Italia, Jorginho: “Non penso al Pallone d’Oro, vogliamo confermarci”

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Le parole del centrocampista della Nazionale, intervenuto in conferenza stampa, in vista del match con la Bulgaria.

COVERCIANO – Jorginho è intervenuto in conferenza stampa in vista di Italia-Bulgaria. Queste le sue parole a cominciare dal Pallone D’Oro: “Ora arriva il difficile, l’Italia non è più una sorpresa. E’ nel posto in cui merita di essere e tutti coloro che verranno a giocare contro di noi lo faranno in maniera diversa. Noi dopo quello che abbiamo fatto siamo felici, ma dobbiamo sempre rimanere umili. Appena abbassi la guardia arrivano le brutte notizie e noi non vogliamo, cercheremo di rimanere umili. Sul Pallone d’Oro lascio parlare voi, cerco di vivere il momento. Manca ancora qualche mese per quella decisione e io penso al presente, voglio godermi questo momento con chi ho attorno. Vedremo cosa succederà. Quindi non mi pento di aver fatto questo ruolo. Anzi, sinceramente non l’ho scelto io perché a 13 anni era più un trequartista mentre allora il tecnico che avevo in Brasile mi mise in quel ruolo. E da quel momento in poi ho iniziato a guardare Pirlo e Xavi: ho abbracciato ciò che mi ha detto questo allenatore e sono davvero molto felice”.

Sulle sue ambizioni: “Per me ogni vittoria è speciale, parlare solo di un successo non è giusto. Ogni vittoria mi ha dato qualcosa e ogni trofeo è davvero una gioia incredibile. Per le caratteristiche che abbiamo in squadra il mister ha cambiato modo di giocare e il messaggio non è stato mandato solo all’estero ma anche agli italiani, che credo si siano divertiti a guardare le nostre partite. Poi le altre squadre ci guardano e provano a batterci, noi continueremo a lavorare come sempre fatto. Non dico che fosse necessario andare via dall’Italia per crescere ma ha aggiunto nella mia crescita. Credo alla fine sia stata una cosa positiva”.

Sulla Bulgaria: “Dobbiamo stare attenti alla Bulgaria, anche loro hanno delle armi e non dobbiamo farci sorprendere. E’ una Nazionale con potenza, in contropiede può farci male e dobbiamo fare attenzione. Su Pelè, sono rimasto un po’ sorpreso sinceramente. Tutto quello che mi sta succedendo è un po’ surreale per me, mi ha fatto davvero molto piacere”.

Sulla distanza tra Italia e Brasile: “Lasciamogli dire che siamo tanto indietro, che magari è stata fortuna la vittoria dell’Europeo. Ora è difficile rimanere all’ombra per quanto fatto ma dobbiamo restare umili. Abbiamo mostrato un grande calcio e per continuare a fare quel lavoro dobbiamo andare avanti con fame e umiltà”.

Sul livello del centrocampo dell’Italia: “Credo ci siano tante nazionali con tantissimi giocatori di alto livello come la nostra. Però per come la vedo io la differenza è l’unione che abbiamo noi, il gruppo che abbiamo noi. Ha fatto la differenza e continuerà a farlo. Come Nazionali, credo ci siano altre squadre di alto livello come la nostra, però noi siamo un gruppo unito, ognuno cerca di aiutare l’altro, e non sono sicuro ci siano altri gruppi come il nostro. Passando alla seconda domanda, non ho nomi specifici da fare, ma in tanti da giovane non mi hanno voluto e mi hanno criticato. I sassolini ci saranno sempre e poi anche loro mi hanno motivato, aiutato, perché non ho mai abbassato la testa e perciò quando ho visto il recente premio UEFA ho ringraziato anche loro”.