Inter, processo tattico a Benitez

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Che il processo abbia inizio. Sommario, forse, ma certamente inevitabile. L’operato di Rafa Benitez fa discutere, ed i risultati disarmanti per una squadra con le ambizioni dell’Inter, non possono attendere oltre. Arrivato a Milano con le credenziali di emulare Mourinho con uno stile più pacato e meno aggressivo, lo spagnolo sta invece aumentando il nervosismo dei suoi tifosi con scelte tattiche che galleggiano tra il discutibile e l’inadeguato.

Al di là degli infortuni, alibi o aggravante che siano, fa specie riflettere sull’impostazione che l’ex mister del Liverpool sta scegliendo di dare alla sua Inter, scegliendo accuratamente la via più complicata in luogo di quella più lineare per ottenere, o almeno per il momento per fallire, i propri obiettivi.
Se un bilancio di scontri diretti che evidenzia un pauroso 0 nella casella vittorie risulta più che eloquente, ciò che impressiona è l’analisi delle sconfitte. Esemplare è il caso del derby contro il Milan, quando a fronte di assenza in serie, Benitez sceglie di affrontare i cugini con un 4-3-1-2, modulo basato per eccellenza sulla spinta degli esterni, schierando come terzini i due difensori centrali Cordoba e Chivu. Scelta peraltro riproposta seppur con interpreti diversi. Andando a ritroso è inevitabile non ripensare alla disfatta di Londra, preceduta peraltro da un’ininfluente tripletta di Bale all’andata.

Un campanello d’allarme per tutti,ma non per lo spagnolo, che sceglie deliberatamente di concedere le stesse praterie dell’andata all’esterno gallese con i risultati che tutti conosciamo. La rinuncia a Thiago Motta nella recente gara contro la Lazio è dunque solo l’episodio ultimo di un dossier già piuttosto ricco,che non può che lasciare insoluti dubbi piuttosto inquietanti specie in prospettiva Mondiale per Club.

[Gianluigi Longari – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]