Inter: dall’intrigo Lucas alla tentazione Cassano …

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In pochi lo ricorderanno. Era l’estate del 2003, quando il Milan – su consiglio di Leonardo – conclude l’operazione Ricardo Kakà. Il talento brasiliano arrivava dal San Paolo, che inizialmente non voleva cederlo. Poi un braccio di ferro, la rottura irreparabile con la tifoseria e l’acquisto rossonero. All’epoca, Juvenal Juvêncio era direttore sportivo e braccio destro del presidente paulista Marcelo Portugal Gouvêa. E diede anche lui l’ok per la cessione di Kakà. Un uomo di cui si sta parlando in questi giorni, proprio come per Lucas. Perché la società è la stessa – il San Paolo -, e il presidente ora è Juvêncio. Ormai non lo nasconde più neanche Moratti: Lucas è il grande sogno dell’Inter. Sogno, appunto, perché la realtà è molto più complicata.

Il San Paolo vuole soldi freschi. E ha rifiutato 35 milioni di euro dal Manchester United. L’Inter non ha ancora mollato e non ha smesso di pensarci, lo sappiamo. Ma a queste cifre non arriva, perché finora l’asticella è ferma a 25 milioni. Però, i rapporti con Wagner Ribeiro, agente di Lucas, e con il papà del giocatore, non finiscono. Anzi, vanno sempre avanti. Al di là dell’ottimismo di tanti, però, l’operazione è ai limiti del possibile. Nonostante il San Paolo si sia ormai deciso a liberare il proprio gioiellino. Solo un giro di incastri potrebbe consentire il colpaccio. Tanti intrecci, quasi un cubo di Rubik. O meglio, un cubo di Lucas. Un giro – dicevamo – che andrebbe in questo senso: Lucas, dopo le Olimpiadi, arriva al braccio di ferro col San Paolo (le dichiarazioni d’amore ai club europei sono i primi passi). In virtù di una potenza decisionale superiore, perché dal 1 agosto avrà in pugno il 30% del cartellino, non più il 20%. Quindi, la spaccatura definitiva alla Kakà con la tifoseria, che lo sta già accusando pesantemente in questi giorni. A quel punto, il San Paolo dovrebbe decidere di cedere a 30 milioni di euro, magari con bonus per arrivare a 35 milioni. E l’Inter? Dovrebbe incassare almeno 20 milioni in varie operazioni – tra Castaignos, Viviano, Pazzini e il risparmio di Julio Cesar – e sperare che Ferguson abbia virato su Van Persie per lo United. Tutto questo, ad agosto inoltrato. Questo è l’unico spiraglio realistico per sognare Lucas. Per ora, siamo al 10% dell’operazione. Ma l’Inter c’è ancora. Anche se decisamente lontana.

Il mercato dell’Inter, però, non si ferma a Lucas. Perché Wesley Sneijder, come vi stiamo raccontando, ha ritrovato l’armonia assoluta e in nerazzurro ci resta volentieri, con Stramaccioni in panchina. Il 4-2-3-1 è disegnato quasi apposta per lui, le telefonate durante il periodo di vacanza da Wesley a Strama sono la testimonianza più limpida: i due non vogliono lasciarsi. Se tutto proseguisse così, senza offerte importanti a sconvolgere lo scenario idilliaco, Sneijder rimarrebbe all’Inter. Per la gioia di Strama. Ma trattenerlo per l’Inter vuol dire anche dover mantenere un ingaggio da 12 milioni lordi a stagione. Per questo motivo, si rinuncerebbe a un investimento molto importante in avanti (vedi Lucas) per lasciarsi andare a un sacrificio. Ovvero, dentro il vice-Milito, magari anche duttile (vedi Quagliarella). E l’esterno d’attacco a costo inferiore, legato quindi alle occasioni del mercato (essendoci già Coutinho), come può essere Ramirez. Oppure addirittura rinunciarvi, proprio se non dovesse arrivare l’opportunità giusta. Per Sneijder, Strama accetterebbe questo ed altro. Dipenderà dal corso del mercato.

A proposito di occasioni, o meglio, di tentazioni… la Gazzetta lancia l’ipotesi Cassano: Kakà verso il Milan, il barese con mal di pancia (confermato) a Milanello, la voglia di cambiare aria, il feeling da sempre acceso con l’Inter di FantAntonio. E, attenzione, il rapporto con Stramaccioni già avviato nell’ultimo derby, sereno e sincero. Si può fare? Staremo a vedere, per adesso è soltanto una suggestione di mezza estate. Proprio per il discorso di natura economica – e quindi legato anche a Sneijder – spiegato poche righe sopra. Insomma, il Milan in tutto ciò non sta a guardare. E non regala. Anche perché – conoscendo Galliani – può bastare una telefonata per risolvere tutto con Cassano. Aspettiamo che una tentazione diventi trattativa prima di raccontare favole.

Assolutamente utopistico, invece, pensare che possa arrivare Fernando per oltre 15 milioni, il Porto è bottega cara quando i gioielli non vuole venderli. Per il centrocampista, vale il discorso dell’esterno: se il vice-Milito è una necessità, un altro elemento a centrocampo sarebbe legato solo a eventuali occasioni. Nessuna follia, per intenderci. E poi c’è la possibilità di un terzino, perché Maicon è in scadenza 2013 e la sua situazione resta da risolvere, aspettando offerte. Previsti presto nuovi contatti con l’agente Calenda.

E il piano per il bilancio? Naturalmente, va avanti. Ormai è stilato, dopo il miglioramento (anche se non basta ancora) dell’ultima stagione. Sul fronte ingaggi, l’intenzione è arrivate a diminuire di 30-40 milioni l’esborso entro la prossima stagione, per un monte salari da circa 140-150 milioni. Gli addii di Forlan, Julio Cesar, Pazzini, Lucio & co sicuramente contribuiscono, visto che i nuovi arrivi guadagnano meno. Un processo, questo, destinato naturalmente poi a continuare con i tagli nel tempo. E poi, c’è il fronte incassi: mancano i 30 milioni della Champions, l’Inter dovrà cercare per questo di fare il meglio nel cammino in Europa League. Aspettando i tempi dello stadio, e forse degli investitori cinesi. Ma questa è storia futura. Ora, è tempo di nuova Inter…

[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]