“É una stagione fondamentale per la mia carriera” – la presa di coscienza di un talento di cristallo, stufo di restare fermo ai box. É il momento di Ederson, deve essere la stagione di Ederson. Il brasiliano contro il Catania si è distinto con giocate d’alta scuola e l’acuto del vantaggio. Una prestazione di quantità e qualità, 80 minuti al servizio della squadra a far da collante tra la mediana e l’attacco. Poi quel gol da centravanti navigato, una torsione fulminea, il volo dell’aquila. Petkovic potrebbe anche schierarlo come unica punta, l’ha rivelato in conferenza stampa al termine del turno infrasettimanale. L’atipico falso nueve, centravanti che non concede punti di riferimento: è stato impiegato in questa posizione dal mister un paio di volte a partita in corso, l’infortunio di Klose e le scarse alternative in avanti gridano al remake. Il punto fondamentale è che l’ex Lione è tornato a brillare, il suo fisico non lo tormenta più da diversi mesi. Come ricorda l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, Ede era uno dei massimi prospetti del calcio brasiliano.
Nel 2003 si laureò campione del mondo Under 17 trascinando i compagni in finale contro la Spagna. Talento scovato dall’agente degli agenti Antonio Caliendo, sui campi di Parapuà. A 18 anni l’approdo in Europa al Nizza e l’esplosione in Ligue One. Lotito se ne innamorò nel lontano 2007, si recò personalmente a Montecarlo per trattare il passaggio del giocatore: “La Lazio era nel mio destino – ha raccontato il brasiliano al termine dell’ultima partita -. Sono stato vicinissimo a trasferirmi qui già prima di andare a Lione. Lotito mi voleva fortemente, è stato per cinque anni in contatto con Caliendo. Sono contento di essere qui e posso dire che ne è valsa la pena aspettare tanto”. La Lazio lo ha fortemente cercato e voluto, aspettandolo dopo una prima stagione contrassegnata da problemi fisici. Ora è giunto il suo momento, e non vuole più fermarsi.
[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]
