Lazio-Cagliari 2-0: Klose scaccia crisi

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logo-lazio32 giorni. Un mese di stenti, un mese di delusioni, ma vittoria fu. La Lazio torna a sorridere dopo 4 pareggi e 1 sconfitta in un ottobre da incubo. Primo tempo assolutamente grigio, nella ripresa l’ingresso di Klose scuote la squadra e l’Aquila torna a volare grazie al gol del tedesco e al penalty conquistato proprio da Miro e trasformato da Candreva.

FORMAZIONI – Petkovic rivoluziona nuovamente il cast effettuando ben 5 cambi rispetto allo scialbo pareggio di Nicosia. Confermato invece il 4-3-3- con Pereirinha schierato per far rifiatare Cavanda sulla corsia di destra. Biglia è il playmaker con Onazi ed Ederson sulle mezzali: l’ex Lione si inverte spesso con Felipe Anderson, esterno di sinistra del tridente completato da Perea e Candreva. Il Cagliari di Lopez si schiera con il consueto 4-3-1-2: Cabrera è il collante tra centrocampo e attacco, Sau vince il ballottaggio con Pinilla e affianca Ibarbo in avanti.

PRIMO TEMPO – Uno striscione eloquente del tifo organizzato reclama rispetto, più cori di incitamento che fischi nell’antipasto del match. All’intervallo le proporzioni si invertono. Cagliari ben ordinato come di consueto, difesa compatta e buoni palleggiatori in mezzo al campo: interdizione e geometrie per i velocisti d’attacco. La Lazio riparte dal pressing alto, con tanti uomini di fantasia, ma nonostante ciò attacca con pochi uomini e non trova la profondità: quando le ali spingono in area il solo Perea è smarrito tra i perticoni della difesa avversaria. Felipe Anderson si scambia spesso con Ederson, talento cristallino ma parametri tattici per il calcio italiano ancora non settati al meglio. Risultato? Quarto d’ora iniziale, elettrocardiogramma piatto. Candreva prova a svegliare il sonnacchioso pubblico dell’Olimpico con un pizzico dalla distanza, la mira non è precisa. La Lazio vorrebbe fare la partita ma idee e convinzione latitano, il Cagliari si chiude con ordine e riparte con i suoi velocisti, e sono pericoli. Al 18′ Sau si beve Radu sulla sinistra, serve al centro Cabrera che di prima intenzione calcia a giro, palla deviata che per poco non sorprende Marchetti. Il vice Buffon è bravo qualche minuto dopo in uscita tanto spericolata quanto provvidenziale su Astori lanciato a rete. Fondamentale Novaretti, invece, quando annulla la volata di Ibarbo con un tackle preciso e puntuale, ma il dato di fatto è che la retroguardia biancoceleste se attaccata in velocità può scomporsi. La Lazio tenta la reazione: Perea stacca da fermo su cross di Candreva senza fortuna, Felipe Anderson la piazza a giro con il piattone dalla sua mattonella preferita, conclusione precisa ma debole e lettura in anticipo di Agazzi. Raro sussulto capitolino, il portiere rossoblu toglie la polvere dai guantoni poco prima del break.

SECONDO TEMPO – Doppio cambio per i padroni di casa alla ripresa delle ostilità: Ciani rileva l’acciaccato Novaretti mentre Klose subentra per Ederson in un 4-4-2 a trazione offensiva. Le discese di Candreva sulla destra rappresentano forse l’unica certezza della partita, ma ora ci sono almeno due saltatori in area e lo spartito cambia. Il tabellone segna il minuto 52′ e al primo affondo la Lazio si sblocca: Candreva raggiunge il fondo e tenta il cross, parabola deviata involontariamente da Murru che favorisce Klose, abile a rubare il tempo in area a Rossettini. Esultanza di pura rabbia per il tedesco che scalcia il cartellone pubblicitario e dichiara il suo amore alla Nord: seconda rete personale in una stagione piena di ostacoli e avversità. La Lazio prende coraggio e mette il Cagliari al tappeto: Klose sguscia come un’anguilla sulla corsia di sinistra, astuta finta sull’accorrente Pisano che frana sul pallone e lo smanaccia. Massa decreta un calcio di rigore sacrosanto, abilmente trasformato dal glaciale Candreva. L’inerzia della partita cambia completamente, i biancocelesti scalciano le paure e amministrano il risultato senza troppi patemi, l’intraprendente Cagliari del primo tempo lascia spazio ad una squadra apatica e remissiva. La Lazio sfiora il tris con Perea, che di testa devia sul palo un invito delizio di Felipe Anderson. Il finale concede una doppia occasione agli ospiti: Astori prolunga una punizione di Cossu sfiorando il palo, poi Conti impegna Marchetti con la specialità della casa, il calcio piazzato dalla media-lunga distanza. Vittoria fondamentale della Lazio che sale a quota 14 e resta nella scia delle cinque sorelle d’Europa: il gioco ancora non convince a pieno, ma la reazione mentale – specie nella seconda parte – è inequivocabile e lascia ben sperare per il tour de force che attende i ragazzi di Petkovic.

[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]