Juventus: “Welcome back”, Simone!

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logo-juventus“Ci sono uomini he parlano per farsi capire e quelli che vanno capiti. Ci sono uomini che giocano uno sport e quelli che vivono uno sport. Ci sono uomini che si lamentano della sofferenza e quelli che sorridono nella sofferenza. Ci sono uomini che tornano a fare quello che hanno sempre fatto con estrema naturalezza, come se nulla fosse mai successo, ma dentro hanno avuto l’Inferno. Sono questi gli uomini che si meritano una chanche in più. Sono questi gli uomini che ai figli insegneranno che non si molla mai. Sono questi gli uomini che per noi, che ieri sera ci siamo emozionati, hanno già vinto”.

Dall’insospettabile Martina Bonucci, “moglie di”, l’omaggio più sentito a Simone Pepe, scritto a poche ore dal suo quarto d’ora di gloria nel finale dell’Ottavo con l’Avellino. Della gara di Coppa Italia, del resto, oltre al plauso ai tifosi di entrambe le squadre per l’orgoglio biancoverde ed il rispetto bianconero, resterà l’immagine del rientro in campo dell’esterno romano.

Finalmente, 396 giorno dopo. L’ultima volta allo Stadium, il 17 novembre 2012, fu lo stesso occasione di una manciata di secondi: epilogo del pareggio senza reti con la Lazio, altro rientro poi rivoltosi effimero. Ecco perché, adesso, Pepe dice: «Spero che la maledizione sia finita».

I segni, quelli, sono ancora visibili: la sofferenza del viso più rotondo, coperta da una folta barba protettiva; sopratutto, la grande cicatrice lungo la parte posteriore della coscia sinistra, operata il 18 febbraio per ovviare a una lesione muscolare al semimembranoso degenerata in progressiva calcificazione. In quei giorni, c’era chi andava dicendo in giro, convinto, che la carriera dell’ex Udinese fosse agli sgoccioli, che non avrebbe più avuto la forza per rialzarsi ancora. Lui, dal lettino della clinica, si è rimesso in piedi, è tornato a correre, è ricaduto (nuovo stop ad inizio di questa stagione) e si è di nuovo ripreso. «Ora che è finito questo incubo, non ho più paura di nulla», afferma adesso, con il petto gonfio di chi sa di aver sconfitto il dolore.

Certo, per tornare il “titolarissimo” del primo Scudetto “contiano” (31 presenze nel 2011/2012), per andare di nuovo vicino alla bandierina a festeggiare da “golfista” le reti (6 dal suo arrivo a Torino), ce ne vuole: «Sto lavorando duramente per trovare la condizione: non basta uno schiocco di dita, ma farò di tutto per essere di nuovo protagonista». Però, Simone ha dalla sua parte la voglia di non essere più “er chiacchiera” che «fa tanto spogliatoio» e la spinta emotiva dei tifosi («La loro accoglienza al mio ingresso è stata fantastica, ma non avevo dubbi: ogni giorno mi hanno fatto sentire il loro affetto tramite i social network»).

«Il muscolo reagisce molto bene: abbiamo trovato delle soluzioni che hanno dato buoni risultati», il commento positivo al termine dell’apparizione con l’Avellino. Poco per essere ripreso ovviamente da subito in considerazione, abbastanza per dare un segnale alla società: «Rientrare dopo tanto tempo non è facile, ma voglio tornare a stupire. Ovvio che ci vorrà un po’ di tempo per mettermi alla pari con i miei compagni, perché loro vanno davvero molto forte. Se sono io il giocatore che cerca la Juve a gennaio? Lo spero, ne ho parlato col mister». Sarà Pepe il nuovo esterno bianconero? Si vedrà. Intanto, “welcome back”, Simone!

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]