fraizzoli, in panca stava Gigi Radice, tenace e mai domo tecnico. Sembrava terribile quella notte dopo i primi 45’ sullo 0-0. L’urlo dei tifosi nerazzurri era incessante e quella piccola radio ci regalava emozioni a non finire. Poi però, quando tutto sembrava quasi irrimediabilmente perduto in quello 0-0, ecco la scintilla di Collovati al 53’ e due minuti il rigore di Spillo Altobelli e ancora Serena al ’61, prima che Mc Donald al 63, fece tremare i polsi a tutto il mondo nerazzurro che indomito incitava i suoi leoni che lottando misero a sedere gli olandesi con il tedesco Muller e lo scaraventarono al prato ancora con Serena ad un minuto dal termine.

L’Inter ne fece cinque, ne servivano tre.

In quel momento, un vecchio tifoso juventino che era lì con noi mentre tutti in piedi, abbracciavamo quel frigorifero sul quale avevamo riposto la nostra radiolina, sussurrò: “Questa squadra è sempre capace di tutto”.

Altri tempi, altre situazioni, altri avversari, si giocava in casa direte voi. Certamente si.

Tuttavia,era molto ma molto difficile anche quella rimonta. Ma accadde. Perché l’Inter è stata sempre pazza, e non da poco tempo.

Bisogna fare quattro goal e non prenderne uno. D’accordo, ma l’Inter che per una notte ritrovi il senso di essere squadra, che lascia fuori i mugugni, qualche polemica, l’Inter che sa di avere cartucce importanti nei propri fucili, ce la può fare. Due reti nel primo tempo e due nel secondo. Senza affanni, senza timori. E’ certo che questa squadra non tralascerà la storica opportunità di stupire come e, forse, più dello scorso anno. Una rimonta del genere, sarebbe da iscrivere nei libri di storia calcistica, quelli che nascondevano le utopie , quelli che giammai avrebbero scritto che anche nel calcio a volte, accadono cose impossibili, di umana provenienza.

Mercoledì il popolo nerazzurro attende l’exploit, perché anche questo è nel destino di questa squadra, cercare ogni tanto una impresa che faccia ricordare quanto è amabilmente pazza, difficile, tortuosa, questa Inter. E’ nel suo dna, complicarsi la vita e poi magari uscirne trionfante. E’ nel suo dna, far disperare i propri tifosi e poi farli esultare. E’ nel suo dna tentare le cose difficili, perché quelle facili distraggono.

Forza indomiti leoni nerazzurri, il momento di una nuova nuova impresa è già vicino. Per una notte ancora, ricordate al mondo che vi invidia, che aspetta di vedervi delusi e sconfitti, che questa Inter è squadra vera.

Il capitano ha lanciato il messaggio forte e chiaro ed Eto’o lo ha ribadito. L’impresa è difficilissima, ma per questo si chiama impresa. Noi ci crediamo con questo Schalke 04…

Ricordatevi che qualche volta accade, come accadde tanti anni fa in quel lontano 1983, in una notte d’inverno cupa e triste,che ancora oggi ricordiamo e che l’Inter rese meravigliosa.

[Pasquale Guaglianone – Fonte: www.fcinternews.it]