Lazio-Bologna 1-3: tante liete sorprese tra i rossoblù, salvezza più vicina

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Altra splendida prestazione del Bologna e altra fantastica vittoria esterna, questa volta all’Olimpico di Roma contro la Lazio per 3-1. Nelle fila biancocelesti Reja recupera in extremis Zauri e può così schierare Gonzalez sulla trequarti al fianco di Hernanes e Mauri. Fra i rossoblù spicca l’assenza  in avanti di capitan Di Vaio, sostituito da Acquafresca. A centrocampo Pioli conferma Garics sull’out di destra e si affida a Krhin per rimpiazzare lo squalificato Perez. Il primo sussulto è del Bologna al 10’ con Diamanti che si invola in contropiede, supera Garrido in velocità, punta Zauri e poco prima di entrare in area lascia partire un gran sinistro che chiama Marchetti alla deviazione in angolo.

Solo un minuto dopo però i rossoblù passano: corner di Diamanti, spizzicata aerea di Raggi, primo tentativo di Acquafresca respinto dalla difesa e ultimo tocco vincente nell’area piccola di Portanova, nonostante il disperato tentativo di Matuzalem di salvare sulla linea. Il difensore rossoblù, capitano per l’occasione e noto tifoso biancoceleste, non esulta, ma i felsinei sono meritatamente in vantaggio. Al 17’ altra magia di Diamanti che prova a beffare Marchetti direttamente da calcio d’angolo ma coglie la parte superiore della traversa. Al 19’ Garics prova la girata volante dai sedici metri ma spedisce a lato.

La partita è molto piacevole, al 21’ i padroni di casa tentano una nuova sortita offensiva che culmina in una bella rovesciata di Mauri ben bloccata da Gillet in tuffo. Al 26’ il duello Mauri-Gillet prosegue: splendido controllo e destro in corsa del centrocampista biancoceleste e meravigliosa risposta coi piedi del portiere belga. Al 27’ ecco però il raddoppio felsineo: lancio col contagiri di Krhin per Acquafresca, Marchetti esce con tempismo perfetto e lo anticipa di testa ma il pallone arriva sul sinistro fatato di Diamanti che con un fendente di prima intenzione da fuori area insacca nella porta sguarnita. Che dire, un talento da Nazionale. I ritmi restano altissimi: al 34’ grande occasione per Klose che si getta in spaccata su un traversone dalla sinistra di Mauri e sfiora il palo alla destra di Gillet, mentre al 35’ si torna sul fronte opposto ed è Acquafresca a provarci su assist di Ramirez, ma la sua conclusione si perde alta sulla traversa. Al 41’ altro episodio chiave: Matuzalem si libera del pressing di Diamanti colpendo con una manata al volto il fantasista di Prato e per l’arbitro Guida l’intervento è da rosso diretto. Il primo tempo termina quindi con il Bologna avanti sia nel punteggio che negli uomini. Nella ripresa Reja tenta il tutto per tutto inserendo anche il giovane uruguaiano Alfaro al posto di Zauri. Al 7’ il solito Klose prova a riaprire il match con un gran colpo di testa ma Gillet è bravissimo a distendersi sulla sua sinistra e a bloccare a terra. Visto che la Lazio non appare particolarmente incisiva in avanti, ci pensa Rubin a battere Gillet al 10’ con un goffo retropassaggio che mette fuori tempo il suo numero uno e permette ai padroni di casa di accorciare le distanze.

La Lazio, grazie anche alla vivacità di Alfaro, tenta subito di rimettere in piedi un incontro che sembrava compromesso, ma l’entusiasmo dura poco: al 12’ Gonzalez stende Ramirez lanciato a rete e va a fare compagnia a Matuzalem negli spogliatoi. Sul calcio di punizione seguente Diamanti centra la barriera ma la palla arriva a Krhin che con una gran rasoiata da fuori area trafigge Marchetti e porta il Bologna sul 3-1. Straordinaria soddisfazione per questo ragazzo che è finalmente riuscito a offrire una prestazione di alto livello degna delle doti tecniche. Dall’altra parte l’ultimo ad arrendersi è Klose che ci prova anche al 19’, ma il suo destro dal limite è troppo centrale per impensierire Gillet. Al 28’ bella iniziativa di Rubin sull’out di sinistra conclusa però malamente a lato, mentre al 29’ la stessa sorte tocca alla conclusione da lontano di Garics. Al 37’ il neo entrato Candreva si getta in avanti con la forza della disperazione ma il suo tiro-cross mancino, peraltro deviato, trova ancora prontissimo ‘il gatto di Liegi’ alla deviazione sul primo palo. Nei minuti finali il Bologna spreca un’enormità di contropiedi condotti in superiorità numerica: al 44’ Taider calcia alto al volo da posizione favorevolissima, al 45’ Di Vaio spedisce a lato con un destro a girare, mentre al 46’ sempre Taider trova la rete ma in evidente posizione di fuorigioco.

Finisce così 3-1, con i ragazzi di Pioli sotto la curva ospiti per ringraziare i tifosi al seguito e ricevere il loro caloroso abbraccio. Erano anni che non si vedeva una squadra così bella, così compatta, così cinica, così organizzata. In una sola parola: così viva. Nemmeno Alberto Malesani lo scorso anno, nel positivo periodo centrale della stagione, era riuscito ad arrivare così in alto. Poi certo, il talento aiuta, perché non tutte le squadre teoricamente in lotta per la salvezza possono permettersi di avere in avanti gente come Di Vaio, Diamanti, Acquafresca e Ramirez. Oltre a una difesa ormai granitica (Andrea Raggi, un altro nome per il taccuino di Prandelli), a un portiere di straordinaria affidabilità e a tanti giovani molto interessanti.

Quest’oggi alla lista delle belle sorprese si è finalmente iscritto anche Rene Krhin, autore di una gara semplicemente superba, sia in fase d’impostazione che in quella d’interdizione, coronata dal primo gol in Serie A. Incredibile ma vero, Perez non c’era ma nessuno se n’è accorto. L’ennesima testimonianza che ci troviamo di fronte a un gruppo assolutamente di buon livello (giudicato troppo frettolosamente a inizio stagione, certamente per via del pessimo inizio) che da qui alla fine del campionato potrà togliersi ancora delle belle soddisfazioni e regalare parecchi sorrisi ai suoi sostenitori. Intanto, per stasera, nono posto in solitaria e zona retrocessione distaccata di dieci punti. Scusate se è poco.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]