Ledesma, da separato in casa a guida da seguire per continuare il volo: “Avanti senza proclami…”

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FORMELLO – La vetta della classifica, la sosta per le nazionali, una ritrovata serenità. Cristian Ledesma riavvolge il nastro e torna con la mente all’evento che ha generato la definitiva rinascita della sua storia in biancoceleste. Il tanto agognato rinnovo contrattuale che ha cancellato oltre un anno di veleni, in cui beghe legali e polemiche a distanza, avevano contaminato una storia d’amore iniziata nella lontana estate del 2006.

Cinque anni dopo, il 23 agosto scorso, nello scenario di Cortina ha siglato un patto lungo altre cinque stagioni, in cui ha fatto la felicità dei suoi tifosi e soprattutto della sua famiglia: “Con il presidente è bastato davvero poco per trovare l’accordo, meno di un’ora e mezza – ha ricordato il mediano argentino in conferenza stampa – . In quell’occasione è successo che ci siamo lasciati alle spalle tutto ciò che di brutto era accaduto in precedenza.

Io ho espresso il mio desiderio di rimanere, Lotito quello di tenermi, da lì il passo è stato breve. Già da tempo avevo preso questa decisione, l’ho fatto pensando alla mia famiglia. E’ da quando sono nati i miei due figli che ho iniziato a pensare in questo modo. La loro felicità passa per la serenità del padre. Volevamo solo essere tranquilli e restare in un posto in cui ci troviamo a meraviglia, in una città splendida. Non so quanto abbia inciso Reja su questo lieto fine – ha continuato Ledesma – , Non so cosa si sia detto con il Presidente, una cosa è certa, pubblicamente ha sempre ribadito stima nei miei confronti. Io dovevo solo ringraziarlo sul campo e penso che lo sto facendo”.

Quei giorni bui oggi sono lontani, il presente parla di una Lazio capolista e di ambizioni rinnovate: La differenza con le altre squadre è che noi siamo andati in crescendo, mentre altri sono stati discontinui. Sembrerà una frase fatta, ma ora non dobbiamo pensare alla classifica, ma solo a mantenere intatto questo spirito, dobbiamo dare sempre il massimo. E’ importante che chi va in campo lo faccia pensando a chi va in panchina o in tribuna. Ci sono alcuni giocatori come Scaloni e Gonzalez che in allenamento danno il massimo, dando a noi la possibilità di restare sempre ad alti livelli. Chi gioca deve pensare anche a quelli che per il momento non possono togliersi delle soddisfazioni”.

Il gruppo ritrovato è il vero segreto del nuovo corso. L’obiettivo è quello di confermare la tendenza anche quando arriveranno i momenti più difficili: E’ tutto ancora da dimostrare, è presto per dire se siamo più forti e più compatti rispetto al passato. Questo aspetto va confermato con il tempo e con le partite, non con i proclami. Dobbiamo essere sempre sul pezzo e dimostrare partita dopo partita la nostra crescita. Nel passato sicuramente tutti abbiamo commesso degli errori, altrimenti non ci saremmo imbattuti in quel tipo di annate. Ma sarà importante continuare così anche nei momenti più delicati, sperando che non arrivino mai. E’ quando non arriveranno i risultati che dovremo continuare a ragionare in questo modo. Chi gioca deve avere rispetto per chi non ha l’opportunità di scendere in campo”.

Non si sbilancia l’argentino, vola basso, non vuole cadere nella famosa trappola dell’entusiasmo: E’ presto per dire se questa è la Lazio più forte in cui io abbia mai giocato. Sinceramente non sto lì a pensarci, so solo che stiamo facendo cose molto buone, ma ripeto la cosa importante è che chi non sarà utilizzato non si lamenti, ma pensi solo a dare il massimo. Su questo aspetto penso che siamo tutti molto concentrati, negli anni passati magari non era accaduto lo stesso”.

E’ tornato ad alzare un muro davanti alla difesa, garantendo quella solidità in fase di non possesso di palla determinante per il salto di qualità. Basta sfogliare le statistiche dei palloni conquistati per capire l’importanza dell’argentino, sul quale si sono posate anche le attenzione del commissario tecnico azzurro, Cesare Prandelli: Sono contento che ha confermato che mi sta seguendo, ma io devo pensare solo al campo. Nel frattempo sono contento per Mauri e Floccari. La loro convocazione è il segno di quanto stia facendo bene la squadra. Spero anch’io di arrivare in azzurro, ma con la massima serenità”.

A proposito di concorrenza, lo stesso Ledesma in questo primo scorcio di stagione si è diviso le mansioni in cabina di regia con Francelino Matuzalem. Nel cuore del campo, con l’assetto a tre centrocampisti, c’è spazio per un solo cervello pensante, a meno che Reja non pensi a delle alternative:Sono soddisfatto del mio rendimento, sto facendo bene, ma è ovvio che dobbiamo continuare a migliorare tutti. Io cerco di bilanciare le due fasi di gioco. Volendo potrei fare anche l’intermedio di centrocampo. E’ già successo che il mister mi ha chiesto di giocare al fianco di Matuzalem. Lo posso fare, ma sicuramente con altre caratteristiche, per giocare in quella zona non ho capacità di inserimento”.

Non solo Ledesma. Il valore aggiunto del centrocampo biancoceleste risiede anche nelle alternative di qualità di cui può disporre Reja: Penso che abbiamo dei ricambi molto importanti, il mister ha alternato le forze e non ne abbiamo mai risentito. Siamo più competitivi perché abbiamo più giocatori di qualità. Non tutte le nostre concorrenti hanno i ricambi giusti come noi”.

E’ andato a segno nella trasferta di Firenze, spera di ripetere presto l’esultanza “stile Olimpia”, ma nel frattempo continua a spronare quei compagni che ancora non hanno avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore. E’ rimasto piacevolmente sorpreso da Alvaro Gonzalez:Secondo me è cresciuto tanto, mi ha sorpreso perché è uno che si allena molto bene, ci mette voglia, a Firenze quando è subentrato è andato a pressare da solo tutta la Fiorentina”. Attende lo spagnolo Garrido: “Ha avuto dei problemi fisici che non gli hanno permesso di giocare. Anche per noi è un giocatore da scoprire, per saperne di più dovremmo andare a vedere le partite che ha giocato in passato. Con noi non ha potuto fare l’intera preparazione, quando si stava riprendendo si è fatto male. Lo aspettiamo”.

A proposito si singoli, le ultime battute sono dedicate ai due calciatori di maggior talento: A Zàrate mancava la scintilla che ha avuto con il Chievo. Stava bene, ma ora ha ritrovando il gol è più libero. Si sente più leggero, si è tolto un peso. Hernanes invece mi ha sorpreso. Già avevo visto giocarlo in Brasile, ma una cosa è vederlo in tv, una cosa è giocarci al fianco. Ho potuto toccare con mano le sue qualità. Cosa gli manca? Solo un po’ di intensità, viene da un calcio che non è uguale al nostro. Una volta che entrerà nel meccanismo e si adatterà alla velocità del calcio italiano sarà perfetto”.

[Daniele Baldini – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]