A pochi giorni dalla fine del campionato 2024-2025, Pio Francesco Esposito è stato ospite di una delle puntate di Box to Box, in onda sui canali di Che Fatica La Vita Da Bomber. L’intervista, come sempre realizzata da Emanuele Stivala e Fabio Tocco, ha offerto uno sguardo autentico e personale sulla stagione del giovane attaccante, che ha ripercorso i momenti salienti del suo anno calcistico e della sua carriera.
Un record familiare, una stagione da incorniciare, e un legame indissolubile dentro e fuori dal campo. A raccontarlo è uno dei protagonisti di questo straordinario trio di fratelli, uniti dalla passione per il calcio e da un percorso costruito con sacrificio, lavoro e determinazione.
“È una gioia immensa, soprattutto per i nostri genitori, che hanno fatto tanti sacrifici per aiutarci a realizzare il nostro sogno. Noi diamo sempre il massimo. Questa stagione è stata molto positiva, e la cosa più bella è quando tua madre ti guarda negli occhi e ti dice: ‘Sono orgogliosa di te’. Non ha prezzo. È il motivo per cui facciamo tutto questo”.
Una crescita costante, sia personale che collettiva, che ha trovato riscontro nei risultati:
“È stata una stagione molto positiva, sia a livello individuale sia di squadra. E sono due cose che, nel mio ruolo, vanno di pari passo. Quando la squadra gira, è più facile fare gol e mettersi in mostra. Il mio primo anno da professionista non è stato semplice: giocavamo per non retrocedere, e non riuscivo a esprimermi al meglio. Ora ho fiducia, e tutto diventa più naturale”.
Un posto speciale nel cuore dell’attaccante lo occupa La Spezia, dove tutto è cominciato:
“Spezia è stata la mia isola felice. È una città a cui sono molto affezionato. Lì ho esordito tra i professionisti, ho segnato il mio primo gol, e… ho anche preso la patente!”.
Un legame profondo con il campo e con le emozioni che regala:
“Fare gol sotto la curva, per uno come me, è tutto. È la sensazione che cerco ogni volta. È il motivo per cui gioco a calcio”.
Nonostante i successi, i piedi restano ben piantati a terra:
“Questa stagione sto facendo meglio, ma non ho motivo di montarmi la testa. Faccio semplicemente ciò che amo. Mi alleno, do tutto, e se va bene… tanto meglio”.
La crescita passa anche attraverso il lavoro quotidiano:
“Ogni giorno guardo avanti, allenamento dopo allenamento. È lì che si costruisce la partita. Ogni volta devi dimostrare qualcosa: a te stesso, prima ancora che agli altri. Serve consapevolezza nei propri mezzi”.
Il salto nel professionismo ha richiesto anche una trasformazione fisica:
“Da inizio stagione ho messo su 10 kg di massa. Il passaggio dalla Primavera alla Serie B si sente: quando senti il difensore che ti prende e non riesci a muoverti, capisci che devi fare qualcosa. E avevo ragione. Il lavoro fatto mi gasa”.
Il sostegno familiare è stato fondamentale:
“Ci siamo sempre sostenuti a vicenda. Ho visto tutte le partite di mio fratello Salvatore, ci sentiamo sempre, ci incoraggiamo”.
Giocare insieme? Una questione di intesa, ma anche di obiettività:
“Giocare con mio fratello non mi rende più sicuro perché è mio fratello, ma perché è un giocatore che fa la differenza nella categoria. Certo, c’è un’intesa diversa, naturale”.
Tra i momenti più significativi della carriera spicca una rete che ha cambiato tutto:
“Il momento più bello? Il gol contro il Venezia, quello della salvezza. È stato uno ‘switch’ mentale. Una stagione complicata, un gol liberatorio. Dopo, la gente ha iniziato a guardarmi in modo diverso. Me lo sentivo che avrei segnato. Volevo restare, volevo un altro anno. Dovevo segnare per salvare la squadra”.
Non sono mancati momenti difficili:
“Il peggiore? L’anno dell’Under 15 all’Inter. Il passaggio dai regionali ai nazionali è stato un salto vero. Tutti crescevano, io ero ancora piccolo fisicamente. Giocavo poco. Poi è arrivato il Covid e tutto si è fermato. Pensavo anche di andare in prestito per giocare di più. Ma durante la quarantena sono cresciuto. Mi mettevano trequartista solo per l’altezza. Poi, in Under 16, mister Tiziano Polenghi mi sposta in attacco. In Under 17 ho fatto il mio vero salto: 21 gol in campionato”.
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