Meglio il Bologna ma vince l’Inter

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Il Bologna, pur disputando un’ottima partita, viene sconfitto per 3-1 davanti al suo pubblico dalla nuova Inter targata Ranieri. Bisoli recupera in extremis Gillet e Diamanti e opta per il tandem Ramirez-Di Vaio in attacco. L’ex tecnico di Juventus e Roma, orfano di Sneijder, schiera un centrocampo a tre con Zanetti, Cambiasso e il giovane Obi, mentre in avanti si rivede Coutinho alle spalle di Pazzini e Forlan. Primo tempo frizzante e con svariate occasioni da gol nonostante entrambe le squadre si difendano con ordine e aggressività.

Al 9’ punizione per l’Inter: Forlan mette in mezzo, il pallone viene rinviato malamente da Portanova sui piedi di Samuel che calcia a botta sicura da pochi passi ma centra in pieno Gillet. Due minuti dopo occasionissima per il Bologna con Di Vaio lanciato sul filo del fuorigioco da Kone che spara alto col destro dopo essere arrivato a tu per tu con Julio Cesar. Al 12’ e al 16’ due conclusioni molto insidiose dell’Inter: prima un gran destro da fuori di Forlan che colpisce il palo esterno alla sinistra di Gillet, poi un velenoso sinistro dai sedici metri di Coutinho che si spegne a lato di poco. Il Bologna prova a farsi vivo di tanto in tanto in attacco con le incursioni di Morleo, Ramirez e Kone senza però rendersi mai veramente pericoloso.

Si arriva così al 39’ e al gol dei nerazzurri: numero di Forlan a centrocampo, palla servita in verticale a Cambiasso il quale appoggia per Pazzini che con un destro secco fulmina Gillet. Si va quindi negli spogliatoi con l’Inter in vantaggio. La prima azione della ripresa sembra far presagire un copione abbastanza simile: Coutinho entra in area e prova a calciare ma il suo tiro viene rimpallato sui piedi di Cambiasso che con il destro, quasi inciampando sul pallone, disegna una traiettoria che si spegne sulla parte alta della traversa. Da lì in poi però comincia il dominio del Bologna: al 7’ Julio Cesar deve distendersi per deviare in calcio d’angolo un colpo di testa di Di Vaio, mentre al 20’ il portiere brasiliano vola letteralmente sotto il sette e neutralizza una splendida punizione dal limite di Ramirez. Sul corner successivo, come già successo mercoledì a Torino, il Niño pennella per la testa di Portanova che viene steso in area da Samuel: per Tagliavento è rigore. Dagli undici metri si presenta Diamanti (Di Vaio era uscito al 18’ per far spazio ad Acquafresca) che angola alla sinistra di Julio Cesar e nonostante un tocco del numero uno nerazzurro insacca in rete per il pareggio rossoblù.

Due minuti dopo però la sfortuna si accanisce di nuovo su Gillet che viene letteralmente calpestato in area da Muntari e deve lasciare il posto ad Agliardi per un problema alla spalla. La squadra di Bisoli però non si abbatte e continua a macinare gioco, ma il calcio è lo sport più crudele che esista e allora al 35’, nell’unica sortita offensiva dell’Inter nel secondo tempo, Milito viene messo giù in area da Morleo: rigore ed espulsione del terzino, danno e beffa serviti in un’unica porzione. Milito, appena entrato, è freddo dal dischetto e riporta avanti i suoi. A quel punto i felsinei, in inferiorità numerica, senza Gillet e Ramirez (quest’ultimo uscito per un problema alla caviglia riportato dopo un brutto fallo di Samuel, peraltro nemmeno ammonito) e provati fisicamente dallo sforzo profuso per oltre mezz’ora, gettano la spugna e quasi al 90’ subiscono la terza rete di Lucio che gira in rete una punizione dalla destra di Muntari.

Finisce così 3-1, finisce con l’immeritato successo dell’Inter e del suo nuovo allenatore dinanzi a un Bologna semplicemente encomiabile del quale i suoi tifosi possono andare fieri. Purtroppo però nel calcio contano solo i risultati e vista la sconfitta odierna la classifica per i ragazzi di Bisoli resta brutta. Domenica altro avversario apparentemente proibitivo, l’Udinese di Totò Di Natale fuori casa, probabilmente con qualche pedina importante che dovrà fermarsi in infermeria. Bisognerà ripartire dall’orgoglio e dal gioco mostrati quest’oggi specialmente nella ripresa, bando al disfattismo e ai brutti pensieri.

[Simone Minghinelli – Fonte: www.zerocinquantuno.it]