Juve, Inter e Napoli: appunti di viaggio, missioni segrete, è caccia al talento giusto…

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Sabato scorso ero a Padova, commentavo la B e ho visto due talenti veri, entrambi con la targa di Empoli, un futuro assicurato, saranno famosi. Uno è Fabbrini, la palla sempre attaccata ai piedi, la classe del trequartista abbinata alla potenza dell’esterno, la metà è già dell’Udinese. Mi raccontavano che un paio d’anni fa quand’era nel settore giovanile si rivolgeva così ai suoi responsabili quando l’Empoli faceva un acquisto in attacco: “Ma perché comprano questo giocatore quando hanno me che sono il più forte di tutti ?”, chiedeva sbuffando Diego, il nome di un predestinato, la personalità del futuro campioncino.

Il secondo, talento, si chiama Mori, è meno reclamizzato di Fabbrini anche perché non ha già sfondato nell’under 21. E’ un difensore, stessa età del suo compagno (sono nati nel 1990), fisico da corazziere, tecnica e carisma, pensate di vedere il nuovo Ranocchia. L’Empoli è bottega cara ma laboratorio di qualità, il ds Pino Vitale potrebbe mettere su una scuola, da quelle parti cresce il seme buono. Tornato a casa, mi sono informato: possibile che Mori non l’abbia ancora trattato qualcuno?

Ho scoperto che l’Inter lo segue da almeno cinque anni ma proprio in questi mesi ha deciso di rinunciare, troppo simile a Ranocchia che a giugno (forse pure a gennaio) sarà nerazzurro. Ecco allora la Juve. Che di giovani se ne intende, tanto da farne debuttare quattro in Europa e uno in campionato: l’ultimo è stato Sorensen, classe 92, costato 15mila euro di prestito e ne serviranno meno di duecento per il riscatto, è così che si lavora. Mori, infatti, potrebbe presto raggiungere Torino, i contatti sono già avviati, la Juve è in prima fila, si progetta anche il futuro. Per il presente, invece, le idee sono tante, si aspetta l’occasione giusta.

Forlan, per esempio: il suo agente, Bolonikov, ha chiesto a Lippi jr di sondare le italiane interessate e l’unico a prenotare un appuntamento per i prossimi giorni è stato Beppe Marotta. Con l’Atletico i rapporti sono eccellenti, c’è anche un discorso aperto che riguarda Tiago, il problema è l’ingaggio dell’uruguaiano che ne prende quasi 5 netti. Così, l’ipotesi di lavoro su cui ragionare può essere quella di uno scambio con Amauri o Iaquinta, mica facile però da mettere in piedi. Resta l’ipotesi Benzema, è vero, ma la priorità (visti gli infortuni) è diventata quella di uno/due ritocchi in difesa. Nel week end, c’è stata una missione inglese: è stato visionato Hangeland, centrale norvegese del Fulham, pupillo di Hodgson che lo rivorrebbe adesso ad Anfield.

Pescare in Premier, dopo Aquilani, può essere ancora la strada giusta: occhio a Bosingwa del Chelsea, entrato in concorrenza con Johnson del Liverpool se Delneri dovesse a gennaio aver bisogno anche di un terzino destro. Di un uomo nuovo dietro avrà necessità anche Rafa, dopo l’infortunio di Samuel: le strade –per ora- sono tre, una porta da Preziosi per Ranocchia, l’altra dall’erede Roy per il pupillo Agger e la terza è suggestiva, molto. Parla catalano, gioca e pure bene nell’Espanol, si chiama Ruiz, a Napoli lo conoscono tutti perché è stato ad un passo dall’azzurro.

Bigon era arrivato prima di tutti, l’accordo è stato vicinissimo, adesso è necessario pagare la clausola rescissoria di 8 milioni e vincere poi l’asta sull’ingaggio. L’Inter è pronta all’assalto, il Napoli rischia la beffa. Intanto, gli osservatori di De Laurentiis sono segnalati spesso in Romania, stanno raccogliendo nuove informazioni su Traorè, la pantera ivoriana trattata anche in passato col Cluj. E’extracomunitario, quindi eventualmente se ne parlerà per giugno. I talenti comunque ci sono, il tempo pure: buona caccia a tutti.

[Gianluca Di Marzio – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]