Livorno, Barone: “L’anno scorso in campionato qualcosa non ha funzionato”

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Livorno – Il centrocampista Simone Barone, 34 anni, campione del mondo nel 2006 in Germania con la Nazionale italiana di Marcello Lippi, dopo l’ultima stagione trascorsa a Livorno è adesso alla ricerca di una nuova squadra. Barone, in carriera, ha giocato fra l’altro per club come Parma, Palermo, Torino e Cagliari, collezionando 249 presenze e 11 gol in Serie A, oltre a 79 presenze e 7 reti in B. Sull’esperienza fatta in maglia amaranto, in un’intervisrta rilasciata a Tuttomercatoweb.com, ha affermato che essa è stata un’annata “positiva” ma ha anche precisato: “Ho giocato meno di quanto mi aspettassi, ma quando l’ho fatto mi sono reso sempre utile. Inoltre la mia presenza è servita per far crescere i ragazzi giovani, proprio come mi era stato richiesto dalla società. Mi ha fatto piacere averli aiutati lasciando in loro qualcosa di buono. Mi seguivano molto e cercavano di apprendere da me determinati comportamenti. Purtroppo, in campionato pensavamo di lottare per obiettivi diversi, ma qualcosa non è andato per il verso giusto”.

Poi, sollecitato dalle domande di Raimondo De Magistris, ha ricordato la terribile tragedia di Piermario Morosini, scomparso sul campo dello stadio Adriatico di Pescara, lo scorso 14 aprile, perché colto da un malore durante il match di campionato fra il Pescara e il Livorno: “È stata una cosa terribile sia per la squadra che per me, con lui avevo un rapporto ottimo. Mi sono reso utile anche per dare mano al mister (era il momento del passaggio da Armando Madonna ad Attilio Perotti, ndr) e stare vicino alla squadra nella tragedia. Sono stati momenti difficili e siamo stati bravi a ricompattarci”. Tuttavia, sulla mancata permanenza a Livorno e sull’aspettativa di rimanere almeno un altro anno in maglia amaranto, Barone ha confidato: “Sinceramente si. La mia intenzione era quella di rimanere, ma ho capito che non c’era più spazio. Speravo di poter rimanere ancora e dare una mano ai giovani”. E forse, in un campionato del tutto particolare come quello di B, uno come lui, esperto e capace di gestire un gruppo, avrebbe fatto comodo, oltre che in campo, soprattutto nello spogliatoio.

[Marco Ceccarini – Fonte: www.amaranta.it]