Inter-Cska Mosca 1-2: fanno festa i russi

267

Sarà anche stato un impegno prestigioso in quanto internazionale, ma probabilmente Ranieri ne avrebbe fatto volentieri a meno in quanto già sicuro del primo posto nel girone B di Champions League. La condizione attuale dei suoi giocatori infatti avrebbe richiesto un pò di riposo e non una partita infrasettimanale da giocare necessariamente bene. E invece, oltre ad aver spremuto gente che sabato sarà fondamentale (Cambiasso su tutti), il tecnico di Testaccio deve registrare l’ennesima sconfitta interna (1-2), maturata nei minuti finali al termine di una prestazione non certo da censurare, ma ricca di episodi sfortunati. Godono dunque i russi, che last minute acciuffano il secondo posto nel gruppo e volano agli ottavi di finale, lasciando a mani vuote Trabzonspor e Lille.

MURA AMICHE? – La temperatura non propriamente estiva, la qualificazione già acquisita, i costi dei biglietti rimasti invariati e gli scarsi risultati ottenuti finora in campionato sono ragioni più che valide per invogliare la gente a disertare la sfida contro il Cska Mosca di Champions League. Giustificabile considerando le predette motivazioni, meno alla luce della necessità, da parte dell’Inter, di ‘sentire’ il supporto dei propri tifosi. Ben più stimolati gli ospiti russi, presenti a San Siro con un gruppetto nutrito e caloroso, che quasi rende complicato capire chi giochi tra le mura amiche. Per loro, infatti, la qualificazione è ancora tutta da conquistare.

TROPPE IMPRECISIONI – Il 4-4-1-1 scelto da Ranieri apparentemente non dà l’idea di essere insidioso, con Coutinho alle spalle di Milito (sorprende la rinuncia a Zarate), ma l’apporto di Obi e Faraoni sugli esterni consente alla squadra di mantenere il baricentro alto e creare qualche occasione interessante. Peccato che l’eccesso di imprecisione e le ingenuità nel palleggio (ahi ahi Coutinho) impediscano a determinate azioni di evolvere meglio. I russi, dal canto loro, attaccano con più ordine e incisività, ma i colored Doumbia e Vagner Love si scontrano contro il muro Samuel, quasi insuperabile. Interessanti, in zona Chivu, gli spunti di Oliseh, esterno destro da tenere d’occhio al di là delle treccine.

EMBLEMATICO – Che Milito non stia vivendo un periodo fortunato è ormai assodato. Ranieri gli concede una nuova ribalta Champions ma l’argentino conferma di non essere più sé stesso. Al 10′ arriva l’azione che più di tutte identifica la condizione del Principe: Zanetti lo pesca sul filo del fuorigioco e lui invece di servire Coutinho in pratica deposita il pallone tra le braccia di Gabulov, vanificando un 2 contro 0. Non è che non si sacrifichi, l’argentino, ci mancherebbe. Ma la lucidità, per lui, oggi è un lusso così come rischia di diventarlo per l’allenatore continuare a insistere su di lui. Per fortuna, comunque, di un paio di buone iniziative l’attaccante si è reso protagonista, quanto basta per continuare a sperare di rivederlo in condizioni decenti.

BOTTA E RISPOSTA – Non avremo mai la conferma di questa idea, ma se Doumbia non avesse sbloccato il risultato in apertura secondo tempo lo 0-0 sarebbe durato a lungo. Invece la rete dell’ivoriano ‘costringe’ l’Inter a reagire e, finalmente con un briciolo di fortuna, a trovare il pareggio immediato con un gol di rapina del Cuchu (che stacco Ranocchia!). Un botta e risposta che regala adrenalina alla sfida, anche per merito del neoentrato Zarate (spazio, ed era ora, anche per Caldirola, piazzato a sinistra) e di un Cska obbligato ad attaccare che concede qualcosina di troppo in difesa.

FACCIAMOCI BENEDIRE – Gli innesti di Cauna e Aldonin danno freschezza alla mediana dei russi, che continuano a salire obbligando l’Inter sulla difensiva. Ma paradossalmente sono i padroni di casa a sfiorare il vantaggio, con un colpo di testa di Milito che sbatte contro la parte bassa della traversa e torna in campo. Ovviamente, nell’azione successiva, la squadra di Slutski colpisce con Vasili Berezuski di testa su corner. Un finale di partita che è il manifesto della stagione dell’Inter, in altre parole, in cui alle proprie responsabilità si unisce una malasorte senza eguali (da non dimenticare, all’89’, il mani di Cauna in area). Forse, invece di investire soldi sul mercato di gennaio, sarebbe più saggio farsi benedire, ma da qualcuno che conta.

[Fabio Costantino – Fonte: www.fcinternews.it]