Lazio-Fiorentina 0-2: Jovetic-Ljiajic i biancocelesti affondano sotto il diluvio

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logo-lazioUna lezione di calcio. La Fiorentina sbanca l’Olimpico e lo fa con personalità, imponendo il proprio gioco, grazie a un Pizarro ispiratissimo e ai gol della coppia Jovetic-Ljiajic. Ma se il gol del serbo pesa sulla coscienza di Marchetti, quello del montenegrino è una gemma per come è stato costruito e concluso. La Lazio affonda sotto il diluvio che si abbatte su Roma. La squadra di Petkovic non c’è, non ha gioco, anche perché Hernanes è latitante, Ledesma spento ed Ederson non ripete la prestazione di Stoccarda. Floccari, poi, quando ha le occasioni (poche) non le coglie e lo svarione di Marchetti è la sintesi di un periodo nero, almeno in campionato. Senza Klose, i biancocelesti hanno vinto una sola volta e soprattutto faticano terribilmente a fare gol. Pesa l’impegno europeo, pesa l’assenza di un campione come il tedesco. I numeri sono impietosi: la Lazio perde per la quinta volta nel girone di ritorno, nel quale ha conquistato solo otto punti. Almeno in campionato è lecito parlare di crisi e la Champions si allontana inesorabile

FORMAZIONI –  Non c’è Biava al centro della difesa, Petkovic conferma la fiducia a Cana accanto a Dias. Per il resto è la Lazio immaginata alla vigilia, con Ederson che torna dal primo minuto anche in campionato e Floccari riferimento offensivo. Il modulo di base è il 4-1-4-1 classico, ma con licenza di trasformarsi in un 3-5-1-1 con il brasiliano ex Lione pronto a trasformarsi da esterno a rifinitore. Montella scegli il 4-3-3 con Jovetic riferimento offensivo, supportato da Ljajic e Cuadrado. In mediana, senza lo squalificato Aquilani, le chiavi del gioco sono affidate a Pizarro, con Migliaccio e Borja Valero a fare da scudo.

PRIMO TEMPO –  “Servono tre punti”, aveva caricato Petkovic alla viglia. Un richiamo che, però, la Lazio non sembra recepire perché sul terreno dell’Olimpico, allentato dalla forte pioggia caduta nel tardo pomeriggio su Roma, è la Fiorentina a dettare legge. I viola partono forte, Pizarro è regista sopraffino, fa girare il pallone, innesca il trio Cuadrado-Jovetic-Ljajic che è dinamite al cospetto di una difesa più fisica che rapida. Ljajic a sinistra, supportato da Pasqual in costante sovrapposizione, non trova opposizione solida in Pereirinha e non è un caso che i pericoli per la Lazio arrivino tutti da quel lato. All’8’ un cross teso di Pasqual trova Jovetic ma, per fortuna dei biancocelesti, il controllo del montenegrino è infelice. Hernanes fa fatica ad accendere la luce, Migliaccio lo bracca, mentre Borja Valero è bravo a lavorare a supporto delle punte ed è proprio un velo dello spagnolo, dopo percussione di Ljajic, a liberare al tiro Jovetic che, stavolta, è più che preciso e fredda Marchetti. E’ il 20’ e la squadra di Montella legittima un dominio praticamente totale, resto ancor più evidente da una Lazio spenta, abulica, senza idee. Ederson svaria, prova a farsi vedere, ma non è lo stesso giocatore ammirato a Stoccarda e al 31’ è ancora Jovetic a mettere i brividi all’Olimpico, ma stavolta Lulic intercetta la conclusione a botta sicura dell’attaccante viola. Dopo i ripetuti squilli della Fiorentina, la Lazio si sveglia intorno alla mezzora, anche grazie a un Lulic ispirato che ingaggia un bel duello con Tomovic. Al 43’ una sua galoppata libera Ledesma che, però, da buona posizione schiaccia troppo il tiro e non centra la porta. Poco prima era stato Dias a sciupare una buona palla-gol. Ci mette cuore la Lazio, ma la Fiorentina amministra senza grandi patemi.

SECONDO TEMPO – Petkovic cambia, toglie Ederson e inserisce Kozak. La Lazio passa al 4-4-2, ma è ancora la Fiorentina a essere incisiva con Cuadrado che, dopo una sgroppata di quasi 50 metri, viene fermato da Cana proprio al momento di caricare il tiro. I viola premono e al 49’ passano ancora: punizione di Ljajic dai 25 metri, Marchetti dorme e si fa infilare sul suo palo, per la Lazio è notte fonda. Una volta conquistato il doppio vantaggio, la Fiorentina ha tutto l’interesse ad addormentare il gioco, colpa dei biancocelesti è quella di non fare nulla per dare una scossa al match. Hernanes si prende un giallo evitabile, diffidato salterà la trasferta di Torino. Il brasiliano, irriconoscibile, esce per far spazio a Onazi. Ma la Lazio è confusa, non trova sbocchi, è lenta e solo un tiro di Floccari impegna Viviano. Poco però per far male a una squadra ordinata e attenta. Montella vede una Fiorentina in totale controllo e allora concede fiato a Ljajic per Llama. La Lazio si spegne lentamente, affonda sotto il diluvio che si abbatte sulla Capitale, le uniche note sono le ammonizioni a Cana, Dias e Gonzalez, nessuno dei tre era diffidato. La Fiorentina amministra, Pizarro gioca sul velluto e innesca la velocità del sempre pericoloso Cuadrado. La Lazio ci prova quasi per inerzia, anche perché i viola ormai aspettano e allora Onazi tenta la conclusione dai 25 metri, ma è soprattutto Floccari a divorarsi un’occasione colossale quando al fischio finale mancano sessanta secondi. E’ l’epilogo di una serata buia, senza luce per la Lazio, una serata che ha il sapore amaro della Champions che si allontana.

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]