Juventus-Lazio 0-0: Marchetti blinda la porta, funziona il “catenaccio” dei biancocelesti

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La Lazio a Torino ha il compito più difficile: deve riscrivere la Storia. La squadra più titolata, processata, chiacchierata, lo strapotere Fiat e gli Agnelli, nella sua tana, lo Juventus Stadium, fresco di saccheggio interista, unica sconfitta casalinga dei bianconeri, contro i Petkoboys, esaltati dalla vittoria del Derby. La gara degli assenti, Pirlo da una parte e Mauri con Lulic dall’altra, la gara del ritorno in campo di Radu da titolare dopo 7 mesi, Petkovic contro Conte, o meglio Secco. 10 anni senza vincere a Torino, la Storia insegna: la Lazio deve scriverla da capo. Petkovic l’ha detto: è l’esame di laurea. Laurea in che materia, storia, sembrerebbe facile dirlo. Juventus Stadium: qui o si fa la Storia, o si perde. E invece, è bastato il mutuo soccorso.

MATCH – Juve subito ad alzare il ritmo, non appena Orsato fischia l’inizio: prima Vidal al limite dell’area prova ad innescare Quaglierella senza risultato, poi Marchetti è costretto ad uscire coraggiosamente su un’altro pallone filtrante pericoloso. Pochi secondi, ed elegante, e rischiosa, “gambeta” alla Carrizo di Marchetti su Giovinco. Intensità massima, la Lazio risponde subito colpo su colpo, compatta e attenta. Al 15′ devastante Asamoah sfida Konko, lo supera in velocità e calcia in porta da posizione defilata: Marchetti devia in angolo. Al 18′ Juve pericolosissima: Giovinco in acrobazia impegna severamente Marchetti, che si esalta, arriva Quagliarella ma è esterno della rete. Si fa male Dias, sospetto stiramento, entra Ciani. A sinistra, fascia inedita, la Lazio soffre sull’out di sinistra: Hernanes non segue quasi mai Isla, Radu è troppo solo.

Magia di Giovinco al 30′: aggancio paranormale al limite dell’area, tiro fuori di poco. Pochi secondi, ed è ancora la Formica Atomica: sombrero su Biava, rasoiata in diagonale, fuori di poco. Materiale per la moviola, contatto con Vidal, appena fuori area, per Orsato nulla di fatto. La Juve prova a imporre il proprio gioco, graffia senza fare male, la Lazio ha difficoltà ad uscire dalla propria metà campo, prigioniera della rete di passaggi bianconera. Primo tempo figlio delle assenze: la Lazio ha difficoltà in fase di palleggio e di inserimento, complici le assenze di Mauri e Lulic, la Juve manca nell’ultimo tocco, nel lancio improvviso, nel cambio di gioco. In una sola parola: manca Pirlo. Nessun cambio tra i due tempi, Petkovic parlotta a lungo con Ledesma, dai suoi piedi e dai suoi raddoppi ci si aspetta molto. Ammonito Bonucci, brutto il suo fallo su Klose in corsa. Al 51′ ammonito Marchetti: perde troppo tempo nel rimettere il pallone in gioco. La Juve spinge, senza fare troppo male,  la Lazio si difende con ordine, ma potrebbe non bastare per portare a casa punti. Out Brocchi, dentro Honorato Ederson, più fantasia in campo.

Al 61′ Marchetti fa il miracolo: tiro di Giovinco, devia Quagliarella e Marchetti riscrive i manuali di fisica, chimica, biologia, e para l’imparabile. Cross teso dalla destra al 66′, e ancora Marchetti coraggioso si distende Esce Quaglierella, è il turno di Matri. Azione da Juve: palla verso Isla sulla destra, cross basso, Konko spazza ad un metro dalla porta sguarnita. Entra Pepe, l’antiLazio, esce Isla. La pressione della Juve si fa altissima, manca un quarto d’ora ed è assedio è quasi. L’assenza di un centravani rapace comincia a farsi sentire pesantemente nella Juve, ma la fortuna aiuta la Lazio: Bonucci al 74′ impatta il pallone su calcio d’angolo a “botta sicura”, traversa piena. Ancora Marchetti sugli scudi: Marchisio a giro da fuori area lo esalta, il portierone ha chiuso la saracinesca. Prova il contropiede Klose- Ederson la Lazio, ma non riesce a 10′ minuti dalla fine a piazza il colpo. Entra Kozak per Klose all’80. Fuori Pogba dentro Bendtner, ariete danese. La Juve reclama per un fallo di mano di Marchetti in area. Ammonito Ledesma, anche per perdita di tempo. La Juve spedisce palloni dentro, Orsato concede 5′ di recupero, la Lazio si chiude nella sua area, Hernanes parte, Vidal si fa ammonire per frenarlo. The End, fischia Orsato, tutti ad abbracciare Marchetti, la Lazio ha retto, ha tenuto, compatta, con l’aiuto reciproco e la volontà di resistenza gli uomini di Petkovic conquistano un punto. Juventus che ha dominato senza colpire, sterile e sfortunata: due punti persi, tutto colpa del centravanti. Che non hanno. Non è laureata, se non in solidarietà e aiuto reciproco. La Lazio del mutuo soccorso resiste, la Juve deve arrendersi alla dura legge del catenaccio: gol è, quando Marchetti non fa il miracolo.

[Luca Capriotti – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]