Il Lask in Austria viola il protocollo sanitario: ecco cosa è successo

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terreno di gioco erbetta

Dalla violazione del protocollo alla dura accusa da parte del direttore commerciale del RB Salzburg antagonista del Lask

Mentre in Europa i protocolli diversificati nazione per nazione stanno creando delle difficoltà allarmanti per il calcio, come avviene in italia, oggi è stata presentata una grave denuncia presso la federazione calcistica austriaca la Österreichischer Fußball-Bund; la squadra Lask acronimo della Linzer Athletik-Sport-Klub avrebbe violato il protocollo sanitario in vigore in Austria per la fase 2.

La squadra del patron Siegmund Gruber e allenata da Valérien Ismaël è stata scoperta in una seduta di allenamento di gruppo in palese violazione delle norme sanitarie che prevedono per il calcio un allenamento in gruppi ridottissimi e con il distanziamento sociale.

La violazione ripresa da un video sarebbe stata consegnata alle autorità calcistiche. Il club bianconero è attualmente capolista della serie A austriaca ad otto punti dalla seconda e con questa violazione rischia una pena che va da una multa fino ad una penalizzazione che sconvolgerebbe il campionato, per aver violato le norme sanitarie.

Secca e dura è stata l’accusa del calcio austriaco capeggiato dalla Red Bull Salzburg che attualmente è la diretta inseguitrice del Lask; Stephan Reiter, direttore commerciale della Red Bull, si è detto “scioccato e sbalordito” dal comportamento del Lask e tutto il calcio spera in una punizione esemplare.

La violazione del protocollo del Lask, ancora tutto da dichiarare arriva all’indomani della decisione da parte della Lega di ricominciare il calcio in Austria per il 29 maggio, con la finale di Coppa seguita a stretto giro dallo stesso campionato.

Questa violazione non è che un segnale di sofferenza delle squadre di calcio per un protocollo sanitario rigido che risulta difficilmente digeribile per squadre abituate al gruppo e che da quello devono rinunciarci.

Ci troviamo in un momento storico, non solo sportivo, complesso in cui nessuno senza una comunione di intenti nessuno può uscire senza danni: dagli stadi vuoti ai momenti di aggregazione indetti dagli sponsor le squadre anche giocando rischiano di vedersi in fumo milioni di euro. Un protocollo duro che deve essere l’alba per un ritorno alla normalità.