Juventus-Roma 4-0: gara chiusa in 8 minuti, scudetto più vicino

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Meno male che la Roma doveva essere il vero ultimo ostacolo per la Juventus. Se così fosse ci sarebbe già da stappare lo spumante messo in fresco perché quello che si è visto allo Juventus Stadium è stato un incontro fra due squadre separate da un abisso, tanto da rendere la partita già chiusa dopo 8 minuti di gioco. Tanti sono bastati ai bianconeri (in versione rosa shocking per ragioni di sponsor) per fare due gol e pensare già al Cesena mercoledì.

La Roma nelle intenzioni vorrebbe fare una partita offensiva, approfittando degli spazi che la Juve potrebbe concedere, peccato che la squadra di Luis Enrique venga da subito schiacciata: 4 minuti di gioco e De Ceglie dalla sinistra mette in mezzo e trova Vidal liberissimo in area, il cileno prende la mira e di piatto la mette nell’angolo più lontano alla destra di Stekelenburg. Altri 4 minuti e l’ex Leverkusen si ripete: raccoglie un suggerimento di Vucinic e fa partire un altro diagonale che finisce ancora nello stesso angolo, ancora alle spalle di Stekelenburg.

I piani di Luis Enrique sono già rovinati, ma il tecnico spagnolo non riesce minimamente a correggere la situazione: la difesa è letteralmente un colabrodo con Rosi ridicolizzato da De Ceglie e De Rossi centrale difensivo che mostra i suoi limiti in un ruolo non suo e non a caso i due gol di Vidal arrivano proprio dalle sue parti. Neanche a centrocampo c’è da ridere con Pjanic fantasma e Perrotta e Gago schiacciati dagli irresistibili Vidal e Marchisio. Pirlo, il cervello della Juve, è libero di fare quello che vuole. Anche di sbagliare un rigore. Si, perché a distanza di quattro mesi e mezzo alla Juve ne viene assegnato uno: è il 27′ e Vucinic, grande ex della sfida illumina per Marchisio, bravissimo a inserirsi in area e steso da Stekelenburg. L’arbitro indica il dischetto e mostra il rosso al portiere olandese, una decisione decisamente severa che scatena anche le polemiche giallorosse. In porta ci va Curci e l’ex Samp riuscirebbe pure a respingere la conclusione dagli undici metri di Pirlo, ma il regista è lesto a farsi trovare pronto sulla respinta e ribadisce in rete: 3-0.
Con la Roma in dieci e con un passivo di tre gol si capisce che è davvero finita. Il resto della partita prosegue sullo stesso filone della prima mezz’ora, con la Juve che sembra i Barcellona e la Roma che fa la figura dello sparring partner del giovedì. Nella ripresa c’è pure il 4-0: De Ceglie vola ancora sulla sinistra e mette in mezzo, Vucinic “pulisce” il traversone per Marchisio che dal limite dell’area prende la mira e di precisione la mette nell’angolino basso alla sinistra di Curci.

Il triplice fischio sancisce la manifesta superiorità della Juventus sulla Roma, con un passivo tale che non si vedeva dal 1990/91: allora fu 5-0 per i bianconeri allenati da Gigi Maifredi. Quella Juve non riuscì nemmeno a qualificarsi alle coppe europee. Questa, al contrario, si appresta a chiudere in gloria una delle stagioni più esaltanti della sua storia.

[Gaetano Mocciaro – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]