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Lombardo: “E’ importante che società, squadra e tifosi remino tutti dalla stessa parte”

Grande ex blucerchiato, ora nel team di Roberto Mancini al Manchester City, Attilio Lombardo ha parlato ai taccuini de Il Secolo XIX della situazione critica dei nostri ragazzi:

“Il video degli Ultras con Palombo e Poli? Mi associo. Un appello lanciato espressamente dai tifosi è qualcosa di molto particolare. La tifoseria della Samp non ha mai abbandonato la squadra. È una tifoseria intelligente, che riesce anche a capire questo momento.

Se mi sono fatto un’idea della situazione? L’ho vista anche dal vivo, la Samp. Ha avuto molte vicissitudini, ha raccolto risultati inferiori a quanto preventivato. In questi casi il problema sta più nella testa che nelle gambe.

Se c’è un motivo per essere ottimisti? Sì: la Sampdoria non ha nulla da invidiare alle altre squadre coinvolte nella lotta salvezza. Non è facile, ma questa iniziativa mi sembra un buon punto di partenza.

Se basta un richiamo all’unità per ritrovare un briciolo d’ottimismo? È un contributo. È importante che società, squadra e tifosi remino tutti dalla stessa parte. Ora uso una parola grossa, ma è la verità: quando hai un obiettivo da raggiungere, è importante che chi va in campo senta intorno a sé amore.

Se le scelte di mercato hanno condizionato la squadra? Certo, perdere due come Pazzini e Cassano è stato un contributo negativo in relazione ai programmi di partenza. Ma non dev’essere un alibi per chi va in campo oggi. E parlarne ora non ha più senso. Il libro va riaperto a fine campionato, non prima.

Cosa significa cancellare gli alibi? Che tutti siano responsabilizzati al massimo livello, che ci si prenda per mano. La squadra, ripeto, ha le carte in regola per salvarsi. Nel 2001-2002 abbiamo sofferto maledettamente per salvarci, ma ce l’abbiamo fatta.

Un consiglio? Essere sempre disponibili ad aiutare un compagno, non ragionare mai esclusivamente nella prospettiva individuale. Sembra una cosa da libro “Cuore”, invece serve: quell’aiuto, prima o poi, sarà ricambiato.

Cosa dico a Maccarone? A lui dico di non mollare, alla squadra di aiutarlo. A me è capitato di sbagliare un rigore in una semifinale di Coppa Coppe: ti senti sprofondare. Devi reagire. Maccarone darà una mano alla Samp nel finale di stagione.

Perchè tanti ex come me hanno a cuore le sorti della Samp? Perchè questa era più di una squadra per noi: anche una famiglia. Ora i giocatori di lunga milizia sono meno. Noi qui siamo cresciuti e abbiamo cominciato a vincere insieme.

Se un giorno tornerei? Credo che sia il sogno di tutti quelli della mia generazione. Ma ora salviamoci. E mi spiace davvero non poterci essere a Verona: sarò in Inghilterra, altrimenti sarei stato lì a dare il mio piccolo contributo. Da tifoso”.

[Andrea Piras – Fonte: www.sampdorianews.net]

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