Inter: Destro rebus, perchè è spuntata la Roma?

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Chiusa la parentesi del ritiro di Pinzolo, il mercato torna a fare la voce grossa in questa estate resa “mitologica” dalla grande fantasia di chi ribattezza i vari anticicloni che imperversano sull’Italia. Mercato che soprattutto in queste ultime ore sembra concentrarsi sul nome probabilmente più rovente di questa sessione, quello di Mattia Destro. La storia ormai è arcinota: cresce nel vivaio dell’Inter, poi viene girato al Genoa, che lo presta al Siena dove disputa una gran bella stagione, grazie alla quale calamita l’interesse dei grandi club, con in testa proprio l’Inter forte anche delle parole di Preziosi il quale spiega che il giocatore è “promesso” ai nerazzurri, nonostante Juventus e Milan si dice non mollino la presa. Poi, accade qualcosa…

Accade che la Roma, con astuta mossa, riscatta Fabio Borini dal Parma e dopo pochi giorni lo gira al Liverpool, incassando qualcosa come 13 milioni di euro e spiccioli. Soldi che nella mente di Walter Sabatini hanno già una direzione ben precisa, ovvero Genova, sponda rossoblu del Bisagno. Quel bel bottino derivato dalla cessione dell’attaccante di Bentivoglio, infatti, è dedicato all’acquisto proprio di Mattia Destro. E proprio quel bel bottino ribalta le carte in tavola: un’offerta succulenta, che porta Preziosi a girare la frittata parlando di accordo coi giallorossi già raggiunto, con Lo Monaco che fa da sponda parlando di offerta importante. Dodici milioni di euro (anche se si parla di una somma ancora più alta), e il figlio d’arte potrebbe approdare alla corte di Zdenek Zeman, destinazione che lo stesso giocatore ha affermato di gradire, non prima però di aver più di una volta espresso la propria idea di tornare all’Inter “non per rivalsa, ma perché voglio vincere in un grande club” (ipse dixit).

La Roma si presenta a questo tavolo con l’asso di briscola in mano, insomma: potere economico, di quei dobloni che di punto in bianco portano a riconsiderare pensieri, progetti e parole. E l’Inter, che sembrava ormai pronta a riaccogliere tra le proprie fila l’attaccante fatto in casa, si trova improvvisamente in posizione di rincorsa, penalizzata dalla spinosa situazione legata a Giampaolo Pazzini, che dopo aver dichiarato apertamente di essere stato messo alla porta dall’Inter continua a rifiutare le proposte peraltro interessanti provenienti da Germania e Russia, diniego che tiene bloccati la cassa e il ruolo in rosa che sarebbe destinato a Mattia. Ma c’è una sensazione, una pulce nell’orecchio, un sibilo che dice che, forse, la parola fine è ancora lontana da scriversi in questa vicenda. Sibilo suggerito anche dalla reazione di due giorni fa del presidente Massimo Moratti alla domanda su Destro avviato verso la Capitale, quell’ironico “sono disperato” che può voler dire tanto e niente.

Una vera e propria telenovela che va avanti da mesi, per uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio; che vede alternarsi svariati personaggi nel ruolo di protagonisti, un po’ alla volta. Ma in tutto questo, il buon Mattia ormai sembra recitare il ruolo della bella di Siviglia. Perché poi? Troppa prudenza? Voglia di non esporsi troppo? Magari anche quel qualcosa che istintivamente porta a non voler puntare poi troppo su un giocatore sì di grande prospettiva ma che ancora deve dimostrare il suo valore in una big? L’Inter attende alla finestra, sapendo di essere in svantaggio ma anche di non aver ancora perso tutte le speranze, anche se la Roma potrebbe offrire più garanzie ad un Destro desideroso di avere soprattutto spazio, che Zeman potrebbe garantirgli forse più di Stramaccioni.

Tutti ancora in surplace, dunque: una vicenda simile a quella che ha coinvolto l’altro astro nascente del nostro calcio, quel Marco Verratti per il quale Marotta fece fuoco e fiamme al momento dell’accordo tra Inter e Genoa, forte della volontà del giocatore venuta meno quando è arrivato il Psg che in quattro e quattr’otto (anzi, dodici) lo ha portato Oltralpe (però magari qualcuno verrà a dirci che il vero colpo è proprio l’ex Sassuolo, non si può mai sapere). Un tormentone per il quale resta da capire quando arriverà la soluzione, più attesa del finale di un lungo serial televisivo. Chi riderà, chi piangerà?

In conclusione, una semplice osservazione sulla presentazione di Lucio e sulle parole bollate da Moratti come ‘frescacce’: dopo le parole di fuoco di Elia che espresse il suo odio nei suoi confronti dopo lo scontro con Stekelenburg in Inter-Roma, Lucio ebbe da replicare: “È juventino, è normale che dica cose stupide”. Ecco, a suo modo il brasiliano ha mantenuto una certa coerenza (anche con le ultime prestazioni in campo)…

[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]