Massimino, segno negativo. Il Catania perde milioni

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CATANIA – L’Angelo Massimino chiude in 16^ posizione il suo quinto campionato consecutivo in serie A. Salvezza striminzita ma pur sempre salvezza anche per i tifosi che popolando, ma non troppo, le tribune dello storico impianto etneo, hanno fatto registrare una media partita di 13.731 spettatori, superiore solo a quelle di Cagliari (n.p.), Chievo Verona (12.676 ), Lecce (10.729 ) e Brescia (8.403). Per la prima volta il tifo rossazzurro si vede superato in numero in ben due stadi che hanno affrontato e subìto, perdendola, la sfida retrocessione: Bari (19.752 ) e Sampdoria (23.330).

Da Gennaio (12.648), le presenze allo stadio Massimino sono aumentate sensibilmente, giovandosi del ritorno sugli spalti da parte dei tifosi organizzati che, per tutta la fase 2010 dello scorso torneo, avevano scelto di protestare contro la tessera del tifoso con cortei e manifestazioni sempre al di fuori dello stadio, fatta eccezione per gli impegni di Coppa Italia.

La gara più seguita della stagione non a caso cade nella metà 2011.Per la prima volta in cinque anni di confronti in serie A è Catania – Palermo, il derby siciliano terminato 4-0 per gli etnei, ad esser incoronata gara col più elevato numero di spettatori registrati al Massimino, ben 19.136, compresi i circa 400 ospiti giunti da Palermo dopo il confino durato 4 lunghi anni. Ricordando che il numero di presenze si basa solo sul venduto, al quale è aggiunta la quota abbonati, appena 900 sono stati i biglietti staccati per Catania – Brescia, gara meno seguita della stagione, minima di 10.183 spettatori presenti.

Sul podio della classifica di A, l’Inter, con 59.697 spettatori di media, a seguire il Milan (53.916) ed il Napoli (45.608). Due le partite più seguite della stagione 2010/2011, le sole capaci di far registrare il tutto esaurito al Meazza: Inter – Milan e Milan – Cagliari, entrambe sfide decisive per l’assegnazione dello scudetto, seguite da 80.018 spettatori. A seguire Roma – Milan (58.083), e Napoli – Juventus (58.666); per Lazio – Roma “solo” 52.121 spettatori. La gara meno seguita dello scorso campionato è stata Brescia – Fiorentina, con appena 3000 tifosi bresciani assiepati al Rigamonti.

Val la pena sottolineare come superiore al dato medio di Catania, sia anche uno stadio della serie B, in particolare l’Atleti Azzurri d’Italia (Bergamo – Atalanta), con i suoi 18.737 spettatori.

In base alla capienza massima, lo stadio di Catania ha fatto registrare nella stagione 2010/2011 una percentuale di riempimento del 67,75%; un calo considerevole analizzando lo storico: Nel 2009/2010 le media spettatori registrata si attestava sulle 15.342 presenze, con una percentuale di riempimento del 75,70%; anno 2008/2009, la media spettatori è di addirittura 18.167, con una percentuale di riempimento pari all’ 89,64% che ne fa il catino più colmo d’Italia; ancora, la media spettatori del 2007/08 raggiunge quota 17.606, 86,87% è il dato sul riempimento; il 2006/07, primo anno di serie A, è funestato dai fatti del 2 Febbraio a seguito dei quali il Catania è costretto a disputare 8 gare lontano dal Massimino, 6 a porte chiuse. Nonostante la lontananza, 5.000 catanesi seguono, a Bologna, la penultima di campionato contro il Milan, sono invece 8.000 contro il Chievo Verona, nello spareggio salvezza. La media spettatori di quell’anno si ferma a 16.185, 79,86% il dato sul riempimento.

Qual è però l’anomalia più grande? Annata 2005/2006, quella della promozione in serie A, la media spettatori è di 14.446, superiore a quella registrata nel 2010/2011, di conseguenza anche alla percentuale di riempimento: 71,38%.

Tirando le somme, nel 2010/2011 il Catania ha “perso”, in media, 1.611 spettatori a partita (30.609 in totale) rispetto all’anno precedente; quantità che sale a 4.436 rispetto alla stagione 2008/2009, si può immaginare come una curva quasi interamente vuota (84.284 nel totale stagione). Riferendosi alla stagione 2007/2008, -3.875 a partita (73.625 a stagione), al 2006/07 sono -2.454 di media a partita. Serie B, 2005/2006, anche rispetto all’annata della promozione regna il segno meno, -715 a partita (16.445 lungo tutta la stagione). Adesso basterebbe moltiplicare il totale (stagione per stagione) per la media costo del singolo biglietto tra i diversi settori, così da ottenere il costo di mancato guadagno. Per render l’idea, ipotizzando 30€ come media tra settore e settore, Fascia A e Fascia B, abbonamenti e biglietti, lo svuotamento del Massimino sarebbe costato al Catania, in termini di mancati incassi, 920.700€ rispetto al 2009/2010, 2.528.520€ rispetto al 2008/2009, 2.208.750€ rispetto al 2007/2008.

Non considerando il primo anno di serie A, intaccato dalle tante partite interne a porte chiuse, ponendo come potenzialità recettiva della piazza il dato massimo, dell’annata 2008/2009 (seconda stagione con Zenga in panchina, ndr), nei due anni successivi e nell’unico precedente considerato, il Catania ha perso, in termini di mancati incassi, qualcosa come 5.657.970€. Poco? Cifre che ribadiamo essere approssimative, ma che badando bene ai moltiplicatori fissi (il deficit di tifosi), rendono l’idea di quanto ingente possa esser il deficit di mancato guadagno per le casse etnee derivante dall’invenduto al botteghino.

“Distrazione” di tifosi verso la propria squadra, della società verso i propri tifosi? Distrazione o colpa? Come migliorare, come far tornare il Massimino il catino più pieno d’Italia del 2008/09? La parola a voi lettori..

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]