Italia, Acerbi: “Lukaku fa la differenza, si ferma con il gruppo”

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Le parole del difensore dell’Italia, nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni della UEFA, in vista del match con il Belgio.

COVERCIANO – Francesco Acerbi ha rilasciato un’intervista ai microfoni della UEFA in vista del match contro il Belgio. Queste le sue parole: “Lukaku si ferma di squadra, si ferma con il singolo. E’ un grandissimo attaccante, ha fatto la differenza in Serie A, sta facendo la differenza con il Belgio che ha De Bruyne, Hazard, tantissimi grandi giocatori. Lui è uno con cui devi sempre stare sul pezzo, sempre attento. Lo abbiamo già fermato, si conosce già, ma sappiamo che è un giocatore a cui se lasci mezzo spazio ti fa gol. E’ un giocatore di livello internazionale. Ma come lui ce ne sono molti altri. Si ferma con il gruppo, con la massima attenzione. Ma è il gruppo che alla fine sarà decisivo per vincere questa partita. C’è lui ma ce ne sono tanti altri e anche noi abbiamo tantissimi grandi giocatori. Anche per loro sarà molto difficile. Ha fatto doppietta quando io giocava da terzo [di difesa] perché si era fatto male Radu. Anche lì avevamo fatto bene contro di lui, aveva fatto poco. Lui è un grandissimo campione ma lo conosciamo e alla fine si vince con il gruppo, vinci perché tu e tutti gli altri avete fatto una grande partita. Lo abbiamo fatto con la Lazio, adesso cerchiamo di farlo con l’Italia”.

Acerbi ha, poi, aggiunto: “Se tutti noi diamo il massimo, tutti remiamo nella stessa direzione. Ognuno deve dare il 100%. Poi puoi sbagliare, ma se sbagli c’è un compagno, se sbaglia un compagno ci sono io. Quello è il gruppo. Fa niente se si sbaglia, perché c’è un mio compagno che mi copre le spalle… Nessuno è perfetto, nessuno vince le partite da solo. Altrimenti Messi avrebbe sempre vinto il Mondiale con l’Argentina. So che quando sbaglio, c’è Bonucci o c’è Gigi che para. Quella è la forza del gruppo. Devi sempre dare il 100% sapendo che anche il tuo compagno lo sta facendo e che se ti serve una mano te la darà lui E’ quello che ti può portare lontano. “Anche contro l’Austria, Pessina e Chiesa hanno fatto la differenza entrando dalla panchina. Pessina neanche doveva venire e adesso è un dei migliori centrocampisti, ha fatto due gol. Tutti siamo importanti ed è giusto che sia così. In un torneo come questo, a fine stagione, è caldo, gli infortuni. Lui si è fatto trovare pronto. Il merito è suo e deve essere contento di se stesso perché è lui che entra in campo, sa qual è la sua posizione e cosa deve fare quando viene chiamato in causa. Questo è merito suo”.