Juventus: manca qualcosa per diventare top club?

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logo-juventusPer alcuni è «perfetta», per altri «impossibile da lasciare»: tanti, gli attestati di stima e d’amore per la Juve, a partire dai suoi stessi giocatori. L’autostima monta, lo strapotere italiano è un dato di fatto, la considerazione internazionale lievita. Non ancora abbastanza, però.

«La Juve non è un “top-club”», la sentenza di Marco Verratti, centrocampista del Paris Saint-Germain più volte accostato a “Madama” nelle ultime annate. È stato ad un passo dal trasferirsi a Torino quando il Pescara decise che era giunto il momento di monetizzare la sua crescita, lo è stato nuovamente quando il suo estimatore Ancelotti ha lasciato la panchina dei francesi per volare a Madrid: adesso, il giovane regista, da tutti battezzato erede di Pirlo, non ne vuole manco sapere. «Sto bene al Psg, un club che punta a vincere tutto nei prossimi anni, ma non prenderei comunque in considerazione un’offerta dei bianconeri. Non voglio snobbare la Juve, ma sarebbe un passo indietro andarci adesso, perché parliamo di una squadra che non è tra le prime quatto del mondo».

Non le cita direttamente, ma sicuramente Verratti include Barcellona e Real Madrid nel suo riferimento ai “top club”. Le ha citate apertamente Arturo Vidal, invece, per tenerle lontano. Se per il centrocampista azzurro la Juve è destinazione poco prestigiosa, per il guerriero cileno è dimora graditissima: «Io al Barcellona o al Real Madrid? Ridicolo, non esiste. Voglio vincere il campionato con la Juventus e poi fare un buon Mondiale con il Cile».

Mondiale che vorrebbe disputare pure Fernando Llorente, chiuso da una concorrenza spietata nella Nazionale spagnola. «Conosco il valore di Fernando e so anche del suo grandissimo lavoro alla Juventus – ha dichiarato Del Bosque, specificando poi le ragioni della sua esclusione dalla lista per l’amichevole di stasera con l’Italia – Oltre a lui, sono rimasti fuori attaccanti del calibro di Torres, Villa e Soldado: non posso convocare sempre ogni attaccante bravo. Comunque, Llorente ci piace e lo seguiamo attentamente».

Lui, “Re Leone” dalle buoni maniere, ha accettato con signorilità: «Rispetto la decisione del ct, ma cercherò di fargli cambiare idea, perché non andare al Mondiale sarebbe una brutta botta. Mi sarebbe piaciuto molto essere tra i convocati per l’amichevole con l’Italia, ma Diego Costa sta facendo un’annata straordinaria ed è un giocatore spettacolare». Non che l’ex Athletic stia sfigurando: «Il mio processo di adattamento ha richiesto del tempo – ha spiegato Llorente – Adesso, sto in un buon momento e sento che abbiamo molte possibilità di vincere il campionato. In casa, siamo perfetti: abbiamo vinto tutte le partite disputate. Peccato per la Champions: non abbiamo iniziato bene e dopo è andata male». È lì, del resto, che, per dirla alla maniera di Verratti, si diventa “top club”.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]