Lecce: a Firenze per allontanare i fantasmi

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Battere il ferro quando è caldo. Dopo essersi risollevato da una crisi che si stava facendo pericolosa, oggi il  Lecce a Firenze potrebbe veramente saltare il fosso. Se il momento magico scandito dalle due grandi imprese conseguite a Roma contro la Lazio e in casa contro il Milan dovesse continuare anche oggi, la squadra salentina potrebbe fare un bel balzo in classifica che la tirerebbe fuori dalla zona retrocessione. Non è cosa da  poco se si considera che meno di quindici giorni fa, all’indomani della sconfitta nel derby contro il Bari, la  situazione era veramente critica e le credenziali di Giacomazzi e compagni nella lotta per la salvezza avevano  subìto un netto tracollo.

Ma il bello del calcio, specialmente dopo l’istituzione dei tre punti per vittoria, è che basta un solo successo per sovvertire una situazione che sembrava compromessa. Poi, al di là delle distanze numeriche che  comunque  non erano incolmabili, il Lecce da un mese a questa parte ha anche cambiato volto, specialmente  per quanto riguarda la solidità del suo impianto difensivo.

Tre gol subìti nelle ultime tre partite. Potrebbero non  sembrare pochi, ma lo sono se si considera il trend precedente, costellato da memorabili batoste e comunque  caratterizzato da una permeabilità difensiva che ha fatto dei salentini la squadra più perforata del campionato  e che solo due volte è uscita dal campo senza subire un gol. Una di queste due è stata, guarda caso, proprio  la partita di andata contro la Fiorentina. Un precedente che può essere beneaugurante, anche se bisogna  tenere bene a mente che la Fiorentina sul proprio campo è molto diversa dalla Fiorentina «uso esterno».  Tuttavia, il Lecce che ha battuto clamorosamente la Lazio, fino a quel momento la seconda forza del  campionato e che ha ha mandato su tutte le furie il Milan capolista, costringendolo ad inghiottire un amaro  pareggio, ha le potenzialità per potersi giocare questa partita. Le ha, perché in questi ultimi due mesi ha  sedimentato un certo carattere ed una certa intesa che erano mancati nella prima fase del campionato.

Ed anche perché la Fiorentina, pur se va presa con le molle, è una squadra anch’essa alla ricerca di una sua  identità. La defezione di Jovetic e i conflitti con Mutu hanno infatti imposto ai viola di cambiare rotta e di riconvertire un assetto di gioco che, probabilmente, nelle intenzioni della vigilia, doveva essere incentrato  principalmente su questi due giocatori.

Non è che non manchino i pericoli e che anche se orfana di questi due elementi chiave, la squadra di  Mihailovic non possa riservare delle insidie anche con le risorse attuali. Ma il nuovo corso del Lecce induce a  ben sperare. Finalmente si è chiusa la saracinesca e non solo perché la squadra è cresciuta in carattere e  personalità. Ma anche perché il Lecce ha capito che, specialmente contro squadre di fascia superiore, deve  giocare da provinciale. Senza ovviamente rinunciare al proprio gioco offensivo, ma sacrificandosi, anche gli  attaccanti, per essere quanto più numerosi è possibile dietro la linea della sfera quando gli avversari fanno  possesso di palla. Si può dire sia stata questa la mentalità vincente delle ultime partite, già iniziata a Napoli  prima della pausa natalizia dove la bocciatura per i giallorossi fu unicamente nel risultato finale, ma non nella  valutazione globale di una partita che fu giocata con molta accortezza e anche sicurezza nei propri mezzi.

Ora  il Lecce ha acquisito queste caratteristiche che si potranno rivelare fondamentali nel raggiungimento  dell’obiettivo finale. A Firenze De Canio ha portato venti giocatori. A casa sono rimasti gli infortunati Ofere e  Giuliatto e Chevanton, per scelta tecnica. È già la terza partita che l’uruguaiano non viene neanche convocato,  ma De Canio smentisce che questo sia il preludio di una sua  possibile cessione entro il mercato di gennaio.  Probabile la riconferma quasi in blocco della formazione che ha pareggiato contro il Milan, ad eccezione dello  squalificato Mesbah che sarà sostituito da Brivio e da Giacomazzi che dovrebbe rientrare al posto di  Grossmuller.

[Redazione Lecce Giallorossa – Fonte: www.leccegiallorossa.net]