Lo Monaco: “L’Europa mi inquieta. Sciopero colpa di tutti”

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CATANIA – Ascoltato nel corso di Sala Stampa, l’addì Lo Monaco parla dello sciopero dei calciatori, dei motivi che l’hanno reso inevitabile, dei colpevoli di ciò e dei mali che rischiano di far saltare il banco del calcio. Infine si parla di mercato, ribadito l’arrivo di Bergessio si penserà a sfoltire. Ultimo innesto un giovane in difesa ma non sarà Mori. Augustyn “dimenticato”, parte? E poi sull’Europa: “Mi farebbe piacere per la nostra gente ma..”

“Il vero motivo dello sciopero è stato il mancato accordo sulla firma dell’accordo collettivo. Bisognava evitarlo ma è stato inevitabile. Viviamo un momento gravissimo nel calcio italiano. E’ una stortura che i calciatori possano dirsi lavoratori dipendenti ed aver gli stessi diritti di chi prende poche centinaia di euro. Per questo ci sarebbe da fermarsi un anno. Ed i presidente sono incapaci di gestire il calcio. Il nostro calcio, come l’economia mondiale, vive un momento di crisi. I giocatori non se ne accorgono e pretendono di far la vita di sempre. Sull’articolo 4 dicono che la tassa, se ci sarà, devono pagarla i giocatori in quanto soggetti individuali. De Laurentiis e Cellino mi fanno ridere, pontificano e vogliono fare i personaggi spettacolarizzando i calcio. Il calcio è una cosa seria per chi va allo stadio, per il movimento economico messo in moto. C’è tanta incapacità ed una forte divisione in Lega, ognuno pensa al proprio giardinetto. Anche grandi società, di questo passo, sono destinate a fare il botto.

“Catania, Napoli e Fiorentina hanno chiuso in attivo sì, ma il problema sono le persone che lavorano attorno al calcio che rischiano di saltare quando il banco salterà. Noi fatturiamo 30mln di fatturato e siam riusciti a far un centro sportivo. Riflettano tutti su cosa possano fare club con fatturati astronomici. Se mettiamo tutti i soldi nelle tasche dei giocatori si sottraggono al territorio su cui invece bisogna investire. O diamo un occhio anche al modello tedesco, sia per strutture che per organizzazione tecnica. Quando le televisioni taglieranno la spina andremo tutti a casa, nessuna società può sopravvivere senza pay-TV. Dahlia è scomparsa, sono rimasti Mediaset e Sky, sono un duopolio e potrebbero giocare al ribasso.

“Il sistema non avrebbe la forza di sopportare un’altra giornata di sciopero. Il problema è solo fittizio. L’articolo 7 è una grande fesseria. Nel vecchio accordo collettivo era previsto che i fuori rosa dovessero lavorare insieme al gruppo, anche negli allenamenti tattici. Oggi con rose di 30 giocatori cose simili non sono ammissibili, si lavora su 22 elementi, inevitabilmente gli altri non possono fare un lavoro identico. Il problema è il buonsenso. Sulla tassa s’è fatto un manicomio per qualcosa che ancora non esiste, ma in qualsiasi caso, sia al netto che al lordo deve esser pagata dal soggetto individuale, qualsiasi giuslavorista concorderebbe.

“Tommasi e l’AIC non dovevano minacciare, paventare lo sciopero. E’ una mancanza di rispetto verso il lavoro e la gente che segue il calcio. Con le minacce non si risolve nulla. I giocatori se ne stanno fregando di tutto. Molti sono stranieri, al 20 d’ogni mese prendono i soldi e sono contenti. Ormai è una guerra tra le parti dove tutti parlano sui giornali e non tra loro, non per salvare il calcio dal crollo ma per far spettacolo. E se il calcio crollerà sarà per l’incapacità generale di tenerlo in piedi.

“Spinesi allenerà una nostra squadra giovanile. Lo aspettiamo. Con lui non abbiamo mai avuto problemi neanche da giocatore. Rimarrà sempre uno di noi, il Catania è casa sua, in caso la tassa ma solo per lui, la pago io.

“Siamo una squadra che deve salvarsi. Davanti abbiamo Maxi Lopez, Bergessio e Suazo, che vi garantisco tornerà ai livelli di un tempo. Ci siamo rinforzati, adesso dobbiamo sfoltire soprattutto a centrocampo. Dietro ci può servire ancora un giovane centrale ma non sarà Mori anche se l’abbiamo seguito con grande interesse. E’ un discorso di mesi per lui. La squadra è già competitiva per l’obiettivo della salvezza. Se mi chiedete, io con questa squadra spero di vincere lo scudetto, però bisogna sapersi misurare con la realtà, per cui dico che la salvezza equivale allo scudetto per noi. Se poi dovessero arrivare cose diverse mi farebbe piacere per la gente, per tutti ma mi angoscerebbe: Sampdoria, Livorno, Empoli, Chievo Verona sono andate in Europa e sono retrocesse. Per sopportare e sfruttare l’Europa bisogna avere l’esperienza giusta. Non a caso noi le amichevoli le facciamo all’estero, per prendere l’abitudine ad affrontare le squadre straniere ma l’obiettivo resta la salvezza.

[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]