Inter: decolla la trattativa Belfodil, sguardo anche alle altre operazioni di mercato

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logo-interMaturità, tempo di esami. E tempo di paure. Chi non ricorda il proprio tema, la propria versione, il proprio orale. Tensione persino nel prendere la penna e iniziare a scrivere il nome dietro al foglio. Un altro esame – quello del campo – lo ha passato a pieni voti un ragazzino algerino naturalizzato francese, 21 anni e 8 gol alla prima vera stagione in Serie A. Ishak Belfodil, sottolineato in rosso. Ieri sera più o meno a quest’ora Inter e Parma hanno scritto il suo nome sul foglio di una trattativa nata tempo fa e decollata (quasi) definitivamente in poche ore. Perché i dirigenti dell’Inter nell’ultimo anno hanno mandato i propri uomini di fiducia più volte al Tardini e in giro per l’Italia a seguire in incognito quel Belfodil su cui aveva scommesso prima il Bologna, quindi il Parma. Relazioni sempre positive, poi una bagarre di mercato dalla quale venire fuori sembrava difficile, se non impossibile. L’Inter non ha perso tempo e a gennaio ha prenotato Icardi, negli stessi giorni in cui la Juventus tentava l’affare Belfodil-Quagliarella: Ghirardi ha detto no.

Proprio il presidente del Parma nel giro di queste settimane si è ritrovato il cellulare assediato da telefonate per quel talento puro, dalle società tedesche al Milan, passando per il Napoli. Nessuno ha fatto l’offerta giusta, Galliani si è spostato su Tévez e De Laurentiis ha mollato la presa. Ghirardi per una volta il telefono lo ha alzato il prima persona, aggiornandosi con l’Inter. Perché i rapporti – lo abbiamo detto – sono ottimi. E allora è nata l’idea Belfodil in comproprietà, come vuole il Parma e come gradisce l’Inter per ragioni di bilancio. Ma come vuole anche Walter Mazzarri, che di Ishak ha chiesto per mesi a Riccardo Bigon, storia dei tempi di Napoli. Secondo il presidente De Laurentiis però Belfodil non aveva ancora passato il suo esame di maturità, quantomeno non al punto da spendere 18 milioni per prenderlo tutto. Quale migliore occasione per completare il reparto offensivo dell’Inter?

Affare sostanzialmente fatto, un’operazione da 10 milioni di euro per la metà più il prestito al Parma di Cassano e quello – con diritto di riscatto – di Silvestre. Attenzione: i dirigenti dell’Inter non sono impazziti. Le cifre vanno spiegate bene e nel dettaglio, perché l’affare Belfodil è stato gestito con intelligenza. Il prestito di Cassano sarebbe una sostanziale cessione, avendo Antonio un solo anno di contratto, ma liberandosi del completo onere dell’ingaggio; il prestito con diritto di riscatto di Silvestre vuol dire liberarsi di un altro stipendio e poter incassare tra un anno per un giocatore che rischiava di non avere mercato, di dover restare quindi svalutandosi ancora. E invece no, perché l’Inter con questo affare risparmierebbe al lordo 3 milioni di ingaggio da Silvestre e 5 milioni da Cassano, per un totale di oltre 8 milioni dato che sullo stipendio di FantAntonio ballavano anche alcuni bonus pesanti, economicamente parlando. Con questo risparmio (totale, perché gli ingaggi li pagherà tutti il Parma) e con l’eventuale incasso del riscatto di Silvestre tra un anno, o comunque dalla sua rivalutazione, l’Inter può permettersi di investire 10 milioni (con pagamento pluriennale) per la metà di Belfodil con la possibilità che il valore in questo stesso anno aumenti. “La matematica non sarà mai il mio mestiere”, Venditti mai fu più illuminante che in ‘Notte prima degli esami’, ma è palese come il costo virtuale dell’operazione è quindi di 2 milioni più l’ingaggio di Belfodil, che non supererà un milione e mezzo con bonus aggiunti, da definire poi col suo agente nei prossimi giorni. Certo, non è stato regalato, ma nessuna follia.

Un’operazione comprensibile a livello economico e di bilancio perché si tagliano degli ingaggi, ma anche sotto l’aspetto tecnico. Perché Belfodil è un attaccante di prospettiva assoluta, un ’92 che piaceva a mezza Europa. Come per Kovacic, il discorso con questi giovani è sempre lo stesso: non ci si va mai a perdere, c’è solo da guadagnare con investimenti simili. L’esempio di Castaignos, rivenduto dopo una stagione imbarazzante al doppio di quei 3 milioni pagati per prenderlo, vale su tutti. Lamentarsene quindi è comunque sbagliato, perché l’Inter dal comprare Rocchi solo sei mesi fa è passata a garantirsi i due attaccanti giovani migliori della scorsa Serie A. Icardi e Belfodil sono due top young, hanno segnato diciotto gol in due in due squadre di media classifica, dimostrando personalità e qualche calo in continuità come naturale che sia, essendo Belfodil un ’92 e Icardi un ’93. Sono molto simili e andranno fatti giocare entrambi con saggezza, questa è l’unica incognita. Ma comprarli ha assolutamente un senso, puntare sui giovani bravi non è mai una colpa. Se ci si lamenta anche di giocatori così, non va davvero più bene nulla. Aspettando ovviamente le firme, quelle che servono per rendere ufficiale tutto. Come per un esame.

