Inter: Moratti alla festa della Curva Nord

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logo-interMalgrado la stagione sventurata, l’happening si è ripetuto puntuale anche quest’anno, sempre nello stesso posto, il piazzale antistante lo stadio Giuseppe Meazza. Tra mangiate e bevute a volontà, cori e canti e interismo debordante, la festa della Curva Nord nerazzurra rappresenta ormai una sorta di appuntamento fisso per i tifosi interisti, volendo anche per la città di Milano, segnando virtualmente l’inizio dell’estate meneghina. Costante delle serate, la presenza di ospiti importanti in ambito nerazzurro: l’anno scorso, per esempio, toccò a Julio Cesar. Quest’anno, però, sul palco della festa si è presentato l’ospite indubbiamente più importante. Si era parlato di un rifiuto da parte sua a presenziare, e invece, a salutare i tifosi, è arrivato proprio lui, il presidente Massimo Moratti.

Visita, come detto, a sorpresa, quella del numero uno nerazzurro, acclamatissimo dai sostenitori. Visita che però il presidente ha sentito quasi come doverosa, per poter porre il proprio ringraziamento ai tifosi della Curva, per il loro comportamento nel corso di una stagione tremenda. Lui stesso ha tenuto a sottolineare la civiltà della contestazione da parte del tifo organizzato, un modo per far sentire la propria voce in un momento di forte disappunto lontano anni luce da molti altri episodi più pesanti che si verificato spesso e volentieri in altre piazze italiane. Significative, in questo senso, le sue parole: “Io avrei scritto di peggio, o mi sarei fischiato da solo”: una frase che sintetizza in pieno la totale comprensione per il malcontento di una tifoseria che adesso però si aspetta decisamente di più.

Moratti ha dimostrato di saperlo, spiegando quello che sarà l’obiettivo in cima alla lista della prossima stagione: fare molto, molto meglio di quest’annata appena andata agli archivi. E per farlo,occorrerà partire da un mercato da Inter, dove vengano messe le necessarie correzioni alla rosa da consegnare a Walter Mazzarri. Fino a pronunciare quell’obiettivo, quella parolina magica che adesso sembra assai lontana dal cosmo interista ma che domani chissà, potrebbe come d’incanto tornare familiare: lo scudetto, l’obiettivo di ogni inizio di stagione. Ma al di là di obiettivi veri, verosimili o presunti, rimane l’importanza del gesto di essere presente ad un appuntamento così significativo per la tifoseria, una presenza che racchiude in sé dei messaggi importanti.

Il primo è molto semplice: il presidente è ancora presente, continua a vivere l’Inter con la stessa passione e la stessa sofferenza di sempre. Chi ha dipinta nella propria mente l’immagine di un Moratti ormai stanco, demotivato, disposto a sbarazzarsi in fretta della sua creatura, è per il momento lontano dalla realtà. Moratti continua a vivere per l’Inter, nel tentativo di far felici i propri tifosi. Nello spirito di una tradizione familiare che ha portato nelle bacheche delle varie sedi della Beneamata la maggioranza dei trionfi nazionali e internazionali, mica roba da poco… Ed è legato a questo aspetto il voler cercare dei soci coi quali portare avanti insieme la barca: Moratti non vuole un sostituto, vuole una stampella, un braccio destro, che lo aiuti a ingranare nuovamente la marcia giusta per riportare l’Inter dove le compete.

E questo braccio destro dovrà in primo luogo dare una garanzia importante. E no, non parliamo di soldi: parliamo di atteggiamento, di affetto, di amore verso la squadra. Che non la tratti come un giocattolo da buttare quando le cose non vanno più come vorrebbe, che mostri la stessa passione sviscerata da Moratti in questi 18 anni di presidenza. Non è certo da pretendersi che un Erick Thohir o chi per lui si presenti ogni anno alla festa della Curva e canti i cori (anche se sarebbe fantastico), ma che il coinvolgimento e la passione siano massimi sì. Ma intanto che il passo si compi, a costo di essere ripetitivo, Moratti dovrà rimboccarsi le maniche e cercare di fare il possibile per evitare che i suoi amati tifosi non debbano più vivere annate da incubo. Perché tutti possano tornare ad esultare e nessuno, poi, fischi più nessuno…

[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]