Lebron James: “Speriamo si riprenda a giocare, anche a porte chiuse”

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Le parole della stella dei Los Angeles Lakers e della NBA nel corso di una videoconferenza con i giornalisti.

LOS ANGELES – Lebron James, stella dei Los Angeles Lakers e icona della NBA, ha parlato in una videoconferenza con i giornalisti. Queste le sue parole: “Dovessimo giocare senza tifosi sugli spalti sappiamo che tutta la Lakers Nation ci seguirebbe comunque da casa, davanti alla TV, online, sui loro telefonini e sui loro tablet: sono certo che sentiremmo ugualmente tutta la loro passione e la lealtà con cui ci hanno seguito da inizio anno e starà a noi canalizzarla nella giusta maniera e portarla con noi anche se saremo in uno Staples Center deserto o in qualche altra arena d’America. Siamo convinti di poter rendere i nostri tifosi orgogliosi, lottando fino in fondo per il titolo, per cui quando questa pandemia sarà finalmente sotto controllo e ci permetterà di tornare in campo in un contesto sicuro per tutti non vedo l’ora di poterlo fare”.

Lebron ha, poi, aggiunto: “Se la soluzione sarà giocare in una sola città, isolati da tutto e tutti,  che sia Las Vegas o un altro posto, che ci permetta di restare al sicuro non solo in campo ma anche fuori dal campo, beh, allora discutiamone assieme e assieme troviamo il modo di farlo succedere. Perché quello che sta succedendo nel mondo, è un test per tutti noi, per il mondo intero: un test per la nostra capacità mentale ma anche spirituale di affrontare una tragedia del genere. Abbiamo dato tutti troppo per scontato il nostro modo di vivere, la nostra quotidianità: ora è il momento di prendersi una pausa e rivalutare tutto”.

E, infine, la chiosa: “Se la stagione non potesse essere salvata? Sarebbe dura da accettare, molto dura, ma potrei ugualmente ritenermi soddisfatto di quello che questa squadra è stata capace di fare quest’anno, con un nuovo allenatore, un nuovo sistema, un nuovo coaching staff e tante facce nuove a roster. Pensavo ci avremmo messo più tempo a diventare squadra, e invece mi sbagliavo, e non di poco: è successo tutto più velocemente di quanto pensassi”.