Inter-Milan 0-0: l’analisi del match

263

logo-interMILANO – Ci siamo, la notte del derby della Madonnina è arrivata, anche se staccatissimi con 41 e 42 punti, Inter e Milan riescono sempre a calamitare le attenzioni non solo della città, San Siro offre la splendida, calda e colorata cornice del tutto esaurito, ma anche un po’ di tutto il mondo. Mancini e Inzaghi sono stasera chiamati a dare un senso ad una stagione che finora non ne ha avuto alcuno, non c’è in palio lo scudetto, e neppure un posto Champions, pure l’Europa League pare fuori portata, ma forse raggiungibile, ma chi vince stasera, oltre che prendersi il predominio cittadino,  manda comunque un segnale forte alla propria tifoseria e, magari, perchè no, anche alla Dirigenza, acchè stagioni come questa, incolori e deludenti, non si vedano più. I due Mister sciolgono le riserve e mandano in campo gli 11 nascosti ai media: tra i nerazzurri tocca a Kovacic a supporto di Icardi e Palacio, in mediana spazio a Medel e Gnoukouri; diverse le sorprese anche in casa rossonera: ce la Lopez, in difesa rientra Alex al fianco di Mexes, ritrova un posto nel centrocampo titolare Poli, mentre Suso soffia il posto a Cerci.

Primo tempo. Partono meglio i nerazzurri che aggrediscono alto e non danno respiro ad un Milan che si lascia schiacciare e, difendendo basso, fatica a tenere le distanze e a ripartire. Al 10′ ci prova dai 30 metri Hernanes, vola Lopez a deviare in angolo, al 12′ è Kovacic a liberarsi e a calciare dai 25 metri, la sfera si perde larga. Passa 1′ e si vede finalmente il Milan, vola sulla sinistra Menez che centra dalla linea di fondo, salva a due passi dalla linea di porta Jesus che anticipa d’un soffio Van Ginkel. Con il passare dei minuti cala l’intensità dei nerazzurri e cresce il Milan che si prende il pallino del gioco e, trascinato da un propositivo ed incisivo Suso, inizia a farsi vedere con continuità in avanti. Ci prova due volte dal limite lo stesso spagnolo, la prima è una telefonata per Handanovic, la  seconda conclusione obbliga, invece, il portiere sloveno ad una respinta più complicata. La partita è sempre interessante, giocata su ritmi alti, ci prova su punizione dai 20 metri Hernanes, la sfera vola alta, attorno alla mezz’ora azione da moviola, sugli sviluppi di una punizione di Suso, calciata dalla fascia di destra, si accende una mischia chiusa da Alex che insacca sotto misura, il segnalinee sbandiera un off side di De Jong che c’è, anche se davvero millimetrico. I rossoneri tengono costantemente l’iniziativa ma, arrivati nei pressi dell’area, faticano a trovare la giocata giusta, si sente in area l’assenza di un centravanti vero! Si arriva al riposo senza troppe azioni degne di nota, ma senza cali di ritmo,  sul nulla di fatto che fotografa bene l’andamento dei primi 45′.

Secondo tempo. In avvio di ripresa sono ancora i rossoneri a fare la partita, su ritmi, alti ma senza riuscire mai a rendersi particolarmente pericolosi fino al 10′, quando si rivede in avanti, come un fulmine a ciel sereno, l’Inter: Palacio è bravo a liberarsi in area e a calciare, Lopez è superato, salva quasi sulla linea Mexes, poco dopo Bonaventura devia sull’esterno della rete un cross radente di D’ambrosio. I rossoneri paiono in grossa difficoltà, l’Inter attacca con veloci ripartenze, trascinata da un Palacio quasi inarrestabile, protestano i nerazzurri per un mani in area di Antonelli su conclusione ravvicinata di Hernanes. Finisce la buona partita di Gnoukouri che non ce la fa più, al 25′ esce anche Alex, siostituito da Paletta. Quasi inevitabile, al 26′ arriverebbe il vantaggio nerazzurro, su una palla recuperata sulla trequarti Hernanes si lancia sulla sinistra e crossa quasi dal fondo, Mexes, nel generoso tentativo di rinviare, realizza la più clamorosa delle autoreti, pochi istanti dopo Banti però annulla per fallo, netto, ai limiti dell’area, di Palacio su Antonelli. Esce Suso, stanchissimo, ed entra Destro. Alla mezz’ora fuori Kovacic e dentro Shaquiri. Al 33′ Jesus calcia violentemente dal limite, Lopez si allunga e devia in angolo, sugli sviluppi del medesimo, il portierone spagnolo salva con il corpo sulla deviazione sotto misura di Palacio, miracolo! Al 35′ calcia da fuori D’Ambrosio, la sfera fa la barba alla trasversale. Al 36′ entra Cerci per Poli. Finalmente si rivede il Milan al 40′ con Destro che fa un bel movimento al limite ma la sua conclusione è debole e Handanovic para facilmente in tuffo. Al 44′ ci prova Shaquiri dai 20 metri, la sfera è imprecisa e si perde alta. Al 45′ Icardi, pescato da solo in area, controlla, si gira e calcia violentemente a rete non centrando la porta. Risponde il Milan con una buona iniziativa di Cerci che trova De Jong in area, la deviazione volante dell’olandese è salvata in due tempi da Handanovic.

Finisce con un nulla di fatto, uno 0-0 che non incorona dunque nessuna delle due squadre come regina di Milano, al termine di un match comunque molto vivo, equilibrato, combattuto, sempre su toni agonistici alti. Va forse meglio al Milan che, pur avendo a lungo tenuto il pallino del gioco in mano, si è reso però assai poco pericoloso. Può recriminare invece  l’Inter che ha fatto un’ultima mezz’ora di grande furore e determinazione in cui molto ha creato trovando sulla propria strada un grande Lopez e qualche decisione arbitrale che non è piaciuta a  Mancini e ai suoi.

Il Milan mantiene dunque il punto di vantaggio sui cugini, dopo un match in cui a tratti è stato in pieno controllo, ma, con Menez terminale finale, la produzione offensiva è stata praticamente inesistente non riuscendo a tramutare mai, o quasi, in occasioni i momenti di chiara superiorità Troppa ed inspiegabile la sofferenza finale, gli ultimi 30′ minuti sono stati infatti un vero supplizio con la squadra sfilacciata e sempre pizzicata con ripartenze letali. La stagione volge al termine, il campo difficilmente darà grandi soddisfazioni, c’è invece grande attesa per le novità in campo societario.

[Giuseppe Floriano Bonanno – Fonte: www.ilveromilanista.it]