Lazio-Salernitana 3-0: lampi di Zarate

259

Lazio-Salernitana, partita nel cuore nel segno di Claudio Lotito, gli scontri nel prepartita con l’assalto dei tifosi della Salernitana a un pullman di laziali non sono certo una cartolina d’amore. Scattano le indagini, arrestati due tifosi granata e uno biancoceleste. Lazio dinamica ma poco pungente nella prima parte, manca il collante tra i reparti, ma una Salernitana imballata permette alla Lazio di ordinare le idee con calma. Nella ripresa i segnali sono maggiormente confortante, con la ciliegina del diagonale alla Maurito di Marito Zarate. La gara termina con un secco tre a zero per la Lazio, frutto del penalty trasformato da Ledesma al 10’, e delle reti di Mauri (53’) e Zarate  (59’) nel secondo tempo. Palo di Montervino nella ripresa, Lazio in lenta crescita, ora bisogna accelerare sfruttando le amichevoli internazionali, per arrivare all’andata dei preliminari di Europa League (23 agosto) in una condizione atletica e tecnica accettabile.

PRIMO TEMPO – Lazio che si schiera con  un 4-4-2 un po’ scollato, manovra macchinosa, ma perlomeno rispetto al passato si attacca in 5-6 uomini e si corre il triplo: Ledesma in cabina di regia, Candreva instancabile a destra, sorpresa Klose dal primo minuto. Ancora fuori condizione ma ogni suo movimento è da antologia. A sinistra invece Lulic risulta piuttosto scarico (e spesso impreciso), appesantito probabilmente dai carichi di lavoro, Zarate spaesato non riesce nell’intento di collegare i reparti e non punge in avanti. Quando Candreva lo lancia a tu per tu con Iannarilli, Maurito è una copia sbiadita del talento della prima stagione biancoceleste e si lascia ipnotizzare dal giovane portiere granata. Fuori gli indisponibili Ederson, Hernanes, Diakitè, Radu e Bizzarri, oltre a Rozzi, Garrido, Stendardo, Carrizo, Alfaro, Zauri, out per questione numerica o per dinamiche di mercato.

Dall’altra parte la Salernitana rispolvera la tanto amata maglia granata, Galderisi opta per un 4-2-3-1 molto quadrato, con discreti interpreti a centrocampo. Tanti biancocelesti in campo con i campani, piace Perpetuini in mezzo al campo, diversi giocatori un po’ imballati e privi di sintonia. Brillante Montervino, in avanti bomber Ciro Ginestra gioca in appoggio a Topuzis. Primo spunto di Klose al 6’, il “laziale” Tuia lo ferma probabilmente con il braccio ma l’arbitro lascia correre. Lazio nettamente più pericolosa a destra. Candreva corre a più non posso, Scaloni si impegna in sovrapposizioni con i tempi giusti. Come al 10’, quando Silvestri intercetta maldestramente con il braccio un cross col contagiri dell’ex Deportivo, l’arbitro indica il dischetto e Ledesma spiazza con freddezza Iannarilli. Primo gol della Lazio alla quarta amichevole di un certo spessore, per la realizzazione su azione bisognerà attendere la ripresa. Salernitana che prova a pungere con Ginestra, mattatore lo scorso anno in Prima Divisione a Sorrento; l’ex Napoli Montervino è il più pericoloso, una sua sortita a sinistra semina scompiglio, poi al 28’ esplode un missile dalla lunga distanza che scalda i guanti di Marchetti. La Lazio risponde con una doppia occasione su azione da fermo, prima Dias non inquadra la porta, poi Cana costringe Iannarilli alla posa plastica per i fotografi.

SECONDO TEMPO – Mauri, Gonzalez e Rocchi rilevano Lulic, Ledesma e Klose al rientro in campo. Salernitana inesistente, la Lazio è un diesel che esce alla distanza e si iniziano a intravedere i primi dettami di Petkovic. Sono proprio i tre innesti a confezionare l’azione del raddoppio, con la complicità del granata Luciani, che perde sciaguratamente palla all’altezza del lato corto dell’area di rigore; Rocchi raccoglie il possesso serve al centro il Tata Gonzalez che centra il palo a colpo sicuro, sul tap-in Mauri non può sbagliare e sfata il tabù del gol su azione in questo nebuloso precampionato. Cinque minuti più tardi arriva il tris dei biancocelesti. Ecce Maurito: spunto di Zarate a destra, finta a rientrare che inganna Tuia e Luciani e sinistro secco e preciso che infila Iannarilli alla sua destra. Applausi per il talento di Haedo, lampo di classe. Archiviato il risultato inizia la girandola di cambi, spazio a Onazi, Konko, Floccari e Kozak. I ritmi calano vertiginosamente, la Lazio gestisce i possessi in mezzo al campo senza affondare troppo il colpo, la Salernitana si ingegna alla ricerca del gol della bandiera: ci prova ancora Montervino, nello stesso minuto del primo tempo, stavolta è il palo a salvare il neo entrato guardiano biancoceleste, l’argentino Bizzarri. Succede poco e nulla sino al termine della partita, segnali positivi per la Lazio, specie nella ripresa: tanto movimento, serve maggiore brillantezza negli ultimi venti metri, poiché al netto di un penalty, di un errore di Luciani e di una magia di Zarate, l’attacco ha creato poco. Promossa stavolta la difesa, ma la Salernitana non si è mostrata di certo un pericolo in avanti.

[Davide Capogrossi – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]