La maturità l’ha passata da tempo anche nel campo del lavoro Beppe Bozzo, ora sicuramente uno degli agenti più potenti a livello nazionale e non solo. Con l’Inter ha chiuso tantissimi affari, da Zarate a Cassano, da Schelotto a Kovacic (da intermediario) passando per Walter Mazzarri in panchina. Adesso sono le sue ore, perché lui è l’uomo ombra del mercato nerazzurro. Non si vede, parla poco eppure c’é. Sta lavorando lui alla cessione di Antonio al Parma, Bozzo si è fatto mandare una bozza (scusate il gioco di parole, da matita rossa al tema di maturità) di contratto triennale e ne ha discusso con Leonardi a cena. Analizzerà tutto insieme a Cassano tra sabato e domenica, come anche la proposta del Genoa che non molla, nessuna fretta e molta attenzione perché il 2013/2014 sarà anche la stagione dei Mondiali da conquistare. Meglio la tranquillità di Parma rispetto all’altalenante Genoa, almeno all’apparenza. Vedremo cosa deciderà Antonio con la sua Carolina. L’operazione Belfodil quindi è vincolata al sì del talento di Bari Vecchia, in ogni caso l’Inter vorrebbe comunque prenderlo ma è naturale che Cassano sia un cardine dell’affare. Vediamo se Bozzo riuscirà a chiudere nelle prossime ore ufficialmente la sua ennesima operazione, è proprio vero che gli esami non finiscono mai.

Come anche per Branca e Ausilio: il d.s. oggi ha discusso in sede della posizione di Samaden e Casiraghi; Branca invece ha avuto un contatto col Genoa, perché il mercato dell’Inter non si ferma a Belfodil. Vanno piazzati Alvarez e Schelotto, Preziosi comunque ci prova ancora per FantAntonio e Mazzarri gradirebbe Antonelli per la fascia sinistra. Tanti nomi in ballo, il feeling tra Inter e Genoa è sempre dei migliori, chissà che non spuntino altre idee nei prossimi giorni. Ma il piano dell’Inter è chiaro: almeno tre acquisti ancora, ovviamente cessioni permettendo. Con la speranza di potercela fare entro Pinzolo, se non per tutti quantomeno uno o due rinforzi. L’esterno destro, con Mauricio Isla favoritissimo per cui le trattative riprenderanno dopo la conclusione delle comproprietà che affannano la Juventus in questi giorni; un possibile jolly a sinistra, Antonelli è un nome tra diversi altri; e sicuramente un centrocampista centrale “di livello”, come lo ha definito Moratti, aspettando di incontrare l’agente di Nainggolan per un’intesa col giocatore e per poi tentare il colpaccio col Cagliari, Cellino resta però un osso durissimo e le alternative per la mediana non mancano. La ciliegina potrebbe essere un difensore, ma solo in caso di un addio in quello stesso reparto. Condizione non così banale, dato che per questo è saltato l’affare Diakité.

Esami e ancora esami, per poco l’Under 21 di Mangia all’Europeo non ha preso un bel 100 e lode. Ma almeno un 95 lo merita comunque: ci ha fatti emozionare tutti, bella da vedere e coinvolgente da vivere. Ne sono usciti rivalutati – eccome – i gioielli dell’Inter: valgono tutti molto di più, a cominciare da Donati che fino a un mese fa non aveva offerte e ieri è stato ceduto al Bayer per 3 milioni (non pochi per un ’90 che è retrocesso facendo turnover al Grosseto), per arrivare al vero diamante, Francesco Bardi. L’Inter valuta solo un prestito, nessuna comproprietà per evitare che la Juventus tenti lo scippo, impossibile rischiare con quello che sarà il portiere del futuro. Francesco ha i numeri del predestinato, quasi emozionante vederlo volare e pensare che solo due anni e mezzo fa fu pagato un milione. Oggi, vale almeno dodici volte di più. I giovani saranno valorizzati, la linea quindi è chiara e precisa. Perché ci crede anche Walter Mazzarri, i migliori vuole valutarli in prima persona.

Come Alfred Duncan, per lui ci sono proposte su proposte che arrivano ogni giorno. E quando bussa Valentino Angeloni dal Sunderland con ben 8 milioni di euro, se solo sei mesi fa hai venduto Sneijder a 7 milioni, la tentazione di cedere c’è. Solo quella però, perché l’Inter tratta Duncan come un gioiello assoluto. La sua storia ricorda quella di Marco Verratti, talento vero esploso in un magico anno di Serie B, culminato con promozione. Carriere quasi parallele, Verratti ha trovato il PSG e Duncan la sua Inter ce l’ha già. Vedremo se si guadagnerà un posto da subito in prima squadra, o se sarà meglio un prestito per evitare di trattenerlo senza farlo giocare. Una cessione come fu per Verratti al Paris Saint-Germain? Beh, i 12 milioni di Leonardo furono davvero irrinunciabili. E l’Inter ad oggi venderebbe chiunque, è chiaro, ma solo di fronte a offerte fuori mercato. Se arriveranno si vedrà e si valuterà, intanto in arrivo c’è Belfodil. Anche lui qualcosa in comune con Duncan ce l’ha, proprio come Icardi: ha già passato la maturità, quella sul campo. Presto, però, sarà ancora tempo di esami per tutti. Liceo San Siro, Milano. E guai ad avere paura.

[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]