Marchetti vede la fine del tunnel: “Ho sofferto tanto, ma non ho mai mollato”

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«Ho sbroccato tante volte, ringrazio amici e compagni di squadra per avermi dato una mano. Stare fuori non è semplice, ma mi ripetevo che sarei stato un pazzo a mollare». Non ha mollato Federico Marchetti in questo ultimo anno orribile, passato dal Mondiale sudafricano alla tribuna con il Cagliari: «Per uno che è andato via di casa a 14 anni, ci sta tutto. L’importante è non mollare. Con la professionalità e i sacrifici, i valori e la verità vengono sempre a galla».

Un calvario lungo quanto un parto, nove mesi passati fuori rosa per una frase di troppo male interpretata da tifosi e dirigenti all’inizio dello scorso campionato, quando il portiere manifestò candidamente la sua amarezza per la non concretizzazione del suo passaggio alla Sampdoria dove avrebbe potuto confrontarsi con i preliminari di Champions League come viene descritto in un articolo sulla Gazzetta dello Sport a firma di Mario Frongia. «Certe cose ai giornali non si dicono. Se non vuol stare con noi, può andare» disse subito dopo il patron cagliaritano Cellino che, dopo le prime contestazioni dei tifosi, decise insieme all’allora tecnico Bisoli di mettere il giocatore fuori rosa.

Ma nonostante questo, Marchetti non porta rancore nei confronti della sua ormai ex squadra: «Ho pagato carissimo il sogno di voler giocare in Champions. C’è stato un malinteso. Al Cagliari e al presidente, dal quale ho poi avuto le scuse personali, devo tantissimo: ha creduto fortemente in me e non lo scorderò». L’accordo che è stato raggiunto prevede che il giocatore se ne possa andare da chiunque paghi la clausola rescissoria di 5,2 milioni di euro, e la Lazio non si è fatta scappare questa occasione.

Si attende solamente che la partenza di Muslera e poi finalmente potrà ricominciare nuovamente la carriera di calciatore per un uomo che nella sua vita si è sempre dovuto sudare qualsiasi cosa: «Ho visto la morte in faccia in un incidente stradale. Ho perso amici veri, so cosa vuol dire stringere i denti», un episodio che lo ha segnato profondamente e che lo ha aiutato a crescere umanamente: «Ai ragazzini della Primavera ho detto che da ragazzo ho fatto il furbetto e stavo per sprecare tutto. Si può sbagliare. L’importante è capire l’errore e impegnarsi per non ricascarci». Ormai Marchetti sembra essere arrivato alla fine del tunnel, la Lazio rappresenta la luce per riuscire a rialzarsi e riconquistarsi la stima che appena un anno fa gli era valsa un’offerta dell’Arsenal di 15 milioni di euro. Lo sa bene il portiere di Cassola che si tratta di una grande occasione e farà di tutto per non lasciarsela scappare.

[Marco Ercole – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]