Maccarone: “Tutti devono guadagnarsi il posto”

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Nel ritiro della Borghesiana dove i ragazzi di Cavasin stanno preparando l’incontro contro il Catania, Il Secolo XIX ha incontrato l’attaccante blucerchiato Massimo Maccarone per un’intervista esclusiva:

“La scossa è arrivata? Sì. Come sempre accade in questi casi. E io, tra l’altro la conosco bene. Nella mia carriera le dita nella presa le ho già infilate alcune volte. Al Siena mi ricordo una scossa Mandorlini con Beretta e un’altra Giampaolo con Malesani. Nell’immediato la botta di elettricità l’avevano data.

Cos’è cambiato rispetto alla scorsa settimana? In realtà di concreto è cambiato poco. La cosa fondamentale, quando c’è un cambio tecnico, è entrare subito in sintonia con il nuovo allenatore. Sforzarsi di capire quello che vuole e chiede. È quello che stiamo facendo anche se, personalmente, vorrei aggiungere che mi è spiaciuto molto per Di Carlo.

Una bravissima persona, che ha dato tutto quello che aveva fino alla fine. Purtroppo quando le cose vanno male non si può cambiare in corsa tutta la squadra. Paga sempre l’allenatore. È la realtà, non un modo di dire. Adesso c’è Cavasin. Nel calcio è una situazione che si verifica con frequenza. Sicuramente è già capitata a chi gioca da qualche stagione. Come la viviamo…ti rimetti in gioco.

Tutti devono dimostrare e tutti devono guadagnarsi il posto e la considerazione del nuovo tecnico. Ogni allenatore ha le sue idee, le sue filosofie tattiche e da parte dell’intera squadra noto una grande partecipazione. Un vantaggio è rappresentato dalla compattezza del nostro spogliatoio.

La prima impressione di Cavasin? Ha sicuramente tanta voglia di fare ed ha una grande motivazione. Sta cercando di trasmettercele. Se chiede aggressività? Sì, sta lavorando per costruire una squadra molto aggressiva, che cerchi di recuperare palla il più veloce possibile.

E che però, poi, non la butti via, ma la gestisca nel modo migliore. È sicuramente una cosa buona, la qualità. Che secondo me è una delle caratteristiche di questa Sampdoria, ma che nelle ultime settimane è un po’ mancata. E sinceramente non saprei dire perché. Probabilmente Cavasin visionando le nostre ultime partite si è accorto di questa mancanza.

Cavasin ha detto che quando le cose non vanno il primo reparto a risentirne è l’attacco? Un po’ è vero, ma è tutta la squadra a soffrire. Il mister ha detto che è convinto che i gol che serviranno a salvarci saranno i gol degli attaccanti? Beh, è giusto che sia così.

I miei compagni mi daranno una mano? Sono situazioni di gioco. Certo per una punta è difficile ricevere palla e giocarla trovandosi immediatamente addosso due marcatori. Oppure correre a destra e a sinistra, bruciando tantissime energie. Ma speriamo pure che cambi un po’ il vento.

Nelle ultime partite le occasioni per fare gol siamo riusciti a crearle, però non siamo riusciti a concretizzarle. E solamente una volta, contro il Bologna, siamo riusciti a passare in vantaggio. Come stiamo passando questa settimana di ritiro? Con la consapevolezza di trovarci in una posizione di classifica delicata.

E con la volontà di dare il massimo per uscirne. Io, poi, ormai sono un abbonato della Borghesiana. Con il Siena, una volta, ci siamo venuti due settimane nelle ultime tre di campionato. C’era anche Gastaldello, anche lui dovrebbe ricordarsele bene. Prima di due sfide casalinghe, contro l’Empoli e contro la Lazio.

Era andata bene, avevamo vinto e ci eravamo salvati. Io ormai di ritiri salvezza me ne intendo. E a parte il Siena, sono venuto qui anche con tutte le nazionali in cui ho giocato: under 15, 16, 17, 20, 21 e per finire anche la Nazionale maggiore. Non dico che mi sembra di essere a casa, però insomma. Devo avere dormito in quasi tutte le stanze. A Catania andremo alla velocità della luce per la scossa? Allora dovremmo presentarci al Massimino belli elettrici”.

[Andrea Piras – Fonte: www.sampdorianews.net]