Marchionni e non solo: gli esterni sono un caso

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Con Mutu e Santana ai lati di Gilardino la Fiorentina gira, ed è la classifica a dare il suo verdetto inappellabile, i viola fanno passi da gigante, ma devono ancora risolvere un problema: quello delle riserve dei due esterni d’attacco, tutti per un motivo o per l’altro estremamente deludenti.

L’esempio più lampante è Marchionni, titolare l’anno scorso, panchinaro fisso in questa stagione, che non ha convinto affatto nelle poche apparizioni che gli sono state concesse, fino al culmine raggiunto domenica, quando dopo aver sbagliato un gol incredibile ha fatto pure infuriare i compagni per il suo atteggiamento volto più a cercare gloria presonale che altro. Cerca di riscattarsi, perchè sa che se gioca come ha fatto fin’ora il campo sarà lontano per lui. Dalla sua però ha la stima di Mihajlovic, che quando c’è da coprire lo schiera sempre, fidandosi della sua esperienza.

Forse ancora peggio sta facendo Cerci, autore di qualche buona giocata, ma ancora tremendamente impreciso e pasticcione, oltre che bersaglio preferito dei tifosi fiorentini, scomparso anche lui dai piani di Sinisa nelle ultime settimane, nelle quali – complice l’assetto senza esterni larghi – ha collezionato tribune a non finire. Ora anche il suo futuro è il bilico, a fine stagione potrebbe finire anche la sua avventura in viola se non si sveglierà prima.

Infine Ljajic, che aveva cominciato bene, ma che poi si è perso. Esterno sinistro, poi diventato trequartista e all’occorrenza esterno destro, il problema non è la posizione, ma un fisico ancora poco sviluppato e un’incredibile imprecisione sia sotto porta che nel costruire la manovra, un problema non da poco visto che le azioni della Fiorentina dovrebbero passare dai suoi piedi. Anche per lui ieri si sono aperte le porte della tribuna, un vero peccato, perchè il talento ci sarebbe e si vede, ma in campo è un disastro. L’età comunque dice una cosa solo: il futuro sarà suo.

[Francesco Cianfanelli – Fonte: www.violanews.com]