L’entusiasmo dei nuovi per rilanciare le quotazioni del Bari

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Quindici partite a disposizione, 26 punti da conquistare: se di miracolo non si tratterebbe, poco ci mancherebbe. Il Bari è inchiodato, saldato, cementato a quota 14 in classifica e non pare riuscire a smuoversi da quella casella nemmeno con le cannonate. Ventura ci sta provando anche con il cambio di modulo (il tecnico ligure è passato dal 4-2-4 al 4-3-1-2) ed il risultato, nelle due gare disputate con il nuovo schieramento, ha prodotto un passivo di cinque reti a fronte di uno zero tondo tondo nella casella delle realizzazioni.

Ventisei punti in quindici gare significherebbero, per fare un esempio, qualcosa come sette vittorie, cinque pareggi e tre sole sconfitte. Praticamente, un passo da Europa League o giù di li. Per essere più precisi, il Bari dovrebbe addirittura battere quanto di buono fatto nella scorsa stagione, quando colse 27 punti nelle prime 19 splendide giornate di campionato. Impresa disperata o “mission impossible”? Fate voi.

Tuttavia, il rispetto per la maglia, il dovere morale ed il “contratto”, impongono agli uomini di Ventura di provarci ugualmente. Con il morale all’altezza delle scarpe chiodate, il tutto appare maledettamente difficile, ma il gruppo ha un elemento nemmeno troppo trascurabile su cui far leva: l’entusiasmo e la voglia di far bene dei nuovi arrivati.

Il mercato di gennaio, ha regalato a mister Ventura ben sette elementi: un difensore (Glick), tre centrocampisti (Codrea, Kopunek e Bentivoglio) e tre attaccanti (Okaka, Rudolf e Huseklepp). In pratica, i due terzi di una squadra. I ragazzi, sono tutti arrivati a Bari consci della posizione di classifica del galletto e della difficoltà dell’impresa da compiere, ma nonostante tutto, sono convinti che l’obiettivo-salvezza possa ancora essere colto. Portano con loro, in alcuni casi la grande voglia di giocare (è il caso di Okaka, Rudolf e Bentivoglio, per esempio), in altri la voglia di emergere e di mettersi in mostra su un palcoscenico importante quale la Serie A italiana (il riferimento è al norvegese Huseklepp ed allo slovacco Kopunek). Qualunque fosse il motivo che li ha spinti a scegliere Bari, c’è da dire che essi sono caratterizzati da un unico denominatore comune, ovvero l’entusiasmo.

Anche se la “nuttata” non è certo passata, con l’innesto dei sette lo spogliatoio barese potrebbe comunque beneficiarne e, di conseguenza, permettere a chi scende in campo di esprimersi con l’animo sereno e la mente sgombra dal “macigno” di venturiano pensiero. Il che, potrebbe in primis scollare i biancorossi dalla maledetta casella numero quattordici, quindi avviare una serie positiva tale, da riportare la compagine pugliese in una posizione idonea a lottare con le altre, per la prenotazione del “posto al sole” per la prossima stagione.

[Mauro Solazzo – Fonte: www.tuttobari.com]