Inter, il punto: adesso sotto con il campionato

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logo-interAdesso non ci sono più scuse. Archiviato il girone di Europa League con un non certo indimenticabile 0-0 a Baku, ci sono due partite che l’Inter può e deve solo vincere: contro il Chievo, lunedì prossimo a Verona, e contro la Lazio prima di Natale, per non finire a lottare veramente per la salvezza. La classifica dopo il disastroso Harakiri a strisce bianconere con 3 punti regalati all’Udinese di Stramaccioni dice addirittura 12esimo posto. Non si può più scherzare, basta alibi, paure e fantasmi, bisogna correre e sudare per una maglia e dei tifosi che meritano sicuramente di più.

È stato cacciato a furor di popolo il tanto odiato Mazzarri annegato in una marea di fischi, è stato richiamato il Mancio per riaccendere la fiamma del Biscione, non ci sono più alibi di non gioco o difesa a 3: i giocatori devono dimostrare di meritare di giocare nell’Inter, che non può assolutamente occupare quella posizione di classifica. È arrivato il tempo di combattere su ogni pallone, senza paura, basta regali ed errori grossolani come il retropassaggio di Palacio o la traversa di Kovacic. “Servono cuore caldo e testa fredda” direbbe un certo Drago ripassato da San Siro qualche giorno fa, l’Inter forse non sarà più quella del Triplete ma non è neanche questa. Mancini sta cercando di ricostruirla, soprattutto nella testa, ma si sta rendendo conto delle difficoltà che sta incontrando. Serve supportarlo a 360 gradi, in tutto e per tutto, mercato e non solo, è necessario l’aiuto di tutti per ricreare un’Inter vincente, a tutti i livelli.

Abbiamo capito che Thohir è un businessman a cui piace delegare ai suoi dirigenti più che competenti, però dovrebbe essere anche lui più presente, soprattutto in un momento così delicato. Il fatto che Javier Zanetti adesso sia molto più coinvolto e vicino alla squadra, pronto a indicare la via ai più giovani, non può che essere un fattore positivo. Servono  sicuramente rinforzi a gennaio e programmi condivisi, non per forza esborsi pesanti perché si può fare un buon mercato anche spendendo poco, come dimostra ad esempio l’affare Osvaldo, un vero e proprio colpo di mercto di Piero Ausilio.

La cosa fondamentale però è sconfiggere quella paura assurda che soprattutto a San Siro sta diventando sanguinosa. Partite come quelle di Parma o con l’Udinese non si possono più vedere. “Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare”, diceva John Belushi, “it ain’ t over now ‘cuz when the going gets tough, the tough get going” per essere più chiari con la citazione originale. Servono 6 punti subito e soprattutto bisogna iniziare a lottare con la bava alla bocca su ogni pallone. C’è ancora tempo per raddrizzare la rotta. Stay tuned.

[Marco Barzaghi – Fonte: www.fcinternews.it]