Juventus, Dybala: “Sto aspettando l’esito del secondo tampone”

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Le parole dell’attaccante argentino della Juventus nel corso di una diretta Instagram con Alessandro Del Piero.

LOS ANGELES – Paulo Dybala e Alessandro Del Piero. I due hanno dato vita ad un’intervista incrociata nel corso di una diretta Instagram. Queste le parole dell’argentino a cominciare dalla situazione attuale: Siamo rimasti qui con Oriana ad aspettare che passasse tutto. Abbiamo avuto sintomi, non fortissimi. Io ne ho avuti di più, lei è stata meglio e sono stati più brevi. A me sono stati più lunghi e mi hanno impedito di fare alcune cose. I dottori mi hanno consigliato di non prendere medicine, mi hanno mandato vitamine. Da un paio di giorni stiamo bene. Sto aspettando il risultato del test per ricominciare a muovermi. Mi manca uscire per andare al campo, per stare con i miei compagni, per prendermi il mio tempo negli spogliatoi, toccare la palla. Mi manca tanto. Non voglio uscire per fare shopping o fare una passeggiata con lei. Il calcio mi manca tantissimo

Poi spazio al calcio: “La voglia di tornare non ci deve far commettere l’errore di contagiarci di nuovo. Per iniziare ci deve essere una certe sicurezza, ma non solo i giocatori ma anche la gente che lavora intorno a noi. Sicurezza per tutti, anche se abbiamo voglia di tornare a giocare. Le punizioni? Hai una sfida, quindi ti devi allenare! Il piede non si perde, se uno è forte è forte. Dobbiamo vedere quanto va lontana dalla porta la palla! La verità è che ognuno ha avuto tanti impegni, è stato un po’ difficile anche perché nelle mie vacanze ho avuto altri impegni. Non l’ho dimenticata, tutti ci hanno chiesto di sfidarci con Gigi in porta. Non ci siamo dimenticati. Sfida con il sinistro? Me la gioco, ho fiducia”.

Infine la chiosa sullo staff: “Noi usciamo sempre vestiti di nero e la gente dello staff vestita di bianco. Quasi sempre ci sono più persone vestite di bianco che di nero. Ci sono tante persone che ci aiutano, fisioterapisti, magazzinieri, preparatori. Siamo 2-3 con un preparatore. Sono tutti preparati e conoscono ogni giocatore che hanno, sanno di cosa ha bisogno, quali muscoli devono preparare. Le grandi società hanno queste soluzioni per noi. Il lavoro che devo fare è diverso da quello di Chiellini o Matthijs. Tanti fanno il lavoro che non serve. Le grandi squadre fanno la differenza così”.