Lazio-Chievo Verona 3-0: tris biancoceleste, tabù azzerato

235

logo-lazioIl cielo plumbeo di Roma, la pioggia e l’estate finita. Per la Lazio invece è primavera, rinasce dopo il poker juventino e abbatte il Chievo. Dimenticare, reagire, sfatare: dopo dieci anni tabù azzerato, i biancocelesti tornano a vincere contro i clivensi allo Stadio Olimpico dal 2003, stagione dell’ultimo acuto firmato Sinisa Mihajlovic. Confermata la Lazio della vigilia, con il Chievo Petkovic si affida alla vecchia guardia e al 4-1-4-1. Marchetti tra i pali, in difesa il ritorno di Konko sulla destra con Cavanda che si sposta sull’out opposto, al centro la coppia Biava-Cana. Fa il suo ritorno dal primo minuto Ledesma, baluardo davanti la retroguardia. Onazi e un Ederson in versione Profeta formano la cerniera centrale in mediana, Candreva e Lulic ad agire sulle fasce. Unica punta a dar peso all’attacco il solito Klose.

PRIMO TEMPO – Parte in naftalina la Lazio, giusto il tempo per raccogliere idee e scaldare i muscoli, qualche passaggio sbagliato di troppo poi subito il primo acuto all’8′: Ederson conquista un pallone d’oro sulla trequarti campo, lo ruba di prepotenza a Radovanovic e lo regala a Candreva; che non ci pensa troppo su, si invola e infila da posizione defilata alle spalle di Puggioni per l’1-0. Se la sorte arride poi cambia volto all’improvviso, Biava a terra non ce la fa e al 15′ Petkovic è costretto al primo cambio inserendo in campo Ciani, esordio stagionale e ammonizione dopo appena tre minuti. Mentre la Curva Nord contesta la dirigenza per il mancato mercato, il Chievo prende coraggio e impenserisce i biancocelesti un po’ spenti dopo il vantaggio. Il primo tempo scorre a ritmi blandi e a suon di falli di entrambe le marche. Al 35′ arriva il brivido gialloblu, Cavanda e Ciani lasciano spazio e Paloschi ci prova: tiro ribattuto da Marchetti, Konko salva la Lazio spedendo alto sopra la porta. Cambia fasce Petkovic, inverte Konko e Cavanda e la partita soporifera cambia volto: al 39′ il cross mancino pennellato di Ledesma trova il tocco di Puggioni, ed è proprio il terzino belga che in spaccata infila in rete per il 2-0 della Lazio. La musica cambia, i biancocelesti vogliono chiudere la gara, il triplete arriva solo due minuti più tardi: un recupero provvidenziale di Onazi sulla linea del centrocampo, Lulic prende palla e si invola, freddezza e tiro deciso alle spalle del portiere clivense per il 3-0 al 41′.

SECONDO TEMPO – Si riapre come s’era chiuso il primo tempo, Lazio arrembante che sfrutta la velocità sulle fasce di Lulic e Candreva, gli inserimenti di Ederson e il tocco di Klose. Tra sbadigli e pioggia su Roma, è proprio il centrocampista di Tor de Cenci a destare i tifosi biancocelesti al 63′, un pallonetto dal limite destro dell’area che colpisce l’incrocio dei pali. Pochi brividi, nessuna emozione se non al ’69 un’altra interessante iniziativa di Candreva, assist perfetto per Klose che di testa però trova il muro di Puggioni. Si incaponisce Miro, vuole il gol, lo cerca con insistenza anche qualche minuto dopo: servito da Ederson, prova il pallonetto dal limite dell’area, vanamente. Il secondo cambio della Lazio arriva a un quarto d’ora dalla fine, fuori proprio il brasiliano per far spazio a Gonzalez. Il Chievo è poca cosa nella ripresa, un acuto arriva all’83 quando Paloschi ci prova con un tiro da distanza ravvicinata, Marchetti però respinge con decisione. É Primavera per la Lazio, a una manciata di minuti dalla fine fa il suo esordio in prima squadra Keita, tra gli applausi di uno stadio intero, prendendo il posto di Cavanda. Triplice fischio di Calvarese, la Lazio sfata il tabù col tris. Giovedì arriverà allo Stadio Olimpico il Legia Varsavia, è già tempo di Europa League con un pensiero alla prossima giornata di campionato. Il Derby.

 [Giorgia Baldinacci – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]