Juventus: avversario di Supercoppa ai raggi X

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logo-juventusStadio Renato Curi di Perugia, pioggia torrenziale. Un Olimpico d’altri tempi trattiene il respiro, è un’agonia interminabile. Roma-Perugia, contatto continuo. Che sia una radio, che sia il pensiero, l’intero popolo biancoceleste è proiettato nella città umbra. Inzaghi, Veron e Simeone avevano già steso la Reggina, la partita da seguire era ormai un’altra. Ci pensa Calori a portare ossigeno nella capitale. “Sono le 18 e 4 minuti del 14 maggio del 2000, la Lazio è campione d’Italia!”, gridava con voce strozzata Riccardo Cucchi. Lazio-Juventus, una sfida fuori dagli schemi. La pennellata di Veron per la testa di Simeone, la botta di Conceicao in finale di Supercoppa, la spizzata di Sergio Floccari sotto la Curva Nord. La Vecchia Signora contro la prima squadra della capitale è questo e tanto altro. È Torino contro Roma. È lo strapotere economico contro l’altalenante gestione societaria. É Buffon contro Marchetti, Klose contro Tevez, Agnelli contro Lotito. In due sole parole, Lazio-Juventus.

LA SQUADRA – Antonio Conte è il simbolo della rinascita juventina. Dopo aver vestito per tredici anni la casacca bianconera, il 31 maggio 2011 l’allenatore pugliese torna a rivestire un ruolo ufficiale in società. È lui il tecnico designato per riportare la Vecchia Signora ai fasti di un tempo. Detto, fatto. Conte trasmette ai suoi una carica fuori dal comune, la stessa che metteva in campo da giocatore. Gli innesti di Andrea Pirlo, Mirko Vučinić, Arturo Vidal e Stephan Lichtsteiner garantiscono il tanto sospirato salto di qualità, dopo anni di anonimato dovuti alla vicenda Calciopoli. La vittoria per 4 a 1 contro il Parma, l’11 settembre del 2011 nel nuovissimo Juventus Stadium, è solo il primo di una lunga serie di successi. Il campionato 2011-2012 si chiude con la vittoria del club di Andrea Agnelli, che arriva al traguardo imbattuto (23 vittorie e 15 pareggi). Non cambia la musica nella stagione successiva, che vede gli arrivi di Isla, Asamoah, Giovinco, Lucio, Bendtner e Pogba. Proprio quest’ultimo sarà il vero colpo messo a segno da Marotta. Ci prova la Lazio, ci va vicino il Napoli, ma nessuno riesce a vestire gli scomodi panni dell’anti-Juve. E’ una schiacciasassi la società fondata nel 1897, non sbaglia un colpo e centra il secondo scudetto in due anni. In Champions League è frenata solo dalla corazzata Bayern Monaco, che poche settimane dopo alzerà al cielo la coppa dalle grandi orecchie. Inossidabile il 3-5-2 schierato dal mister leccese. Buffon tra i pali è la certezza. Barzagli, Chiellini e Bonucci formano una delle migliori difese del panorama italiano ed europeo. Lichtsteiner e Asamoah sono un moto perpetuo. Vidal, Marchisio e Pirlo il fulcro del gioco juventino. In avanti c’è l’imbarazzo della scelta. Vucinic, Matri, Giovinco, Quagliarella e gli ultimi arrivati Tevez e Llorente costituiscono un potenziale offensivo da far spavento. Quest’ultimo non ha ben figurato nel precampionato, ma si sa, il giudizio finale lo darà il campo, quello vero.

BONUS&MALUS – Nelle ultime stagioni la Juventus ha sempre faticato per ottenere i tre punti contro i biancocelesti. Tuttavia non bisogna dimenticare che la Lazio è uscita indenne (due volte su tre) dallo Juventus Stadium solo grazie alle prestazioni di un super-Marchetti. All’Olimpico invece, nella semifinale di ritorno della Coppa Italia giocata nel gennaio scorso, Petko e i suoi hanno ottenuto un successo in un partita a dir poco rocambolesca (vedi alla voce ‘gol clamoroso fallito da Marchisio’). La forma dei bianconeri non è ancora al top. I carichi di lavoro della preparazione voluti da Conte sono stati come sempre pesantissimi. Il punto di forza della compagine torinese sono sempre gli esterni. Lichtsteiner e Asamoah metteranno in costante affanno i colleghi di fascia. In difesa è a rischio la presenza di Andrea Barzagli, che ha dovuto saltare l’amichevole di lusso tra Italia e Argentina a causa di una tendinopatia. Oggi l’ex Wolfsburg sosterrà il provino decisivo, qualora non dovesse farcela, è pronto Angelo Ogbonna. Il punto debole, almeno nel precampionato, sembra essere il reparto offensivo. I bianconeri hanno segnato poco nei test di avvicinamento alla Supercoppa, ma la retroguardia della Lazio sa bene che non c’è da fidarsi quando il duo d’attacco è formato da Vucinic e Tevez, il top player a lungo sognato. L’Apache è partito in sordina ma sta acquisendo la forma migliore e palla al piede può essere devastante.

OCCHIO A… – Mirko Vucinic, l’ex giallorosso dal dente avvelenato. La Lazio è tra le sue vittime preferite, basti ricordare la doppietta nel derby del 18 aprile 2010 (quello del rigore sbagliato da Floccari per intenderci). Nella passata stagione sono state numerose le critiche rivolte al montenegrino per la sua scarsa vena realizzativa. Sul talento del giocatore però c’è poco da dire, se è in giornata diventa incontenibile.

PROBABILE FORMAZIONE – JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner,  Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez, Vucinic. All. Conte

[Andrea Centogambe – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]