Juventus: nel derby con la squadra in riserva?

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logo-juventusSi diceva fosse gennaio, il mese difficile per le squadre di Conte, abituato a pesanti richiami di preparazione durante la sosta invernale. Dopo aver dimostrato di essere eclettico a livello tattico, il tecnico salentino ha fatto altrettanto a livello atletico: per farli arrivare leggeri allo scontro diretto con la Roma dell’Epifania, ha lasciato ai suoi più libertà durante le feste, complice pure la sua assenza (a Dubai, per premi vari). I carichi sono arrivati dopo, nelle ultime settimane senza impegni se non domenicali: la corsa ed il fiato torneranno a marzo, quindi; adesso si arranca.

È successo con il Verona, si è visto con il Chievo e per ultimo con il Trabzonspor: la Juve ha controllato nel primo tempo, salvo poi venire sopraffatta dagli avversari nel corso della ripresa, quando loro si gettavano avanti per recuperare ed i bianconeri iniziavano a faticare. Nel secondo tempo c’è stato un calo fisico nostro – ha ammesso Marchisio – In questi casi, quando le gambe girano meno, bisogna usare la testa e invece ci siamo allungati, rischiando di prendere il pari. Questa è una fase cruciale: abbiamo la fortuna che la rosa è ampia e chi verrà chiamato in causa dovrà dare il suo contributo». Copyright di Conte, che evidentemente avrà ripetuto parecchie volte nello spogliatoio quello che ha detto davanti alle telecamere: «L’unica possibilità che abbiamo per fare strada in Europa e campionato, è coinvolgere tutti i giocatori: altre strade non ne conosco».

Spazio dall’inizio ad Isla («Avremmo dovuto sfruttarlo meglio», ha detto Conte), Peluso (positivo solo in spinta), Ogbonna (lento) e Caceres (macchinoso dietro). Spazio, poi, anche a Sebastian Giovinco. Dopo il chiarimento pubblico fatto da Capello, gli applausi dello Stadium alla “Formica atomica” hanno spento anche l’altro fuoco dei giorni scorsi: «Non avevo dubbi – ha commentato Conte – Il tifoso juventino ama la squadra; può capitare che a livello umorale ci sia qualche fischio di troppo, ma Giovinco credo sia stato accolto bene e abbia creato delle buone situazioni. Ho bisogno di tutti e tutti devono essere appoggiati in maniera incondizionata».

Chi ha saputo conquistare fin da subito il sostegno favorevole dello Stadium, è stato Daniel Pablo Osvaldo: un palo al debutto, un urlo strozzato all’esordio casalingo, il gol in Europa. «Penso di essermi adattato bene immediatamente – la sensazione dell’attaccante – Mi trovo molto bene con Tevez e con tutta la squadra. Se andrò al Mondiale? Lo spero tanto e lavoro anche per questo: è un mio obiettivo per quest’anno e quindi ce la metterò tutta. E comunque non ho preso impegni per giugno e luglio…». Quando sarà sicuramente impegnato Marchisio, che però adesso non pensa alla Nazionale: «Domani ci aspetta un Torino messo benissimo in classifica, guidato da un allenatore che ha dato un’identità e un ottimo gioco. Inoltre, si sono rinforzati con giocatori importanti e si è visto: sarà difficile, ma neanche gli ultimi derby sono stati facili». Questo, con le gambe di adesso, non lo sarà decisamente.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]