La grinta di mister Cavasin: “Giocare dal primo all’ultimo minuto con le unghie”

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“Coraggio, carattere, fiducia e giocare senza paura”. E’ questo quello che vuole Alberto Cavasin dai suoi ragazzi nel match di domenica pomeriggio, quando al “Ferraris” arriverà il Parma di Marino. Intervenuto in conferenza stampa, il tecnico di Treviso ha presentato l’incontro contro gli emiliani:

“Il modulo? Quello che abbiamo fatto ieri, il secondo tempo poi siamo passati ad un 4-4-2, quindi niente da nascondere. Abbiamo provato anche vari giocatori, varie posizioni perchè io, per quanto possa conoscerli, vedendo comunque il sistema di gioco mi aiuta a sapere qualcosa più di loro.

Per la partita di domenica per quanto riguarda appunto il sistema di gioco, e anche i giocatori che scenderanno in campo, al di là che siamo ancora a venerdì, insomma vediamo. Vediamo la situazione che incombe. La partita che abbiamo fatto domenica scorsa è sicuramente una partita diversa da quella che dobbiamo fare domenica prossima. L’avversario è diverso e anche noi siamo diversi sicuramente, quindi possiamo cambiare impatto, intanto vuol dire essere diversi da quelli di domenica scorsa. Prendetela questa come non pre-tattica ma perchè c’è da bilanciare alcune cose, anche come uomini.

Quello che mi preme domenica è l’aspetto del gioco, la tattica avrà la sua importanza, abbiamo lavorato su questo, però queste 9 partite son partite dove si deve vedere che la miglior qualità che deve esprimere la squadra è quella dell’unione, del carattere. La differenza con le altre squadre che lottano con noi per questo obiettivo la dobbiamo fare a Marassi. Probabilmente oggi non siamo bravi tecnicamente a confronto con altre squadre, però noi dobbiamo essere i primi di queste squadre qui sotto l’aspetto caratteriale”.

Una parentesi anche sul nostro pubblico, che dà sempre sostengono i giocatori con un tifo incessante: “In casa sappiamo che in casa c’è una tradizione di nostri tifosi molto importante, lo dimostrano col tifo che fanno. Questa settimana ho avuto possibilità di conoscere molte cose: loro cantano anche nei periodi più tristi per godere meglio, dicono, quando poi si vince. Momenti tristi questi tifosi e questa società ne hanno passati: l’eliminazione dalla Champions è stata beffarda, la retrocessione nel 1999 alla penultima giornata con un rigore fantasma insieme ai demeriti della squadra che probabilmente ha anche avuto e dimostrato sul campo. Si dice che questi tifosi cantavano perchè avevano comunque un gruppo di giocatore che in campo lottava, e allora le due cose si coniugavano”.

Poi il tecnico si rituffa sul match di domenica: “Oggi, ripeto, non saremmo la squadra più brava tecnicamente, però sappiamo che dobbiamo essere, e vogliamo essere, la squadra più brava sotto l’aspetto di gioco e di come noi imponiamo questo gioco che è quello di sentire proprio la maglia non sopra la pelle, ma direi nella pelle. E questo i nostri tifosi lo sentono. Noi dobbiamo uscire, anche da sconfitti in alcune di queste partite, ma per vincere le altre dobbiamo uscire anche in quelle circostanze col nostro pubblico che canta, ma con la squadra che ha lottato. In questo contesto faremo valere le nostre capacità tecniche, di gioco, però questa non è una squadra che oggi deve imparare a giocare, o a calciare.

E’  una squadra che deve imparare a mettersi d’accordo su come giocare, e fare un pensiero di gioco e poi andare in campo, a giocare con coraggio, carattere, fiducia, senza paura e giocare dal primo all’ultimo minuto, con le unghie con i crampi, perchè se qualcuno arriva con i crampi io dico che è questione solo di carattere e non di poco di allenamento. Il gol che manca in casa? In casa potremo anche avere più opportunità di farlo, perchè giocando fuori casa si attacca sempre meno, quindi avremo più opportunità. Se devo guardare a questa settimana in allenamento le cose sono andate un po’ diversamente, ieri Maccarone ha fatto tre gol.

Non è questo che ci conforta per dire domenica facciamo gol, però i segnali ci sono, dopo la partita è tutta un’altra cosa. Saremo anche più offensivi, poi se facciamo gol e facciamo tutta la partita in difesa e vinciamo 1-0 sono pronto a smentirmi qui. Abbiamo lavorato anche sulla fase offensiva. Cercheremo, per vincere le partite, di tirare in porta, di proporci nella metà campo avversaria, non dico di fare tanti fraseggi di palleggio perchè si può far gol così, ma si può far gol anche in velocità verticalizzando, ci sono tante squadre che sono o prime in classifica o sopra che non fanno possesso palla, ma fanno gol e sono lì. Quindi come ci si arriva al gol sono tanti i modi, ci sono i corner o le punizioni, dove anche domenica siamo stati penalizzati proprio su una palla inattiva, dove sappiamo si risolvono le partite. Anche noi le abbiamo risolte prima di me, i difensori hanno fatto gol su palle inattive, quindi abbiamo anche delle capacità, si tratta di tirarle fuori al momento e questo è il momento giusto.

I bambini a Bogliasco? Sono iniziative sempre molto importanti, quasiasi sia il momento che si sta vivendo. Se si sta vincendo il campionato, se si sta a metà classifica, se si è in difficoltà, se si ha la partita importante o quella meno importante. Son quelle cose che ci fanno essere ancora più uniti con i tifosi, dobbiamo essere un tutt’uno col nostro popolo. Questi momenti fanno si che sentiamo l’affetto, la voglia, il piacere, il desiderio che tutti noi sappiamo, ma il sentirlo è chiaramente ancora di più, non responsabilità, ma il piacere del proprio lavoro e sapere che ci sono tante persone che vivono il nostro lavoro, sono protagonisti nel loro lavoro come noi e questo fa solo che bene.

Come sta Biabiany e se Laczko può tornare titolare? Oggi sto ancora, in certi ruoli, valutando. Laczko ha fatto bene domenica, molto applicato e ordinato, ha espresso molto bene tutte le sue capacità e quindi si ripropone. Biabiany oggi farà l’allenamento normale. Ieri ha avuto solo un po’ di problemi di poco conto diciamo, quindi oggi c’è con noi. Lucchini è nel gruppo, è apposto. Il Parma ha determinate caratteristiche, le conoscete, a me parlare dell’avversario in questi termini non piace tanto, quindi su alcune caratteristiche loro chiaramente noi opereremo però di più non andiamo oltre. Nel Parma, squadra gemellata, gioca Palladino ex Genoa? Fa piacere sapere che c’è il gemellaggio, ma penso che non ci sarebbero stati problemi comunque fra le tifoserie.

Però la partita ha un suo valore per loro e per noi non indifferente quindi non penso che queste siano cose che possano incidere. Penso che per quell’episodio lì che avete citato (mano all’orecchio sotto la Sud al gol nel derby ndr) probabilmente il pubblico forse fischierà quando toccherà palla quel giocatore lì perchè se lo ricordano. Però penso che in campo noi siamo carichi per raggiungere il risultato senza personalismi di questo tipo che poi non ci sono cose da fare in campo, c’è solo da giocare la partita con le nostre motivazioni”.

[Andrea Piras – Fonte: www.sampdorianews.net]